A questa fase più “blanda” segue quindi un’attivazione muscolare più specifica, durante cui vengono eseguiti una serie di esercizi funzionali, di stretching statico o dinamico e di yoga (quest’ultima una pratica comune nell’NBA), con l’obiettivo di aumentare la flessibilità e la mobilità articolare.
«Nello specifico, tengo a sottolineare come gli esercizi di allungamento muscolare consentano ai giocatori di trascorrere un momento di raccoglimento prima di entrare nel pieno dell’attività fisica – aggiunge Giustino – motivo per cui ritengo lo stretching un passaggio importante sia in relazione alla prevenzione degli infortuni sia in termini di preparazione psicologica alla partita».