VASOKINOX BOMB 5L 450PPM MOL/M -Interazioni
Non sono stati effettuati studi d’interazione. In presenza di ossigeno, l’ossido di azoto viene ossidato rapidamente formando derivati con un grado di ossidazione superiore tossici per l’epitelio bronchiale e la membrana alveolo-capillare. Il biossido di azoto (NO2) è il principale composto formato. Il grado di ossidazione è proporzionale alle concentrazioni iniziali di ossido di azoto e di ossigeno nell’aria inalata e al tempo di contatto tra NO e O2. La sua concentrazione resta al di sotto dello 0,5 ppm quando l’ossido di azoto inalato viene somministrato a dosi inferiori a 20 ppm e se vengono applicate correttamente le misure per ridurre il tempo di contatto tra ossigeno e ossido di azoto. Se la concentrazione di NO2 supera 1 ppm durante il trattamento, è necessario ridurre il dosaggio di ossido di azoto e/o FiO2. Vedere paragrafo 4.2 per le raccomandazioni sul monitoraggio di NO2. È possibile che i composti donatori di ossido di azoto, come il nitroprussiato di sodio e la nitroglicerina, elevino il rischio di sviluppare la metaemoglobina. L’ossido di azoto è stato somministrato in modo sicuro con dopamina, dobutamina, steroidi, surfattante e ventilazione ad alta frequenza. Studi sperimentali suggeriscono che l’ossido di azoto e il biossido di azoto possono reagire chimicamente con il surfattante e/o con le proteine del surfattante, senza chiare conseguenze cliniche. Il rischio di produzione di metaemoglobina aumenta in caso di somministrazione concomitante di ossido di azoto e farmaci generanti metaemoglobina (es. alchilnitrati e solfonammidi, prilocaina). Le sostanze che potenzialmente possono determinare un aumento dei livelli di metaemoglobina devono essere impiegate con cautela durante il trattamento con ossido di azoto inalato. I dati disponibili suggeriscono effetti cumulativi dell’ossido di azoto inalato e di altri vasodilatatori che agiscono mediante sistemi cGMP o cAMP (inibitori della fosfodiesterasi, prostaciclina, PGI2 ecc.) sugli effetti di vasodilatazione polmonare e sulla performance ventricolare destra. Pertanto, la somministrazione dell’ossido di azoto per inalazione in associazione a tali farmaci deve essere effettuata con cautela. È stata suggerita una possibile sinergia tra gli effetti antiaggreganti sulle piastrine dell’ossido di azoto e della prostaciclinaed i suoi analoghi, ma ciò non è stato dimostrato o rilevato clinicamente.