NEBIVOLOLO EG 28CPR 5MG -Gravidanza e allattamento
Gravidanza Il nebivololo manifesta effetti farmacologici che possono causare effetti dannosi sulla gravidanza e/o sul feto/neonato. In generale i bloccanti dei recettori beta–adrenergici riducono la perfusione placentare, la qual cosa è stata associata ad un ritardo della crescita, a morte intrauterina, aborto o parto prematuro. Nel feto e nel neonato si possono manifestare effetti avversi (ad es. ipoglicemia e bradicardia). Se il trattamento con i bloccati dei recettori beta–adrenergici è necessario è preferibile l’impiego di beta1–bloccanti selettivi. Il nebivololo non deve essere impiegato durante la gravidanza a meno che il suo utilizzo non sia chiaramente necessario. Nel qual caso è necessario monitorare il flusso sanguigno utero–placentare e la crescita fetale. In caso di effetti dannosi per la gravidanza o per il feto si consideri l’impiego di un trattamento alternativo. Il neonato deve essere attentamente monitorato. Durante i primi 3 giorni sono generalmente attesi sintomi di ipoglicemia e bradicardia. Allattamento Gli studi sugli animali hanno mostrato escrezione di nebivololo nel latte materno. Non è noto se questo farmaco viene escreto nel latte materno umano. La maggior parte dei beta–bloccanti, in particolare i composti lipofili quali ad es. il nebivololo e i suoi metaboliti attivi, sono escreti nel latte materno anche se in maniera variabile. Pertanto non è raccomandato l’allattamento al seno durante la somministrazione di nebivololo.