DORZOLAMIDE TIM EG COLL FL 5ML -Interazioni
Non sono stati effettuati studi specifici sull’interazione di farmaci con dorzolamide/timololo collirio, soluzione. In studi clinici, dorzolamide/timololo collirio, soluzione è stato usato contemporaneamente alle seguenti terapie sistemiche senza evidenza di interazioni indesiderate: ACE–inibitori, calcio–antagonisti, diuretici, farmaci antiinfiammatori non steroidei incluso acido acetilsalicilico, e ormoni (come estrogeni, insulina, tiroxina). Sussiste la possibilità di effetti additivi con conseguente ipotensione e/o bradicardia marcata quando la soluzione di beta–bloccanti per uso oftalmico viene somministrata in associazione con calcio antagonisti orali, agenti beta–bloccanti adrenergici, antiaritmici (incluso l’amiodarone), glicosidi digitalici, parasimpaticomimetici, guanetidina e inibitori delle monoaminossidasi (MAO). Durante il trattamento concomitante con inibitori del CYP2D6 (per esempio, chinidina, SSRI [es. fluoxetina, paroxetina]) e timololo è stato riportato un potenziamento del beta–blocco sistemico (per esempio, riduzione della frequenza cardiaca, depressione). Dorzolamide/timololo contiene dorzolamide, un inibitore dell’anidrasi carbonica e, sebbene somministrato per via topica, viene assorbito a livello sistemico. Nell’ambito di studi clinici la soluzione oftalmica a base di dorzolamide cloridrato non è stata associata a disturbi dell’equilibrio acido–base. Tali disturbi sono stati tuttavia riportati con l’uso orale di inibitori dell’anidrasi carbonica ed hanno in alcuni casi determinato interazioni tra farmaci (per esempio tossicità associata a terapia con salicilato ad alte dosi). La possibilità di interazione deve essere pertanto considerata in pazienti in terapia con dorzolamide/timololo. Occasionalmente è stata segnalata midriasi conseguente all’uso concomitante di beta–bloccanti oftalmici e adrenalina (epinefrina). I beta–bloccanti possono incrementare l’effetto ipoglicemizzante dei farmaci antidiabetici. I beta–bloccanti per via orale possono esacerbare l’ipertensione di rimbalzo che può far seguito alla sospensione della clonidina.