CARVEDILOLO RAT 30CPR 25MG -Avvertenze e precauzioni
Avvertenze da considerare in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia Nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica il carvedilolo deve essere somministrato principalmente in aggiunta ai diuretici, ACE inibitori, digitale e/o vasodilatatori. La terapia deve essere iniziata sotto la supervisione di un medico ospedaliero. La terapia deve essere iniziata soltanto se il paziente viene stabilizzato tramite terapia base convenzionale per almeno 4 settimane. Pazienti con insufficienza cardiaca severa, riduzione dei sali e del volume, gli anziani o i pazienti con pressione arteriosa bassa devono essere monitorati per circa due ore dopo la prima dose o dopo l’aumento della dose, in quanto può manifestarsi ipotensione. L’ipotensione dovuta all’eccessiva vasodilatazione va inizialmente trattata riducendo la dose del diuretico. Se i sintomi persistono, si può ridurre la dose dell’ACE-inibitore. All’inizio della terapia o durante l’aggiustamento del carvedilolo può comparire un peggioramento dell’insufficienza cardiaca o una ritenzione dei liquidi. In questi casi, la dose del diuretico deve essere aumentata e la dose di carvedilolo non deve essere aumentata fino al raggiungimento della stabilità clinica. Occasionalmente potrebbe essere necessario ridurre la dose di carvedilolo o interrompere il trattamento. Nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica trattata con digitale, carvedilolo deve essere somministrato con cautela, in quanto digitalici e carvedilolo prolungano il tempo di conduzione AV (vedere 4.5 Interazione con altri medicinali e altre forme d’interazione). Funzionalità renale nell’insufficienza cardiaca congestizia Nei pazienti con insufficienza cardiaca con pressione arteriosa bassa (pressione sistolica <100 mmHg), cardiopatia ischemica, malattia vascolare diffusa e/o insufficienza renale sottostante è stato osservato durante la terapia con carvedilolo un reversibile deterioramento della funzionalità renale. Nei pazienti con insufficienza cardiaca e tali fattori di rischio, la funzione renale deve essere monitorata durante l’aggiustamento del dosaggio di carvedilolo. Qualora si verificasse un significativo peggioramento della funzione renale, la dose del carvedilolo deve essere ridotta oppure la terapia deve essere interrotta. Disfunzione ventricolare sinistra dopo infarto acuto del miocardio Prima dell’inizio del trattamento con carvedilolo il paziente deve essere clinicamente stabile e deve aver ricevuto un ACE inibitore almeno per le 48 ore precedenti e la dose dell’ACE inibitore deve essere stabile almeno dalle 24 ore precedenti. Broncopneumopatia cronica ostruttiva Nei pazienti con patologia polmonare ostruttiva cronica (BPCO) con tendenze di broncospasmo che non sono trattati con medicinali orali o per inalazione, carvedilolo deve essere somministrato con cautela e solo nel caso in cui i benefici attesi superino i possibili rischi. Nei pazienti con una tendenza a broncospasmo, può verificarsi sofferenza respiratoria a seguito di un possibile aumento della resistenza delle vie aeree. I pazienti devono essere monitorati attentamente nella fase iniziale ed in quella di aggiustamento del carvedilolo e, nel caso di broncospasmo, la dose di carvedilolo deve essere ridotta. Diabete Carvedilolo può mascherare o attenuare i segni precoci e i sintomi dell’ipoglicemia acuta. In seguito all’uso di carvedilolo può occasionalmente verificarsi un’alterata compensazione della glicemia in pazienti con diabete mellito e insufficienza cardiaca. Quindi, nei pazienti diabetici che prendono carvedilolo è richiesto un monitoraggio attento tramite controlli regolari della glicemia, specialmente durante l’aggiustamento della dose, e la regolazione della terapia antidiabetica secondo la necessità (vedere 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione). I livelli della glicemia devono essere monitorati attentamente anche dopo un prolungato periodo di digiuno. Tireotossicosi Carvedilolo può mascherare i sintomi della tireotossicosi. Bradicardia Carvedilolo può causare bradicardia. Qualora ci fosse una riduzione della frequenza del polso a meno di 55 battiti al minuto, la dose di carvedilolo deve essere ridotta. Uso concomitante di calcio antagonisti Quando carvedilolo viene utilizzato in concomitanza con i calcio-antagonisti quali verapamil e diltiazem o con altri antiaritmici, specificatamente l’amiodarone, devono essere attentamente monitorati la pressione arteriosa e l’ECG del paziente. La somministrazione endovenosa concomitante deve essere evitata (vedere 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione). Cimetidina deve essere co-somministrata con cautela in quanto gli effetti di carvedilolo possono aumentare (vedere 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione). Lenti a contatto È necessario informare i soggetti portatori di lenti a contatto della possibilità di ridotta secrezione lacrimale.Ipersensibilità Nella somministrazione del carvedilolo è opportuno prestare attenzione a pazienti con una storia di gravi reazioni d’ipersensibilità e in quelli sottoposti a terapia di desensibilizzazione, in quanto i beta-bloccanti possono aumentare sia la sensibilità verso gli allergeni sia la gravità delle reazioni anafilattiche. Psoriasi Bisogna prestare cautela nella prescrizione dei beta-bloccanti a pazienti con psoriasi in quanto le reazioni cutanee possono aggravarsi. Tali pazienti devono assumere carvedilolo solo dopo aver considerato il rapporto rischio/beneficio. Malattia vascolare periferica e fenomeno di Raynaud Il carvedilolo deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con malattia vascolare periferica, in quanto i beta-bloccanti possono aggravare i sintomi della patologia. Lo stesso vale anche per i pazienti che soffrono della sindrome di Raynaud in quanto possono verificarsi un’esacerbazione o un aggravamentodei sintomi. I pazienti che sono metabolizzatori lenti della debrisochina devono essere monitorati attentamente durante l’inizio della terapia (vedere 5.2 Proprietà farmacocinetiche). Vista la limitata esperienza clinica, il carvedilolo non deve essere somministrato in pazienti con ipertensione labile o secondaria, ortostasi, cardiopatia infiammatoria acuta, ostruzione emodinamica importante delle valvole cardiache o del tratto di efflusso, arteriopatia periferica in fase finale, trattamento concomitante con gli antagonisti dei recettori alfa-1 oppure gli agonisti dei recettori alfa-2. Feocromocitoma Nei pazienti con feocromocitoma, è necessario somministrare un agente alfabloccante prima dell’uso di qualsiasi agente beta-bloccante. Sebbene carvedilolo eserciti blocco alfa e beta non esiste esperienza sufficiente in questa malattia, pertanto viene raccomandata cautela in questi pazienti. Carvedilolo deve essere somministrato con cautela nei pazienti con blocco cardiaco di primo grado a causa della sua azione dromotropica negativa. Angina variante di Prinzmetal Le sostanze con attività beta-bloccante non selettiva possono provocare dolore toracico nei pazienti con angina variante di Prinzmetal. Non esiste esperienza clinica con carvedilolo in questi pazienti, sebbene l’attività alfa bloccante di carvedilolo possa prevenire questi sintomi. Tuttavia, è necessaria cautela nella somministrazione di carvedilolo ai pazienti con sospetta angina variante di Prinzmetal. Anestesia e chirurgia maggiore I beta-bloccanti riducono il rischio di comparsa delle aritmie durante l’anestesia, tuttavia possono aumentare il rischio di ipotensione. Quindi, deve essere usata molta cautela in pazienti sottoposti a chirurgia generale, a causa degli effetti sinergici inotropi negativi dei farmaci anestetici e del carvedilolo. Tuttavia, studi più recenti suggeriscono un beneficio dei beta-bloccanti nella prevenzione della patologia cardiaca peri-operatoria e nella riduzione dell’incidenza delle complicazioni cardiovascolari. Sindrome da astinenza Come gli altri beta-bloccanti, carvedilolo non deve essere interrotto improvvisamente. La terapia con carvedilolo deve essere interrotta gradualmente entro due settimane, per esempio riducendo la dose giornaliera a metà ogni tre giorni. Nello stesso tempo deve essere iniziata la terapia sostitutiva per prevenire l’esacerbazione della angina pectoris, se necessario. Questo medicinale contiene lattosio monoidrato. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.