IBUPROFENE BB 10FL 600MG 100ML -Gravidanza e allattamento
Gravidanza : L’inibizione della sintesi delle prostaglandine può influenzare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio-fetale. I dati dagli studi epidemiologici suggeriscono un maggiore rischio di aborto spontaneo e malformazione cardiaca e gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nella prima fase della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione gastrointestinale aumentava da meno dell’1% fino a circa 1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, è stato dimostrato che la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha come risultato una maggiore perdita pre- e post-impianto e una mortalità embrio-fetale. Inoltre, maggiori incidenze di varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari, sono state riportate in animali a cui è stato somministrato un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico (paragrafo 5.3). Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l’ibuprofene non deve essere somministrato a meno che chiaramente necessario. Se l’ibuprofene è usato da una donna che tenta di rimanere incinta, o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenuta quanto più bassa, e la durata del trattamento quanto più breve possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine: - possono esporre il feto a: • tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); • disfunzione renale, che può progredire a insufficienza renale con oligodramniosi; - può esporre la madre e il neonato, al termine della gravidanza, a: • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto anti-aggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse; • inibizione delle contrazioni uterine con il risultato di un travaglio ritardato o prolungato. Di conseguenza, l’uso di Ibuprofene è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Allattamento L’ibuprofene e i suoi metaboliti possono passare a basse concentrazioni nel latte materno. Ad oggi non sono noti effetti nocivi sui lattanti, per cui per un trattamento a breve termine con dosi basse l’interruzione dell’allattamento non è generalmente necessario; si raccomanda tuttavia di interrompere l’allattamento quando si usano dosi più elevate di 1200 mg/die o periodi più lunghi, a causa del potenziale di inibire la sintesi delle prostaglandine nel neonato. Fertilità : L’uso di ibuprofene può compromettere la fertilità femminile e non è raccomandato nelle donne che cercano il concepimento. Nelle donne che hanno difficoltà a concepire o che sono sottoposte a un’indagine di infertilità, è necessario considerare la sospensione dell’assunzione di ibuprofene