Pianta appartenente alla famiglia delle Hypericaceae (Guttiferae). La droga è costituita dalla buccia dei frutti. Il componente principale è l’acido idrossicitrico, un ossiacido fortemente instabile che con l’essiccamento si trasforma in un lattone assai meno efficace dal punto di vista farmacologico, perché è scarsamente assorbito dall’intestino e penetra con difficoltà nelle cellule. Per questo motivo, nella preparazione degli estratti, si tende a stabilizzarlo mediante salificazione con sali di calcio, trasformandolo in calcio idrossicitrato. Oltre all’acido idrossicitrico, sono presenti piccole quantità di mucillagini, pigmenti, zuccheri e a- e b-guttiferine.
La Farmacopea Francese X indica, per l’estratto secco nebulizzato in acido idrossicitrico, un titolo in misura non inferiore al 50%. A parità di titolo, gli estratti più efficaci sono quelli stabilizzati (che dunque contengono calcio idrossicitrato).
L’acido idrossicitrico inibisce l’azione della citrato liasi, enzima che interviene nel processo di trasformazione del citrato, prodotto intermedio nella catena di sintesi degli acidi grassi e del colesterolo.
La mancata scissione del citrato comporta un abbassamento dei livelli di acetilcoenzima A, e quindi una riduzione della sintesi dei lipidi, un aumento dei livelli epatici di glicogeno e un’attivazione dei glucorecettori epatici. Questi trasmettono al sistema nervoso l’informazione dell’avvenuto aumento dei livelli di glicogeno, determinando l’inibizione del centro della fame.
Attraverso tale meccanismo la droga ridurrebbe la produzione di lipidi e indurrebbe un senso di sazietà; mancano però studi clinici controllati a conferma di una sua reale efficacia terapeutica.