Affrontare l’otite con l’omeopatia

L’otite è uno dei disturbi più frequenti durante i primi anni di vita



Durante i mesi più freddi, ma non solo, l’otite è un disturbo che affligge moltissimi bambini, per ragioni del tutto fisiologiche: fino al compimento dei 2-3 anni di età infatti, le tube di Eustachio, ovvero i condotti che mettono in comunicazione l’orecchio medio con la gola, non sono ancora verticalizzati.

L’orecchio medio, in pratica, anziché trovarsi a un livello superiore rispetto alla gola, come succede già nei bambini più grandi, si trova quasi allineato al rinofaringe.


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L’abitudine dei bambini al succhiotto è uno dei motivi principali per cui, a causa dell’allineamento orecchio medio-rinofaringe le eventuali secrezioni infette presenti nel naso vengono spinte verso la cassa del timpano, infettandolo.

Ecco perché per prevenire questa contaminazione è così importante una scrupolosa pulizia delle fosse nasali del piccolo, con soluzioni fisiologiche o ipertoniche.

La predisposizione anatomica all’otite è comune a tutti i bambini, anche se il recidivare delle infezioni dell’orecchio medio sono più frequenti nei bambini abituati al succhiotto, in quelli che passano la maggior parte del loro tempo in comunità e che costituzionalmente evidenziano una certa predisposizione a sviluppare la problematica.

Per dirla in termini omeopatici, questi bambini manifestano una tendenza alla diatesi psorica.

Per quanto riguarda le linee guida sulla gestione dell’otite in pediatria, si consiglia, prima del ricorso all’antibiotico, una vigile attesa di 2-3 giorni per accertarsi di essere di fronte a un caso di otite media acuta piuttosto che di otalgia reattiva, ovvero una semplice infiammazione dovuta alla congestione causata dal riversamento nell’orecchio del catarro tubarico o determinato da una condizione di raffreddamento.

Durante questi 2-3 giorni di attesa, il ricorso all’omeopatia può essere molto utile e efficace soprattutto per modulare il dolore e la reattività: in questo senso può essere utile ricorrere a rimedi come Belladonna per calmare il dolore pulsante con febbre e sudorazione o all’Hepar Sulphur per l’infiammazione catarrale a tendenza suppurativa o al Mercurius, come rimedio classico alle otiti con secrezione maleodorante e purulenta a causa della sovrapposizione batterica, situazione che non di rado si accompagna a febbre.

Come precisa la dottoressa Zora Del Buono, pediatra e neonatologa omeopata a Bari, «l’omeopatia può costituire un valido approccio ai 2-3 giorni di attesa consigliati dalle linee guida sull’otite, dal momento che consente una gestione ottimale della situazione poiché con i suoi rimedi è in grado di attenuare i sintomi e controllare l’infiammazione. Tale azione è anche in grado di favorire una migliore penetrazione e una maggiore efficacia nell’orecchio dell’antibiotico, qualora si rendesse necessario il suo utilizzo, con il quale non presenta alcuna incompatibilità».

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