Mal di pancia notturno: cause e come si cura
DI notte possono presentarsi dolori addominali che disturbano il riposo. Dalla gastrite al reflusso, fino a problemi intestinali, vediamo insieme all’esperto perché questi disturbi compaiono proprio durante il sonno e cosa fare
Forse non lo sapevi, ma certi tipi di insonnia e di risvegli non proprio piacevoli nel cuore della notte nascono sopra o sotto l’ombelico, il centro del mondo per Lorenzo Cherubini, il centro di certi guai per i nostri gastroenterologi. Già, perché quella cicatrice naturale che ci ricorda il punto in cui il cordone ombelicale era attaccato durante la nostra vita fetale, è lo spartiacque del mal di pancia (dolore addominale) notturno. E sottolineiamo notturno, perché in queste pagine parliamo di quei disturbi che si palesano solo durante il riposo, tali cioè da disturbarlo ma, molto più spesso, da costringerci a bruschi e dolorosi risvegli. «La linea che passa orizzontalmente dall’ombelico ci aiuta a differenziare il tipo di dolore e quindi ad arrivare alla diagnosi giusta, e cioè quello che genericamente definiamo mal di stomaco o mal di pancia, ma che ha cause molto diverse fra loro», spiega il dottor Edoardo Vespa, gastroenterologo all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.
Mal di pancia notturno: le possibili cause
Molti di noi, se il dolore addominale notturno è intenso, pensano subito a un’appendicite: «Che inizia più o meno intorno all’ombelico, ed è sordo e persistente. Dopo alcune ore, però, si sposta nella parte inferiore destra dell’addome, diventando più intenso e localizzato; inoltre peggiora con il movimento o premendo nella zona, diventando sempre meno sopportabile: meglio chiamare il 118 in questo caso», spiega il gastroenterologo.
«In realtà il problema che insorge nel mezzo della notte è molto più spesso sopra l’ombelico, cioè nella parte alta dell’addome, è di tipo trafittivo, come una pugnalata, o dà una sensazione di malessere molto intenso e acuto. Un sintomo del genere potrebbe essere spia di una gastrite in corso: in questi casi è lo stomaco a parlare. La fascia notturna è infatti il periodo in cui l’acidità dello stomaco è ai suoi massimi valori e quindi, se c’è già un’infiammazione latente che però non aveva dato ancora segni di sé se non in maniera sporadica e confondibile (per esempio in concomitanza dell’assunzione di alimenti troppo acidi o pasti abbondanti), l’iperacidità notturna scatena i sintomi e ci sveglia con il dolore».
Andando un po’ più in su e oltrepassando la zona dello sterno non siamo più anatomicamente nello stomaco ma sopra di esso, nell’esofago, e cioè in quel tubo muscolare lungo 30 cm e rivestito di mucose non adatte a sopportare gli acidi, quando tracimano dall’organo sottostante. «In questi casi ciò che ci può risvegliare non è tanto il dolore, ma un bruciore al petto più o meno marcato dovuto alla risalita degli acidi dallo stomaco verso la bocca (pirosi), complice la posizione che adottiamo per dormire, ma anche una semplice tossetta che nulla ha a che fare con i virus stagionali, ma è appunto legata all’irritazione che risale sino alla gola», sottolinea l’esperto. In caso di gastrite il farmaco di pronto soccorso è un antiacido da banco a base di magaldrato (un complesso chimico di idrossido di magnesio e alluminio), che riporta in equilibrio il pH troppo acido, nel caso di reflusso va bene una sospensione orale a base di alginato (derivato dalle alghe) che forma uno strato protettivo sulla superficie dello stomaco, arginando così l’esondazione nell’esofago degli acidi.
Problemi intestinali e risvegli notturni: cosa sapere
Ripartiamo dall’ombelico e guardiamo in giù. Molti di noi confondono mal di stomaco e mal di pancia perché le zone sono confinanti e, nella percezione di un dolore diffuso, spesso sovrapponibili: «Ma, ancora una volta, si tratta di due mondi e organi ben distinti e divisi appunto dallo spartiacque ombelicale», continua Vespa. «Ciò che ci sveglia e proviene dalla parte bassa della pancia ha origine perlopiù intestinale, le cause sono plurime e cambiano pure in base all’età. I dolori notturni di questa origine in un ragazzo potrebbero essere anche la spia di una celiachia o di alcune malattie infiammatorie dell’intestino».
In un adulto o anziano, oltre alla cattiva abitudine di mangiare e bere troppo per poi coricarsi subito può esserci una diverticolite (i diverticoli sono piccole sacche che si formano per sfiancamento nel colon e si irritano dando fastidi localizzati in basso a sinistra), dei calcoli alla colicisti, ma i fastidi possono essere dovuti anche all’abuso di farmaci antinfiammatori o di antibiotici, che alterano la flora batterica intestinale. «Purtroppo sappiamo poi che tanto più andiamo avanti con l’età e tanto più aumenta il rischio di tumori, e anche questo potrebbe essere alla base di un mal di pancia notturno persistente», aggiunge il nostro
esperto.
Stitichezza e gonfiore: come alleviare il disagio
Mi sento costipato: un termine diplomatico che usiamo per indicare una stipsi ostinata, spesso conseguenza di un vero e proprio ingorgo intestinale, dovuto a una minore frequenza di sedute in bagno che prima portano al senso di gonfiore addominale, e poi al fastidio o al dolore alla pancia. «Succede soprattutto alle donne con regimi alimentari sbagliati o nella fase della gravidanza, ma anche un viaggio o un cambio repentino delle abitudini alimentari, un’eccessiva disidratazione, possono creare un “ingorgo” intestinale», spiega Vespa.
«Allora può succedere che di notte ci si svegli con il bisogno impellente di andare in bagno, spesso con scarso successo. In questo caso i dolori sono secondari alle contrazioni muscolari peristaltiche del colon che vorrebbe liberarci dell’ingombro: in questo caso il rimedio di porre qualcosa di caldo sulla pancia come una boule ha un senso perché la temperatura rilassa la muscolatura e quindi contrasta gli spasmi che sono alla base del dolore».
Dolore in alto a destra? Potrebbe essere la cistifellea
Sotto l’arcata costale e subito sotto il fegato, a destra e in alto del nostro punto di riferimento, l’ombelico, c’è un piccolo organo a forma di pera che immagazzina la bile, il “succo” digestivo che viene rilasciato durante i pasti. «Se un calcolo va a ostruire il dotto da dove deve uscire la bile il dolore è sordo, costante e sempre più forte (non a caso si chiama colica biliare), interessa la parte alta destra dell’addome e può irradiarsi alla schiena e alla spalla: passa solo se il calcolo si sposta ed elimina l’ostruzione, ma non possiamo dormirci sopra e dobbiamo fare subito degli accertamenti. Se la colica non passa, saremo i primi a voler andare al Pronto Soccorso per il troppo male», spiega Vespa. Questo tipo di problema si presenta soprattutto di notte perché nello stato di riposo la motilità intestinale rallenta, favorendo il ristagno della bile e aumentando la probabilità che un calcolo faccia danno.
Colon irritabile: perché di notte non fa male?
Quel mal di pancia che ci coglie sotto stress o nei momenti meno indicati, e che alterna periodi di prolungata stipsi a corse in bagno che ricordano quelle delle infezioni alimentari estive è noto a tutti. Ed è persino di moda “averlo”, quasi fosse una delle “fisiologiche” risposte al logorio della vita moderna per chi ha, come organo bersaglio delle sue nevrosi (e non solo) l’intestino.
«In questo caso la notte porta consiglio, perché esclude che il duplice problema in alternanza sia ascrivibile al colon irritabile», sottolinea il dottor Vespa. «Il motivo è semplice. Quando dormiamo il cervello è “spento”, e quindi non domina, con le sue emozioni, le parti basse. Così, se la nostra pancia si irrita durante il giorno per i più svariati motivi, di notte troverà pace, e non ci sveglierà. Ecco perché la prima domanda che facciamo è: il dolore la sveglia di notte? Se la risposta è no, la causa non è quella più di “moda” fra i pazienti».
Quando rivolgersi al medico
Il dolore notturno si chiama così anche perché ha la buona abitudine di passare al sorgere del sole, ma il sollievo diurno può trasformarsi in una trappola che allontana la diagnosi e la soluzione del problema. «Questi disturbi notturni per noi gastroenterologi sono sempre particolarmente degni di attenzione, perché sono messaggi che i nostri visceri mandano al cervello quando è spento, e quindi sono “genuini e spontanei” e non causati, per esempio, da stress e vari stati d’animo tipici di quando siamo svegli», conclude l’esperto. «Quindi, nel momento in cui dovesse ripresentarsi un’altra notte all’insegna del disagio, al di là dei farmaci di pronto soccorso visti e degli accorgimenti del momento, non perdiamo più tempo e rivolgiamoci allo specialista senza perdere ulteriori… notti».
5 rimedi efficaci per evitare dolori addominali notturni:
- Dormi sul lato sinistro: dato che lo stomaco è posizionato un po’ verso sinistra, questa posizione previene il reflusso acido, mentre se dormi coricata a destra lo agevola.
- Se ti svegli e ti fa male lo stomaco, mangia un pezzo di pane o bevi mezzo bicchiere di latte: sono alimenti che
tamponano l’acidità. - Se soffri di gastrite, va bene mettersi a dieta ma evita il fai da te. Mangiare troppo poco o digiunare troppo a lungo aumentano l’acidità. Meglio sentire in merito il gastroenterologo.
- Mal di pancia è da stipsi: la boule dell’acqua calda o la tisana servono come miorilassanti, se il problema intestinale è dovuto a stitichezza prolungata o a costipazione intestinale.
- Al mattino: dopo la nottataccia, fai una colazione leggera evitando cibi acidi come caffè, agrumi e spremuta.
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