Come precisa il professor Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica del Regina Elena di Roma, «è importante anche per le donne che hanno vinto la loro battaglia contro il tumore affrontare organicamente i molteplici disturbi che talvolta inficiano gravemente la loro qualità di vita, in particolare quelli sessuali, della fertilità, psico-sociali, senza dimenticare il distress, la depressione o le conseguenze organiche, cardiologiche, neurologiche, conseguenti alla cura, oltre alla fatigue e all’osteoporosi».
«Dovrebbe insomma essere compiuto ogni sforzo per avviare programmi complessivi di riabilitazione che affrontino e risolvano tutti questi aspetti – conclude l’esperto – così da restituire alle donne una piena integrità psichica e fisica anche una volta raggiunta la guarigione».