Attraverso un’analisi quantitativa del DNA, il G-test determina, con un’accuratezza maggiore del 99%, il rischio che il feto possa presentare anomalie cromosomiche, come la Sindrome di Down, la Trisomia 18 e la Trisomia 13.
Uno studio recentissimo di validazione del G-test sulle trisomie 21,18 e 13, condotto su un campione di più di centomila gestanti, ha dimostrato che la probabilità che un risultato di basso rischio sia effettivamente tale è del 99,99%.