«I nuovi farmaci migliorano l’umore ma modulano in modo positivo anche alcuni aspetti sinora non trattati, come i sintomi cognitivi, un range di sintomi che interferisce nella percezione di sé e nella vita sociale e lavorativa che spesso viene compromessa dalla malattia» spiega il professor Claudio Mencacci, Presidente della Società Italiana di Psichiatria.
«Questa nuova classe di farmaci, che presto arriverà anche nel nostro Paese – prosegue l'esperto – agisce sui problemi cognitivi ed affettivi senza gli effetti collaterali dei comuni serotoninergici, come l’aumento di peso, la stipsi e il calo della libido».