Diminuzione progressiva della capacità di accomodazione dell’occhio che comporta un disturbo della visione da vicino.
Cause
La presbiopia è dovuta alla perdita progressiva della flessibilità del cristallino, legata al naturale processo di invecchiamento (interessa infatti gran parte delle persone dopo i 40 anni di età).
Sintomi ed evoluzione
I presbiti non vedono correttamente gli oggetti vicini e leggono con difficoltà un testo tenuto a breve distanza dagli occhi. Nelle ore serali possono avvertire cefalea o bruciore oculare. Dopo un periodo di progressione del disturbo, la lettura senza occhiali non è più possibile. La presbiopia aumenta con l’età e si stabilizza verso i 60 anni. In caso di ipermetropia (anomalia della rifrazione caratterizzata dalla difficoltà di vedere da vicino) associata, la presbiopia insorge prima dei 40 anni e peggiora più rapidamente. In caso di miopia (anomalia della rifrazione caratterizzata da difficoltà nella visione da lontano) associata, la presbiopia compare più tardi.
Trattamento
La presbiopia è corretta da lenti convergenti la cui intensità viene aumentata ogni 3 o 4 anni per i primi 20 anni, finché la diminuzione della capacità di accomodazione non si sia completamente stabilizzata. Se il paziente utilizzava già lenti correttive per la visione da lontano, verranno raccomandati occhiali a mezzaluna, lenti bifocali o progressive. Queste ultime, sempre più utilizzate, consentono una visione nitida a tutte le distanze; l’adattamento alle lenti progressive può richiedere alcuni giorni.