di Paola Toia
ABITUDINI ALIMENTARI IN GRAVIDANZA
Appena una donna scopre di essere incinta, la prima cosa che deve fare è modificare, per quanto possibile, la sua alimentazione perché il bambino dentro di lei possa ben svilupparsi senza correre inutili rischi.
Altrettanto importante é che eviti di assumere farmaci durante la gestazione, se non quando strettamente necessario e comunque sempre sotto il controllo del medico, dato che possono causare danni molto seri al feto.
IL RISCHIO DELLA TOXOPLASMOSI IN GRAVIDANZA
La toxoplasmosi è una patologia che si trasmette dagli animali alle persone, alle volte anche senza sintomi (nella maggior parte dei casi non ci si accorge di averla avuta). È causata dal parassita Toxoplasma gondii, che si può annidare nella carne cruda, nei cibi poco cotti o nelle feci dei gatti. Se una donna viene infettata durante la gravidanza, una condizione nota come "toxoplasmosi congenita" può influenzare il nascituro. In caso di infezione occorre intervenire subito, specialmente nel primo trimestre, per evitare problemi al feto, anche se la loro insorgenza non è frequente.
È raro che una donna che abbia contratto la toxoplasmosi prima della gravidanza la trasmetta al piccolo, perché avrà sviluppato l’immunità all’infezione e quindi anche il piccolo ne sarà immune. Può, tuttavia, succedere che l’infezione insorga nuovamente e per questo motivo, una volta accertata la gravidanza, è opportuno sottoporsi al toxo-test con specifiche analisi del sangue, per verificare la presenza di anticorpi. Il test può essere eseguito anche prima del concepimento e se la donna risulta immune, non dovrà ripeterlo nei nove mesi di gravidanza. Se positivo, dovrà rivolgersi al ginecologo per seguire una terapia mirata.
Valori del toxo-test:
IgM
- inferiore a 0,55 (negativo)
- 0,55 ÷ 0,65 (dubbio)
- superiore a 0,65 (positivo)
IgG
- inferiore o uguale a 9 IU/ml (negativo)
- 10 ÷ 11 IU/ml (dubbio)
- superiore o uguale a 12 IU/ml (positivo)
ALIMENTI VIETATI
Gli alimenti che non devono essere consumati:
- pesce crudo (in particolare i crostacei): a causa del parassita Anisakis (pericoloso per tutti);
- pesce che potrebbe contenere un’elevata quantità di mercurio (come pesce spada, squalo, sgombro, tonno): il mercurio (Hg) è un metallo presente nell’ambiente, ma quando contamina gli animali acquatici, i batteri lo trasformano in una forma più pericolosa di quella normale;
- pesce affumicato: potrebbe contenere il Listeria monocytogenes, un batterio che può nuocere al feto;
- carne e hot dog crudi o non ben cotti, affettati crudi (come il prosciutto crudo): la carne deve essere sempre ben cotta contro il rischio di toxoplasmosi, listeriosi, salmonellosi, d’infezione da E.coli e Campylobacter;
- fegato: l’elevato contenuto di vitamina A potrebbe causare malformazioni al feto;
- formaggi molli non pastorizzati (come brie, gorgonzola, tome fresche): potrebbero contenere il batterio che causa la listeriosi, un’intossicazione alimentare ;
- verdure crude non lavate: devono essere accuratamente lavate e disinfettate con bicarbonato prima di essere consumate, perché potrebbero nascondere il parassita che causa la toxoplasmosi.
- latte non pastorizzato e alimenti a base di latte non pastorizzato: il latte potrebbe contenere degli agenti patogeni, per cui va sempre fatto bollire;
- uova crude o poco cotte: per l’eventuale presenza di salmonella; soprattutto l’albume crudo é pericoloso perché contiene l’avidina, sostanza che impedisce l’assorbimento della vitamina H; è possibile consumare il tuorlo crudo sporadicamente e solo quando si è assolutamente certi della freschezza dell’uovo;
- germogli crudi (in particolare quelli di erba medica);
- succhi di frutta non pastorizzati: per la presenta di batteri patogeni, come la salmonella o l’E. coli;
- paté, salse a base di carne o pesce affumicato: no a quelli in vendita in gastronomia o al banco frigo, sì a quelli confezionati perché sicuri;
- frutta secca: no a quella tostata e salata, perché più povera di proprietà nutrizionali;
- soia in tutti i suoi derivati: gli isoflanovi (fitoestrogeni che regolano naturalmente la produzione ormonale), se consumati in grandi quantità, possono avere un'azione tossica sul feto;
- semi di lino: come per la soia, nonostante l’elevata concentrazione di omega 3, molto utile nell’ultimo trimestre;
- integratori, tisane e tè a base di estratti vegetali: è ammesso il tè tradizionale, meglio se decaffeinato;
- dolcificanti sintetici;
- coca cola light: contiene dolcificanti sintetici;
- alcoolici: secondo alcuni studi il feto riceve la stessa quantità di alcool assunta dalla madre; sui danni che può provocare la scienza non é ancora in grado di esprimersi con certezza.
ALIMENTI DA CONSUMARE CON MODERAZIONE
Quali alimenti possono essere consumati solo con moderazione?
- caffè: non più di due o tre tazzine al giorno; no invece alle bevande energetiche contenenti caffeina;
- tè tradizionale (meglio se decaffeinato): una tazza al giorno, perché la teina è un eccitante come la caffeina e potrebbe compromettere il riposo notturno della futura mamma;
- dolci e zucchero (bianco e di canna): potrebbero causare un picco di glicemia; da preferire, invece, gli zuccheri complessi (come i carboidrati), che fanno aumentare la glicemia nel sangue più lentamente;
- coca cola: da consumare con moderazione perché contiene caffeina ed è una bevanda zuccherina;
- pesce in scatola: è controllato, ma contiene una maggior quantità di sale e meno proprietà nutrizionali del pesce fresco;
- molluschi: possono essere consumati solo se ben cotti, per scongiurare la salmonella;
- piatti pronti in gastronomia: da consumare solo se si è assolutamente sicuri delle norme igieniche rispettate nei punti vendita;
- funghi: da consumare soltanto se si è sicuri della commestibilità e freschezza;
- arachidi (non tostate e salate): concesse solo in assenza di allergia;
- acqua del rubinetto: solo se è potabile e non filtrata, per non eliminare la maggior parte dei minerali di cui si ha bisogno in gravidanza;
- sale: da limitare perché responsabile della pressione alta e della ritenzione idrica, quindi dei gonfiori; consigliato l’uso di sale iodato per prevenire carenze di iodio nel feto;
- zenzero: è un alimento controverso perché molti ginecologi tendono a farlo assumere in piccole dosi (sotto forma di caramelle o tisane) come antidoto naturale per combattere le nausee del primo trimestre; per contro pare abbia effetti abortivi e alcune erboristerie ne vietano la vendita alle donne in dolce attesa;
- limitare anche fritti, cibi grassi, cioccolata, agrumi, pomodoro, aceto e cibi piccanti perché di non facile digestione.
COME PREPARARE GLI ALIMENTI IN GRAVIDANZA?
Alcuni accorgimenti per limitare rischi e problemi durante i 9 mesi di gravidanza, quando si cucina:
- lavare le mani con acqua calda e sapone prima di toccare qualsiasi alimento;
- lavare bene piatti, utensili e taglieri con acqua calda e sapone per eliminare ogni residuo di cibo precedente;
- consiglio: le donne incinte è bene che mangino un paio d’ore prima di coricarsi per limitare il reflusso gastroesofageo e il bruciore di stomaco;
- non contaminare gli alimenti cotti con quelli crudi;
- lavare la frutta e la verdura con acqua corrente e bicarbonato prima di consumarle;
- sbucciare la frutta e pelare la verdura;
- eliminare le foglie più esterne di insalate, cavoli, sedano e finocchio;
- togliere le parti marce o non integre della frutta e della verdura (possono contenere batteri);
- congelare gli avanzi il prima possibile, utilizzando sacchetti alimentari o contenitori appositi e segnando la data di congelamento;
- non consumare alimenti cotti tenuti fuori dal frigo per più di 2h;
- controllare che la temperature del frigo non sia superiore ai 4°C e quella del freezer non superiore ai -17°C, per rallentare la proliferazione dei batteri.
QUALI CIBI SONO AMMESSI?
L’elenco dei cibi ‘no’ e ‘ni’ potrebbe spaventare molte donne in dolce attesa, ma bando a qualsiasi timore perché ci sono moltissimi altri alimenti che possono essere consumati in totale sicurezza.
Gli alimenti cotti non causano problemi e frutta e verdura, se ben lavate, possono essere tranquillamente consumate. Anche i salumi cotti, come il prosciutto cotto e la mortadella, non presentano controindicazioni. Pesci cucinati a puntino, uova ben cotte e latticini pastorizzati non devono mancare nella dieta.
Non si dimentichino i dolci, purché rispettino le regole precedentemente ricordate, perché aiutano a mettere di buon umore e una mamma felice renderà felice anche il suo piccolo!