VACCINI -Vaccino contro il papillomavirus Umano (HPV)
Il Papillomavirus umano (HPV), molto diffuso, si trasmette per via sessuale: si stima che circa l’80% della popolazione sessualmente attiva contragga l’infezione almeno una volta nella vita. Esistono oltre 100 tipi di HPV: essi possono provocare lesioni della cute e delle mucose dell’apparato genitale ma anche di altre parti del corpo originando, per esempio, le verruche delle mani e dei piedi. Tra i virus responsabili delle infezioni genitali, quelli “a basso rischio” sono responsabili dei cosiddetti condilomi floridi della cute del perineo, delle mucose della vagina e del collo dell’utero. Quelli “ad alto rischio” (un gruppo ristretto di 13 virus) possono causare il carcinoma del collo dell’utero (la cosiddetta cervice uterina). L’HPV 16 e l’HPV 18 sono responsabili di circa il 70% dei casi di carcinoma della cervice uterina; l’HPV 6 e l’HPV 11, invece, determinano il 90% dei condilomi genitali. L’infezione da HPV è molto frequente nelle donne giovani, e oltre il 50% delle donne sessualmente attive si infetta con HPV ad alto rischio di provocare tumori: tuttavia meno dell’1% di esse sviluppa lesioni pre-tumorali e tumorali. L’infezione è frequentemente transitoria e solo nei casi di persistenza si possono sviluppare (dopo circa 5 anni) lesioni pre-tumorali e (dopo decenni) cancro.
Attualmente sono disponibili due vaccini costituiti da particelle simil-virali ottenute in laboratorio (denominate Virus-Like Particles o VLP), le quali mantengono la capacità immunogena del virus ma non quella infettante. Esistono oggi due tipi di vaccino: uno quadrivalente (che cioè protegge da HPV 16, 18, 6 e 11), l’altro bivalente (protegge da HPV 16 e 18). L’efficacia del vaccino è stata dimostrata nelle donne fino a 26 anni di età.
I vaccini sono sicuri: la loro efficacia nel prevenire le lesioni precancerose e il cancro della cervice è di circa il 95% nelle donne mai infettate da HPV, ma scende intorno al 40% se è già avvenuta l’infezione.
Il vaccino deve essere somministrato per via intramuscolare, nel muscolo deltoide, in 3 dosi a tutte le ragazze nel corso del dodicesimo anno di vita, in quanto la vaccinazione in questa fascia d’età garantisce la possibilità di far acquisire l’immunità prima dell’inizio dell’attività sessuale, e di ottenere una risposta anticorpale ottimale al vaccino. Comunque la vaccinazione può essere estesa a fasce d’età superiori, fino ai 26 anni.
Il vaccino non ha effetto curativo e la durata della protezione conferita non è attualmente nota; è stata comunque osservata un’efficacia protettiva prolungata per 4-5 anni dopo il completamento del ciclo delle 3 dosi.
Questa vaccinazione potrebbe determinare una falsa sicurezza verso altre infezioni sessualmente trasmesse che non possono essere prevenute dal vaccino anti HPV. Inoltre lo screening del carcinoma uterino mediante PAP test deve essere assolutamente mantenuto e bisogna evitare una minore adesione. Il 30% circa dei cervicocarcinomi sono causati da virus HPV non contenuti nel vaccino, che è efficace completamente solo se somministrato prima dell’inizio dell’attività sessuale.
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