Trabeculoplastica
Metodo di trattamento del glaucoma cronico consistente nell’allargare le maglie del trabecolato con l’ausilio di un laser ad argon. Questo strumento provoca minuscole bruciature a distanze regolari sul trabecolato, creando cicatrici retrattili che facilitano il deflusso dell’umore acqueo e contribuiscono a normalizzare la pressione intraoculare.
Svolgimento ed effetti indesiderati
La trabeculoplastica viene praticata per mezzo di una lente a contatto posizionata sull’occhio in seguito ad anestesia della superficie. La lente contiene uno specchio inclinato che permette di visualizzare l’angolo iridocorneale. Totalmente indolore, questo metodo necessita spesso di due sedute per occhio, a distanza di un mese l’una dall’altra. Dopo una trabeculoplastica, la visione resta a volte sfocata per qualche ora. Nei giorni successivi all’intervento è importante misurare la pressione intraoculare perché talvolta si verifica un picco, che si deve tenere sotto controllo con un trattamento ipotonizzante (colliri b-bloccanti o acetazolamide).
Per un periodo di 1-2 settimane occorre instillare nell’occhio colliri antinfiammatori. Una trabeculoplastica non richiede degenza ospedaliera.
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