Isteria
Disturbo nevrotico caratterizzato dalla conversione somatica di un conflitto psichico. L’isteria deve il suo nome alla parola greca hystera, “utero”, in quanto nell’antichità si credeva che tale organo giocasse un ruolo particolare nello sviluppo di quest’affezione. Gli studi dedicati all’argomento da Jean Martin Charcot, Josef Breuer e Sigmund Freud sono stati di capitale importanza per la comprensione della sessualità e l’elaborazione della prima teoria psicoanalitica. Secondo la psicoanalisi, l’isteria deriverebbe dalla rimozione di un conflitto edipico irrisolto. La personalità isterica è assai influenzabile, nonostante la freddezza apparente: si rifugia nell’immaginario (tendenza alla teatralità e alla mitomania), soffre di insoddisfazione sessuale e mette in scena un gioco ambiguo di seduzione e rifiuto. Le crisi isteriche, che spesso insorgono in pubblico, possono assumere forme assai diverse: crisi di nervi, perdita di conoscenza, paralisi, convulsioni, edema, disturbi circolatori e così via, tutte manifestazioni prive di una causa organica, perché in realtà fanno parte di un linguaggio corporeo con cui l’isterico esprime i suoi conflitti inconsci. Si tratta di una patologia di natura complessa, destinata a persistere diventando ben presto invalidante.
Trattamento
Ansiolitici o antidepressivi possono attenuare i disturbi, ma il trattamento si basa soprattutto sulla psicoterapia, in particolare di indirizzo psicoanalitico.
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