Broncopolmonite
Polmonite caratterizzata da un’infezione di varia estensione dei bronchioli, degli alveoli polmonari e dell’interstizio polmonare. La broncopolmonite, impropriamente detta congestione polmonare, è un’affezione frequente. Colpisce in particolare i bambini piccoli e gli anziani, o i soggetti fisiologicamente indeboliti.
Cause
La sua origine è infettiva, batterica (da pneumococco, streptococco, bacilli Gram-negativi), virale (morbillo) e talvolta micotica (da aspergillo). Nei soggetti fragili, la broncopolmonite può essere di origine nosocomiale (ossia contratta durante un ricovero ospedaliero).
Sintomi e segni
La diagnosi si basa sull’associazione di una febbre spesso elevata (39-40 °C), sintomi come la tosse o l’espettorazione e un’insufficienza respiratoria acuta. Per conferma, il medico richiede un esame radiologico dei polmoni, che mostra opacità poco dense e non ben delimitate (a differenza di quanto si osserva nella polmonite acuta).
In certi casi, per determinare il germe in causa si può prescrivere un esame dell’escreato, una fibroscopia bronchiale o una serie di emocolture. Il paziente viene di solito ricoverato in ospedale.
Trattamento e prognosi
In genere un trattamento antibiotico si dimostra efficace nel giro di 48 ore e la maggior parte dei malati guarisce completamente in una quindicina di giorni.
Tuttavia, le radiografie tornano alla normalità solo nella quarta settimana dalla manifestazione della malattia. Nelle forme gravi può rendersi necessario il ricovero in unità di terapia intensiva.
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