TACHIFENE 16CPR RIV500MG+150MG -Interazioni
Per il paracetamolo sono state rilevate le seguenti interazioni con altri medicinali: • farmaci anticoagulanti (warfarin) – può essere necessaria una riduzione del dosaggio se il paracetamolo e gli anticoagulanti vengono assunti per un periodo di tempo prolungato. • l’assorbimento del paracetamolo è incrementato dalle sostanze che favoriscono lo svuotamento gastrico, ad esempio la metoclopramide. • l’assorbimento del paracetamolo è ridotto dalle sostanze che riducono lo svuotamento gastrico, ad esempio la propantelina, gli antidepressivi con proprietà anticolinergiche e gli analgesici narcotici. • il paracetamolo può aumentare le concentrazioni plasmatiche di cloramfenicolo. • il rischio di tossicità del paracetamolo può essere maggiore nei pazienti che assumono altri farmaci potenzialmente epatotossici o gli induttori degli enzimi microsomiali epatici, come l’alcool o gli anticonvulsivanti. • la somministrazione concomitante di probenecid può influire sull’escrezione del paracetamolo e alterarne le concentrazioni plasmatiche. • la colestiramina riduce l’assorbimento del paracetamolo se viene somministrata entro 1 ora dalla sua assunzione. • nei pazienti sottoposti a trattamento con isoniazide in monoterapia o con altri farmaci per la tubercolosi è stata segnalata epatotossicità grave a dosi terapeutiche o con sovradosaggi moderati di paracetamolo. • dopo l’uso di paracetamolo in un paziente che assumeva zidovudina e cotrimossazolo si è verificata epatotossicità grave. Per l’ibuprofene sono state rilevate le seguenti interazioni con altri medicinali: • anticoagulanti, compreso il warfarin: l’ibuprofene interferisce con la stabilità dell’INR e può aumentare il rischio di sanguinamento grave e in alcuni casi di emorragia fatale, in particolare a carico del tratto gastrointestinale. I pazienti che assumono warfarin possono assumere ibuprofene soltanto se assolutamente necessario e sotto stretto monitoraggio. • l’ibuprofene può ridurre la clearance renale e aumentare la concentrazione plasmatica del litio. • l’ibuprofene può ridurre l’effetto antipertensivo degli ACE–inibitori, dei beta–bloccanti e dei diuretici e causare natriuresi e iperkaliemia nei pazienti sottoposti a questi trattamenti. • l’ibuprofene riduce la clearance del metotrexato. • l’ibuprofene può aumentare i livelli plasmatici di glicosidi cardiaci. • l’ibuprofene può aumentare il rischio di sanguinamento gastrointestinale, in particolare se assunto con corticosteroidi. • l’ibuprofene può prolungare il tempo di sanguinamento nei pazienti trattati con zidovudina. • l’ibuprofene può anche interagire con il probenecid, i medicinali antidiabetici e la fenitoina. • l’ibuprofene può anche interagire con il tacrolimus, la ciclosporina, le sulfaniluree e gli antibiotici chinolonici. Acido acetilsalicilico La somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non è generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati. Dati sperimentali suggeriscono che l’ibuprofene può inibire competitivamente l’effetto dell’acido acetilsalicilico a basse dosi sull’aggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l’estrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si può escludere la possibilità che l’uso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l’effetto cardioprotettivo dell’acido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante è considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1). Questo prodotto può interferire con alcuni medicinali, tra cui: • warfarin, un medicinale utilizzato per la prevenzione dei coaguli ematici; • medicinali per il trattamento dell’epilessia o degli attacchi convulsivi; • cloramfenicolo, un antibiotico utilizzato per il trattamento delle infezioni dell’occhio e dell’orecchio; • probenecid, un medicinale utilizzato per il trattamento della gotta; • zidovudina, un medicinale utilizzato per il trattamento dell’HIV (il virus che causa l’AIDS); • medicinali utilizzati per il trattamento della tubercolosi, come l’isoniazide; • acido acetilsalicilico, salicilati o altri FANS; • medicinali per il trattamento dell’ipertensione o di altre patologie cardiache; • diuretici, anche noti come pillole dell’acqua; • litio, un medicinale utilizzato per il trattamento di alcune tipologie di depressione; • metotrexato, un medicinale utilizzato per il trattamento dell’artrite e di alcuni tipi di cancro; • corticosteroidi, come il prednisone e cortisone. I medicinali sopra indicati potrebbero influire sull’azione corretta di questo medicinale o potrebbero subirne l’influenza.