QUETIAPINA EG 60CPR RIV 100MG -Avvertenze e precauzioni

QUETIAPINA EG 60CPR RIV 100MG Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Poiché la quetiapina è indicata per il trattamento di diverse condizioni, si deve tener conto del profilo di sicurezza del farmaco rispetto alla diagnosi del singolo paziente e alla dose da somministrare. Popolazione pediatrica La quetiapina non è raccomandata per l’utilizzo nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non essendo disponibili dati che supportino il suo impiego in questo gruppo di età. Gli studi clinici con quetiapina hanno dimostrato che, oltre al noto profilo di sicurezza individuato negli adulti (vedere paragrafo 4.8), alcuni eventi avversi si sono verificati con una frequenza più elevata nei bambini e negli adolescenti rispetto che negli adulti (aumento dell’appetito, innalzamento dei livelli di prolattina sierica, vomito, rinite e sincope) o possono avere differenti implicazioni per bambini e adolescenti (sintomi extrapiramidali e irritabilità). Si è inoltre verificato un evento mai osservato nell’ambito degli studi con gli adulti (aumento della pressione arteriosa). Nei bambini e negli adolescenti sono state osservate anche alterazioni della funzione tiroidea. Inoltre, le implicazioni di sicurezza a lungo termine del trattamento con quetiapina sulla crescita e la maturazione non sono state studiate oltre le 26 settimane. Non sono note implicazioni a lungo termine per quanto riguarda lo sviluppo cognitivo e comportamentale. In studi clinici controllati verso placebo condotti su bambini e adolescenti, la quetiapina è stata associata ad un aumento dell’incidenza di sintomi extrapiramidali (EPS) rispetto al placebo nei pazienti trattati per schizofrenia, mania bipolare e depressione bipolare (vedere paragrafo 4.8). Suicidio/ideazione suicidaria o peggioramento clinico La depressione nel disturbo bipolare è associata ad un aumento del rischio di ideazione suicidaria, comportamenti auto–lesivi e suicidio (eventi correlati al suicidio). Il rischio persiste fintanto che avviene una remissione significativa. Il miglioramento può non avvenire durante le prime settimane di trattamento o successive, pertanto i pazienti devono essere strettamente monitorati fintanto che tale miglioramento avvenga. È esperienza clinica generale che il rischio di suicidio possa aumentare durante le fasi precoci di remissione. Inoltre, il medico deve considerare il rischio potenziale di eventi correlati al suicidio a seguito dell’interruzione brusca del trattamento con quetiapina, in conseguenza ai noti fattori di rischio della patologia in trattamento. Anche altri disturbi psichiatrici per i quali viene prescritta la quetiapina possono essere associati ad un aumento del rischio di eventi correlati al suicidio. Oltre a ciò, queste patologie possono esistere in comorbilità con episodi depressivi maggiori. Le stesse precauzioni seguite per il trattamento di pazienti con episodi depressivi maggiori devono perciò essere adottate durante il trattamento di pazienti affetti da altri disturbi psichiatrici. I pazienti con un’anamnesi di eventi correlati al suicidio o quelli che presentano un tasso significativo di ideazione suicidaria prima dell’inizio del trattamento, sono noti per essere a maggiore rischio di ideazione suicidaria o di tentativi di suicidio e durante il trattamento devono essere monitorati con attenzione. Una meta–analisi di studi clinici controllati con placebo sugli antidepressivi in pazienti adulti affetti da disturbi psichiatrici ha dimostrato, in pazienti di età inferiore a 25 anni, un aumento del rischio di comportamento suicida con gli antidepressivi rispetto al placebo. La terapia con antidepressivi deve essere accompagnata da una stretta supervisione dei pazienti, in particolare quelli a rischio elevato, e specialmente nelle prime fasi del trattamento e dopo ogni aggiustamento della dose. I pazienti (e coloro che li seguono) devono essere informati in merito alla necessità di effettuare un attento monitoraggio, di eventuali peggioramenti clinici, di comportamenti o pensieri suicidi e di insolite modifiche nel comportamento, e di richiedere immediata assistenza medica nel caso questi sintomi si presentino. In studi clinici a breve termine controllati con placebo condotti in pazienti con episodi depressivi maggiori associati a disturbo bipolare, è stato osservato un aumento del rischio degli eventi correlati al suicidio nei pazienti (età inferiore a 25 anni) trattati con quetiapina rispetto a quelli trattati con placebo (3,0% vs 0%, rispettivamente). Rischio metabolico Dato il rischio di peggioramento del profilo metabolico, incluse le variazioni del peso corporeo, del glucosio ematico (vedere iperglicemia) e dei lipidi, che è stato riscontrato nell’ambito di studi clinici, i parametri metabolici dei pazienti devono essere valutati all’inizio del trattamento e le variazioni di questi parametri devono essere controllate regolarmente durante il trattamento. Il peggioramento di questi parametri deve essere gestito in modo clinicamente appropriato (vedere anche paragrafo 4.8). Sintomi extrapiramidali Studi clinici controllati con placebo hanno messo in evidenza una maggiore incidenza di sintomi extrapiramidali (SEP) in pazienti trattati con quetiapina rispetto a pazienti trattati per episodi depressivi maggiori in disordine bipolare (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). L’uso di quetiapina è stato associato allo sviluppo di acatisia, un disturbo caratterizzato da irrequietezza soggettivamente spiacevole o irrequietezza angosciante e dalla necessità di muoversi spesso accompagnata dall’incapacità di rimanere fermi da seduti o in piedi. È più probabile che questo disturbo si verifichi entro le prime settimane di trattamento. In pazienti che sviluppano questi sintomi l’aumento della dose può risultare dannoso. Discinesia tardiva Qualora si manifestassero segni e sintomi di discinesia tardiva, si deve prendere in considerazione una riduzione della dose o l’interruzione della terapia con quetiapina. I sintomi di discinesia tardiva possono peggiorare o anche scomparire dopo l’interruzione della terapia (vedere paragrafo 4.8). Sonnolenza e capogiri Il trattamento con quetiapina è stato associato a sonnolenza e sintomi correlati, come la sedazione (vedere paragrafo 4.8). In studi clinici per il trattamento di pazienti con depressione bipolare, l’esordio è stato di solito entro i primi 3 giorni di trattamento ed è stato prevalentemente di intensità da lieve a moderata. Pazienti che manifestano sonnolenza di grave intensità possono aver maggiormente bisogno di un contatto per un minimo di due settimane dall’esordio della sonnolenza, o fino a quando i sintomi migliorano e può essere necessario considerare la sospensione del trattamento. Ipotensione ortostatica Il trattamento con quetiapina è stato associato a ipotensione ortostatica e capogiri correlati (vedere paragrafo 4.8) che, analogamente alla sonnolenza, insorgono solitamente durante la fase iniziale di titolazione del dosaggio. Ciò può aumentare il verificarsi di lesioni accidentali (cadute), specialmente nella popolazione anziana. Pertanto, i pazienti devono essere avvertiti di prestare cautela fino a quando non saranno a conoscenza della loro sensibilità individuale al farmaco. Quetiapina deve essere impiegata con cautela in pazienti con patologie cardiovascolari note, patologie cerebrovascolari o con altre condizioni che predispongano all’ipotensione. Una riduzione della dose o una titolazione più graduale deve essere considerata se si verifica ipotensione ortostatica, soprattutto nei pazienti con patologia cardiovascolare sottostante. Sindrome da apnea notturna Nei pazienti che usano quetiapina è stata riportata la sindrome da apnea notturna. Nei pazienti che assumono contemporaneamente medicinali che deprimono il sistema nervoso centrale e che hanno una storia pregressa o che sono a rischio di apnea notturna, come quelli in sovrappeso/obesi o di sesso maschile, la quetiapina deve essere usata con cautela. Convulsioni Gli studi clinici controllati non hanno evidenziato differenze nell’incidenza di convulsioni in pazienti trattati con quetiapina o placebo. Non sono disponibili dati circa l’incidenza di crisi epilettiche in pazienti con storia di disturbi convulsivi. Come per gli altri antipsicotici, si raccomanda cautela in caso di trattamento di pazienti con storia di convulsioni (vedere paragrafo 4.8). Sindrome Neurolettica Maligna La sindrome neurolettica maligna è associata al trattamento con farmaci antipsicotici, inclusa la quetiapina (vedere paragrafo 4.8). Le manifestazioni cliniche includono ipertermia, alterazione dello stato mentale, rigidità muscolare, instabilità del sistema nervoso autonomo e aumento della creatina fosfochinasi. In caso di comparsa di tali manifestazioni, il trattamento con quetiapina deve essere interrotto e deve essere instaurata un’adeguata terapia medica. Grave neutropenia e agranulocitosi Nell’ambito di studi clinici sulla quetiapina sono stati segnalati casi di grave neutropenia (conta dei neutrofili <0.5 x 109/l). La maggior parte dei casi di grave neutropenia si sono manifestati entro un paio di mesi dall’inizio della terapia con quetiapina. Apparentemente ciò non era dipendente dalla dose. Durante l’esperienza post–marketing alcuni casi hanno avuto un esito fatale. Una preesistente bassa conta dei globuli bianchi nel sangue (WBC) e precedenti di neutropenia farmaco–indotta rappresentano possibili fattori di rischio per la neutropenia. Tuttavia, alcuni casi si sono verificati in pazienti senza fattori di rischio preesistenti. La quetiapina deve essere sospesa in pazienti con una conta dei neutrofili <1.0 x 109/l. I pazienti devono essere tenuti sotto osservazione per individuare segni e sintomi di infezione e la conta dei neutrofili deve essere monitorata (fintanto che essi non siano superiori a 1.5 x 109/l) (vedere paragrafo 5.1). La neutropenia deve essere tenuta in considerazione in pazienti con infezione o febbre, in particolare in assenza di chiari fattori predisponenti, e deve essere gestita in modo clinicamente appropriato. I pazienti devono essere avvisati di riferire immediatamente la comparsa di segni/sintomi compatibili con agranulocitosi o infezione (es. febbre, debolezza, letargia, o mal di gola) in qualsiasi momento durante la terapia con quetiapina. Tali pazienti devono avere una conta leucocitaria (WBC) e conta assoluta dei neutrofili (ANC) eseguita tempestivamente, soprattutto in assenza di fattori predisponenti. Effetti anticolinergici (muscarinici) Norquetiapina, un metabolita attivo della quetiapina, ha un’affinità di grado da moderato a forte per molteplici sottotipi di recettori muscarinici. Questo contribuisce all’insorgenza di reazioni avverse farmacologiche (ADR) che riflettono gli effetti anticolinergici quando la quetiapina è usata a dosi raccomandate, quando viene usata in concomitanza ad altri medicinali con effetti anticolinergici e in caso di sovradosaggio. Quetiapina deve essere usata con cautela nei pazienti che ricevono trattamenti con effetti anticolinergici (muscarinici).Quetiapina deve essere usata con cautela nei pazienti con una diagnosi concomitante o una storia pregressa di ritenzione urinaria, ipertrofia prostatica clinicamente rilevante, ostruzione intestinale o condizioni correlate, aumentata pressione intraoculare o glaucoma ad angolo acuto (vedere paragrafi 4.5, 4.8, 5.1 e 4.9). Interazioni Vedere paragrafo 4.5. L’uso concomitante di quetiapina con un forte induttore degli enzimi epatici quali carbamazepina o fenitoina determinerà un sostanziale calo delle concentrazioni plasmatiche di quetiapina con probabili influenze sull’effetto terapeutico di quetiapina. Nei pazienti in trattamento con un induttore degli enzimi epatici il trattamento con quetiapina deve essere iniziato solo se il medico ritiene che i benefici di quetiapina siano superiori ai rischi derivanti dalla sospensione del trattamento con l’induttore degli enzimi epatici. È importante che qualsiasi alterazione del trattamento con l’induttore avvenga gradualmente e, se necessario, si sostituisca l’induttore con un non–induttore (ad es. il sodio valproato).Peso corporeo È stato segnalato aumento ponderale in pazienti trattati con quetiapina che devono essere monitorati e trattati in modo clinicamente appropriato in base alle linee–guida dell’antipsicotico utilizzato (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). Iperglicemia Raramente sono stati segnalati iperglicemia e/o sviluppo o esacerbazione di diabete occasionalmente associato a chetoacidosi o coma, inclusi alcuni casi fatali (vedere paragrafo 4.8). In taluni casi un precedente aumento del peso corporeo poteva rappresentare un fattore predisponente. È consigliabile un appropriato monitoraggio clinico in base alle linee guida dell’antipsicotico utilizzato. I pazienti in trattamento con qualsiasi agente antipsicotico, tra cui la quetiapina, devono essere monitorati per possibili segni e sintomi di iperglicemia (come polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza) mentre i pazienti con diabete mellito o con fattori di rischio per diabete mellito devono essere regolarmente controllati per un possibile peggioramento del controllo del glucosio. Il peso corporeo deve essere sottoposto a controlli regolari. Lipidi Nell’ambito di studi clinici sulla quetiapina è stato osservato un aumento dei valori di trigliceridi, del colesterolo LDL e totale e una diminuzione del colesterolo HDL (vedere paragrafo 4.8). L’aumento dei lipidi deve essere gestito con opportuno trattamento clinico. Prolungamento dell’intervallo QT Negli studi clinici e quando impiegata conformemente alle istruzioni del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto la quetiapina non è stata associata ad alcun persistente prolungamento dell’intervallo QT assoluto. Negli studi post marketing, un prolungamento dell’intervallo QT è stato tuttavia osservato alle dosi terapeutiche (vedere paragrafo 4.8) e in caso di sovradosaggio (vedere paragrafo 4.9). Come nel caso di altri antipsicotici è richiesta cautela quando la quetiapina viene prescritta a pazienti con malattia cardiovascolare o con storia familiare di prolungamento QT. È necessaria prudenza anche nei casi in cui la quetiapina venga prescritta contemporaneamente a farmaci noti per prolungare l’intervallo QT o in concomitanza a farmaci neurolettici, soprattutto negli anziani, nei pazienti con sindrome del QT lungo congenita, con insufficienza cardiaca congestizia, ipertrofia cardiaca, ipopotassiemia o ipomagnesiemia (vedere paragrafo 4.5). Cardiomiopatia e miocardite Sono stati segnalati casi di cardiomiopatia e miocardite nell’ambito di studi clinici e nel corso dell’esperienza di post–marketing; tuttavia, non è stata stabilita una relazione causale con quetiapina. Il trattamento con quetiapina deve essere rivalutato nei pazienti con sospetto di cardiomiopatia o miocardite. Sospensione Sono stati osservati sintomi acuti da sospensione, tra i quali insonnia, nausea, cefalea, diarrea, vomito, capogiri e irritabilità dopo l’interruzione improvvisa di farmaci antipsicotici, inclusa la quetiapina. Si consiglia una sospensione graduale nell’arco di 1–2 settimane (vedere paragrafo 4.8). Pazienti anziani con psicosi correlata alla demenza La quetiapina non è indicata per il trattamento di pazienti con psicosi correlata alla demenza. Nella popolazione con demenza con l’uso di alcuni antipsicotici atipici è stato osservato un rischio maggiore di circa 3 volte in test randomizzati controllati con placebo. Non è noto il meccanismo dietro questo aumento del rischio. Non si può escludere un rischio maggiore per altri antipsicotici oppure per altre popolazioni di pazienti. La quetiapina deve essere usata con prudenza in pazienti con fattori di rischio di ictus. Una meta–analisi con antipsicotici atipici ha mostrato che i pazienti anziani affetti da psicosi correlata a demenza sono maggiormente a rischio di morte rispetto a quelli trattati con placebo. In due studi controllati con placebo di 10 settimane sulla quetiapina sulla stessa popolazione di pazienti (n=710; età media: 83 anni; escursione: 56–99 anni) l’incidenza della mortalità nei pazienti trattati con quetiapina è stata 5,5% contro 3,2% del gruppo trattato con placebo. I pazienti coinvolti in questi studi sono deceduti per una varietà di cause riconducibili a quanto atteso per questa popolazione. Disfagia Con l’uso della quetiapina è stata segnalata disfagia (vedere paragrafo 4.8). La quetiapina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti a rischio di polmonite ab ingestis. Stipsi e ostruzione intestinale La stipsi rappresenta un fattore di rischio per l’ostruzione intestinale. Stipsi e ostruzione intestinale sono stati riportati con quetiapina (vedere paragrafo 4.8). Sono compresi casi fatali in pazienti che hanno un maggior rischio di ostruzione intestinale, inclusi quelli in trattamento con terapie multiple concomitanti che riducono la motilità intestinale e/o quelli che potrebbero non riportare sintomi di stipsi. I pazienti con ostruzione intestinale/ileo devono essere sottoposti a un attento monitoraggio e a cure urgenti. Tromboembolismo venoso (TEV) Casi di tromboembolismo venoso (TEV) sono stati segnalati con farmaci antipsicotici. Dal momento che i pazienti trattati con antipsicotici si presentano spesso con fattori di rischio acquisiti per TEV, tutti i possibili fattori di rischio per TEV devono essere identificati, prima e durante il trattamento con quetiapina e adottate misure preventive. Pancreatite È stata riportata pancreatite nell’ambito di studi clinici e durante l’esperienza post–marketing. Tra gli studi post marketing, mentre non tutti i casi sono stati confusi da fattori di rischio, molti pazienti hanno sperimentato fattori noti per essere associati alla pancreatite come trigliceridi alti (vedere paragrafo 4.4), calcoli biliari e consumo di alcool. Informazioni supplementari I dati sperimentali della quetiapina in associazione con divalproex o litio in episodi di mania da acuti, moderati e a gravi sono limitati; l’associazione terapica è stata comunque ben tollerata (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). Il dato sperimentale ha mostrato effetti supplementari nella terza settimana di trattamento. Lattosio QUETIAPINA EG compresse contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp–lattasi o da malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere questo medicinale. Uso improprio e abuso Sono stati segnalati casi di uso improprio e abuso. Si raccomanda cautela nella prescrizione di quetiapina a pazienti con storia di abuso di alcol o droghe.

Farmaci

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