PACLITAXEL TEVA EV 25ML 6MG/ML -Avvertenze e precauzioni
Paclitaxel contiene macrogolglicerolo ricinoleato, che può causare una reazione allergica. Paclitaxel deve essere somministrato sotto la supervisione di un medico specialista con esperienza nell’uso di farmaci chemioterapici antitumorali. Poichè si possono verificare reazioni di ipersensibilità significative, deve essere disponibile un’appropriata attrezzatura di supporto. Data la possibilità di stravaso, si consiglia di monitorare attentamente la sede dell’infusione per rilevare eventuali infiltrazioni durante la somministrazione del medicinale. I pazienti devono essere di prassi pretrattati con corticosteroidi, antistaminici e H2 antagonisti per evitare gravi reazioni di ipersensibilità (vedere il paragrafo 4.2). Paclitaxel deve essere somministrato prima di cisplatino quando sono usati in combinazione (vedere il paragrafo 4.5). Reazioni di ipersensibilità Reazioni di ipersensibilità significative caratterizzate da dispnea che necessita di broncodilatatori e ipotensione che richiedono trattamento, angioedema e orticaria generalizzata si sono verificate in <1% dei pazienti che hanno ricevuto Paclitaxel dopo adeguato pretrattamento. Queste reazioni sono probabilmente istamina–mediate. In caso di gravi reazioni di ipersensibilità, l’infusione di Paclitaxel deve essere interrotta immediatamente, deve essere istituita una terapia sintomatica aggressiva e il paziente non deve essere nuovamente sottoposto a trattamento con il farmaco. In presenza di sintomi minori, quali arrossamenti o altre reazioni cutanee, non è necessario interrompere la terapia. I pazienti devono essere tenuti sotto stretto controllo durante i cicli di terapia iniziali. Appropriate terapie di supporto devono essere prontamente disponibili in caso di una grave reazione di ipersensibilità. Ematologia La soppressione di midollo osseo (principalmente neutropenia) è l’effetto tossico dose limitante. Deve essere istituito un frequente monitoraggio della conta ematica. I pazienti non devono essere nuovamente sottoposti a trattamento fino a ricostituzione del livello dei neutrofili ≥1.500/mm³ (≥1.000/mm³ per pazienti affetti da SK) e ricostituzione del livello delle piastrine a ≥100.000/mm³ (≥75.000/mm³ per i pazienti affetti da SK). Nello studio clinico su SK, la maggioranza dei pazienti avevano ricevuto il fattore stimolante le colonie di granulociti (G–CSF). Nei pazienti con grave neutropenia (< 500 cellule/mm≥ per 7 giorni o più) durante un ciclo di paclitaxel o una sepsi neutropenica, la dose di paclitaxel nei successivi cicli di terapia con paclitaxel deve essere ridotta (vedere paragrafo 4.2).Mucositi Mucositi da moderate a gravi non sono comuni con il dosaggio e lo schema di trattamento raccomandati per paclitaxel. Tuttavia, se il trattamento deve essere continuato in presenza di reazioni moderate o gravi la dose di paclitaxel deve essere ridotta nei successivi cicli di terapia con paclitaxel (vedere paragrafo 4.2). Nei pazienti KS la mucosite grave è rara. Se si verificano gravi reazioni, la dose di paclitaxel deve essere ridotta del 25%. Anomalie nella conduzione cardiaca e aritmie Gravi anomalie nella conduzione cardiaca sono state segnalate raramente con Paclitaxel somministrato in monoterapia. Sono state riportate modeste alterazioni dell’elettrocardiogramma nel corso del trattamento con paclitaxel. Il monitoraggio cardiaco non è raccomandato ad eccezione dei pazienti con gravi anomalie di conduzione o aritmie. Se i pazienti sviluppano anomalie significative nella conduzione o aritmie durante la somministrazione di Paclitaxel, deve essere istituita una terapia appropriata e deve essere effettuato un monitoraggio cardiaco continuo durante la successiva terapia con Paclitaxel. Sono state osservate ipotensione, ipertensione e bradicardia durante la somministrazione di Paclitaxel; i pazienti sono solitamente asintomatici e generalmente non richiedono trattamento. Inoltre, negli studi con paclitaxel su MBC e MOC sono state osservate tachicardia, palpitazioni e sincopi. Quindi si raccomanda il monitoraggio frequente dei parametri vitali, in particolare durante la prima ora di infusione di Paclitaxel. Gravi eventi cardiovascolari sono stati osservati più frequentemente in pazienti con CPNPC che in pazienti con carcinoma mammario o ovarico. Negli studi su MBC e MOC, un totale di due pazienti presentarono insufficienza cardiaca congestizia di Grado 4. Un singolo caso di insufficienza cardiaca correlato a paclitaxel è stato osservato nello studio clinico su AIDS–SK. Quando Paclitaxel è usato in combinazione con doxorubicina o trastuzumab per il trattamento iniziale del carcinoma mammario metastatico, si deve prestare attenzione al monitoraggio della funzionalità cardiaca. Quando i pazienti sono candidati al trattamento con Paclitaxel in queste combinazioni devono sottoporsi ad accertamenti cardiaci di base, inclusa anamnesi, esame fisico, ECG, ecocardiogramma, e/o angio cardioscintigrafia (MUGA scan). La funzionalità cardiaca deve essere ulteriormente monitorata durante il trattamento (per esempio ogni tre mesi). Il monitoraggio può aiutare a identificare i pazienti che sviluppano disfunzioni cardiache e il medico curante deve valutare attentamente la dose cumulativa (mg/m²) di antraciclina somministrata nell’ambito delle decisioni relative alla frequenza degli accertamenti sulla funzionalità ventricolare. Quando i test indicano un deterioramento della funzionalità cardiaca, anche asintomatico, il medico curante deve valutare con attenzione i benefici clinici di un ulteriore trattamento rispetto alla potenziale insorgenza di danni a carico del cuore, compreso potenziale danno irreversibile. In caso di somministrazione di ulteriore trattamento, il monitoraggio cardiaco deve essere più frequente (per esempio ogni 1–2 cicli). Per ulteriori dettagli vedere il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di trastuzumab o doxorubicina. Neuropatia Sebbene l’insorgenza di neuropatia periferica sia frequente, lo sviluppo di sintomi gravi è raro. Nei casi gravi, si raccomanda una riduzione della dose del 20% (25% per i pazienti affetti da SK) per tutti i cicli successivi di Paclitaxel. Nei pazienti con CPNPC e nelle pazienti con carcinoma ovarico trattati con terapia di prima linea, la somministrazione di Paclitaxel mediante infusione di tre ore in combinazione con cisplatino, ha dato luogo a maggiore incidenza di neurotossicità grave rispetto sia a Paclitaxel in monoterapia sia a ciclofosfamide seguita da cisplatino. Compromissione epatica I pazienti con compromissione epatica possono essere maggiormente esposti a rischi di effetti tossici, in particolare mielosoppressione di III–IV grado. Non vi sono prove che la tossicità di Paclitaxel aumenti quando viene somministrato per infusione di 3 ore a pazienti con funzionalità epatica lievemente alterata. Quando Paclitaxel viene somministrato per infusione più prolungata, si può osservare un aumento della mielosoppressione in pazienti con compromissione epatica da moderata a grave. I pazienti devono essere monitorati attentamente per rilevare lo sviluppo di mielosoppressione profonda (vedere il paragrafo 4.2). I dati disponibili sono inadeguati per raccomandare modifiche della dose in pazienti affetti con compromissione epatica da lieve a moderata (vedere il paragrafo 5.2). Non sono disponibili dati riguardo a pazienti con colestasi basale grave. I pazienti con grave compromissione epatica non devono essere trattati con Paclitaxel. Gastrointestinale La colite pseudomembranosa è stata segnalata in rari casi inclusi casi di pazienti non trattati in concomitanza con antibiotici. Questa reazione deve essere tenuta in considerazione nella diagnosi differenziale dei casi di diarrea grave o persistente durante o immediatamente dopo il trattamento con paclitaxel. Altro Poichè Paclitaxel contiene etanolo (396 mg/ml), si devono tenere in considerazione possibili effetti sul sistema nervoso centrale e altri effetti. Paclitaxel contiene macrogolglicerolo ricinoleato che può provocare gravi reazioni allergiche. È necessario prestare particolare attenzione per evitare l’applicazione intra–arteriosa diPaclitaxel, poichè negli studi sugli animali per la tollerabilità locale sono state osservate gravi reazioni tissutali in seguito ad applicazione intra–arteriosa. Usato in combinazione con terapia radiante del polmone e indipendentemente dall’ordine cronologico, Paclitaxel può contribuire allo sviluppo di polmonite interstiziale. Il paclitaxel si è rivelato teratogeno, embriotossico e mutagenico in molti sistemi sperimentali. Quindi i pazienti di sesso maschile e femminile in età fertile, e/o i loro partner, devono utilizzare contraccettivi per almeno sei mesi successivi al trattamento con paclitaxel Nei pazienti affetti da SK, la mucosite grave è rara. Se si verificano reazioni gravi, la dose di Paclitaxel deve essere ridotta del 25%.