ATC: J02AC02 | Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI |
Presenza Glutine:
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Classe 1: A | Forma farmaceutica: CAPSULE RIGIDE |
Presenza Lattosio:
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Itraconazolo Teva è indicato per le seguenti infezioni micotiche: Micosi superficiali: candidosi vulvovaginale, pityriasis versicolor, dermatofitosi, candidosi orale e cheratite fungina. Onicomicosi sostenute da dermatofiti e/o lieviti. Micosi sistemiche: aspergillosi e candidosi, criptococcosi (compresa la meningite criptococcica), istoplasmosi, sporotricosi, paracoccidioidomicosi, blastomicosi e altre rare micosi sistemiche.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
L’itraconazolo è metabolizzato principalmente dal citocromo CYP3A4. Altre sostanze che condividono la stessa via metabolica o che modificano l’attività del CYP3A4 possono influenzare la farmacocinetica di itraconazolo. In maniera analoga, l’itraconazolo può modificare la farmacocinetica di altre sostanze che condividono questa via metabolica. L’itraconazolo è un potente inibitore del CYP3A4 e un inibitore della glicoproteina-P. In caso di uso concomitante di medicinali, si raccomanda di consultare il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto per informazioni sulla via metabolica e l’eventuale necessità di aggiustamento delle dosi. Medicinali che possono diminuire la concentrazione plasmatica di itraconazolo. I medicinali che riducono l’acidità gastrica (es. farmaci neutralizzanti l’acidità come idrossido di alluminio o soppressori della secrezione acida come gli antagonisti del recettore H2 e gli inibitori della pompa protonica) interferiscono con l’assorbimento di itraconazolo dalle capsule di itraconazolo. Si raccomanda di usare con cautela questi medicinali quando co-somministrati con itraconazolo capsule: Si raccomanda di somministrare itraconazolo con una bevanda acida (come una cola non dietetica) dopo il trattamento concomitante con medicinali che riducono l’acidità gastrica. Si raccomanda di somministrare i medicinali che neutralizzano l’acido (es. alluminio idrossido) al massimo 1 ora prima o 2 ore dopo aver assunto Itraconazolo Teva. Dopo la co-somministrazione, si raccomanda di monitorare l’attività antimicotica e aumentare la dose di itraconazolo se ritenuto opportuno. La co-somministrazione di itraconazolo con potenti induttori enzimatici del CYP3A4 può diminuire la biodisponibilità di itraconazolo e di idrossi-itraconazolo di entità tale da poterne ridurre l’efficacia. Gli esempi includono: - Antibatterici: isoniazide, rifabutina (vedere anche Medicinali la cui concentrazione plasmatica può essere aumentata dall’itraconazolo), rifampicina. - Anticonvulsivi: carbamazepina (vedere anche Medicinali la cui concentrazione plasmatica può essere aumentata dall’itraconazolo), fenobarbitale, fenitoina. - Antidepressivi: Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum). - Antivirali: efavirenz, nevirapina. Pertanto, la somministrazione di potenti induttori di CYP3A4 con itraconazolo non è raccomandata. Si raccomanda di evitare l’uso di questi medicinali da due settimane prima e durante il trattamento con itraconazolo, a meno che i benefici superino i rischi di una riduzione potenziale di efficacia di itraconazolo. Dopo la co-somministrazione, si raccomanda di monitorare l’attività antimicotica e, se necessario, aumentare la dose di itraconazolo. Medicinali che possono aumentare la concentrazione plasmatica di Itraconazolo Potenti inibitori di CYP3A4 possono aumentare la biodisponibilità di itraconazolo. Gli esempi includono: - Antibatterici: ciprofloxacina, claritromicina, eritromicina. - Antivirali: darunavir potenziato con ritonavir, fosamprenavir potenziato con ritonavir, indinavir, ritonavir (vedere anche Medicinali la cui concentrazione plasmatica può essere potenziata dall’itraconazolo) e telaprevir. Si raccomanda di usare con cautela questi medicinali quando co-somministrati con itraconazolo capsule. Si raccomanda di monitorare attentamente i pazienti che prendono itraconazolo in concomitanza a potenti inibitori di CYP3A4 per segni o sintomi di aumento o prolungamenti degli effetti farmacologici di itraconazolo e, se necessario, diminuirne la dose. Quando appropriato, si raccomanda di misurare la concentrazione plasmatica di itraconazolo. Medicinali la cui concentrazione plasmatica può essere aumentata dall’itraconazolo Itraconazolo e il suo maggior metabolita, idrossi-itraconazolo, possono inibire il metabolismo dei medicinali metabolizzati da CYP3A4 e possono inibire il trasporto dei medicinali mediante la glicoproteina-P, che può risultare in un aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi medicinali e/o dei loro metaboliti attivi quando somministrati con itraconazolo. Queste concentrazioni plasmatiche elevate possono aumentare o prolungare sia gli effetti terapeutici sia gli eventi avversi di questi medicinali. I medicinali metabolizzati da CYP3A4 che prolungano l’intervallo QT possono essere controindicati con itraconazolo in quanto l’associazione può portare a tachiaritmia ventricolare, incluso casi di torsione di punta, una aritmia potenzialmente fatale. Una volta terminato il trattamento, la concentrazione plasmatica di itraconazolo diminuisce fino ad una concentrazione non rilevabile entro 7-14 giorni, in base alla dose e alla durata del trattamento. Nei pazienti con cirrosi epatica o in soggetti che ricevono inibitori del CYP3A4, la diminuzione della concentrazione plasmatica può essere più graduale. Questo è particolarmente importante quando viene iniziata una terapia con medicinali il cui metabolismo è influenzato dall’itraconazolo. I medicinali che interagiscono con l’itraconazolo sono classificati come segue: - “Controindicato”: in nessun caso il medicinale deve essere co-somministrato con itraconazolo e per le due settimane successive l’interruzione del trattamento con itraconazolo. - “Non raccomandato”: si raccomanda di evitare l’uso del medicinale durante e per due settimane dopo l’interruzione del trattamento con itraconazolo, a meno che i benefici superino i rischi potenzialmente aumentati degli eventi avversi. Se non si può evitare la co-somministrazione, si raccomanda un monitoraggio clinico dei segni o sintomi di aumento o prolungamento degli effetti terapeutici o degli eventi avversi del medicinale interagente e, se necessario, ridurre la dose o interrompere il trattamento. Quando appropriato, si raccomanda di misurare la concentrazione plasmatica. - “Usare con cautela”: si raccomanda un attento monitoraggio quando il medicinale è co-somministrato con itraconazolo. Dopo la co-somministrazione, si raccomanda di monitorare attentamente i pazienti sui segni o sintomi di aumento o prolungamento degli effetti terapeutici o degli eventi avversi del medicinale interagente e, se necessario, di ridurne la dose. Quando appropriato, si raccomanda di misurare la concentrazione plasmatica. Sono riportati di seguito alcuni esempi di medicinali la cui concentrazione plasmatica può essere aumentata dall’itraconazolo, presentati per classe farmacologica, con consigli riguardanti la co-somministrazione con itraconazolo:
Classe farmacologica | Controindicato | Non raccomandato | Usare con cautela |
Alfa-bloccanti | tamsulosina | ||
Analgesici | levacetilmetadolo (levometadile), metadone | fentanil | alfentanil, buprenorfina e.v. e sublinguale, oxicodone, sufentanil |
Antiaritmici | disopiramide, dofetilide, dronedarone, chinidina | digossina | |
Antibatterici | telitromicina in soggetti con compromissione renale grave o con compromissione epatica grave | rifabutinaa | telitromicina |
Anticoagulanti e Farmaci antiaggreganti piastrinici | ticagrelor | apixaban, rivaroxaban | cumarinici, cilostazolo, dabigatran |
Anticonvulsivanti | carbamazepinaa | ||
Antidiabetici | repaglinide, saxagliptin | ||
Antielmintici e Antiprotozoari | alofantrina | praziquantel | |
Antiistaminici | astemizolo, mizolastina, terfenadina | bilastina, ebastina | |
Farmaci antiemicrania | alcaloidi dell’ergot come diidroergotamina, ergometrina (ergonovina), ergotamina, metilergometrina (metilergonovina), eletriptan | ||
Antineoplastici | irinotecan | axitinib, dabrafenib, dasatinib, ibrutinib, nilotinib, sunitinib, trabectedina | bortezomib, busulphan, docetaxel, erlotinib, gefitinib, imatinib, ixabepilone, lapatinib, ponatinib, trimetrexato, alcaloidi della vinca |
Antipsicotici, Ansiolitici ed Ipnotici | lurasidone, midazolam orale, pimozide, quetiapina, sertindolo, triazolam | alprazolam, aripiprazolo, brotizolam, buspirone, aloperidolo, midazolam e.v., perospirone, ramelteon, risperidone | |
Antivirali | simeprevir | maraviroc, indinavirb, ritonavirb, saquinavir | |
Beta-bloccanti | nadololo | ||
Bloccanti dei canali del calcio | bepridil, felodipina, lercanidipina, nisoldipina | altre diidropiridine, verapamil | |
Farmaci cardiovascolari, Vari | aliskiren, ivabradina, ranolazina | sildenafil, per il trattamento dell’ipertensione polmonare | bosentan, riociguat |
Diuretici | eplerenone | ||
Farmaci gastrointestinali | cisapride, domperidone | aprepitant | |
Immunosoppressori | everolimus | budesonide, ciclesonide, ciclosporina, desametasone, fluticasone, metilprednisolone, rapamicina (anche nota come sirolimus), tacrolimus, temsirolimus | |
Farmaci regolanti i lipidi | lovastatina, simvastatina, atorvastatina | ||
Farmaci respiratori | salmeterolo | ||
SSRI, Triciclici e Antidepressivi correlati | reboxetina | ||
Farmaci urologici | fesoterodina, in soggetti con compromissione renale da moderata a grave, o compromissione epatica da moderata a grave, solifenacina, in soggetti con compromissione renale grave, o compromissione epatica da moderata a grave | darifenacina, vardenafil | fesoterodina, imidafenacina. ossibutinina, sildenafil per il trattamento della disfunzione erettile, solifenacina, tadalafil, tolterodina |
Altri | colchicina, nei soggetti con insufficienza renale o epatica | colchicina, conivaptan, tolvaptan, erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) | alitretinoina (formulazione orale), cinacalcet, mozavaptan |
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Ogni capsula contiene: principio attivo: itraconazolo 100 mg. Eccipiente con effetti noti: saccarosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Itraconazolo Teva è controindicato nei casi di ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Il farmaco è controindicato in gravidanza accertata o presunta, ad eccezione di situazioni che rappresentano un pericolo per la vita (vedere paragrafo 4.6). Tutte le donne in età fertile, pertanto, devono mettere in atto adeguate misure contraccettive durante il trattamento con Itraconazolo Teva e mantenerle fino al mestruo successivo alla fine del periodo di trattamento. La co-somministrazione di alcuni substrati del CYP3A4 con Itraconazolo Teva è controindicata. L’aumento della concentrazione plasmatica di questi medicinali, causata dalla co-somministrazione con itraconazolo, può aumentare o prolungare sia gli effetti terapeutici sia gli eventi avversi al punto che potrebbero verificarsi situazioni potenzialmente gravi. Ad esempio, l’aumento della concentrazione plasmatica di alcuni di questi medicinali può portare ad un prolungamento del QT ed a tachiaritmie ventricolari incluso qualche caso di torsione di punta, un’aritmia potenzialmente fatale (esempi specifici sono elencati al paragrafo 4.5). Itraconazolo Teva non deve essere somministrato a pazienti con evidenza di disfunzione ventricolare, per esempio pazienti che hanno o hanno avuto insufficienza cardiaca congestizia, ad eccezione dei casi in cui vi è la necessità di trattare infezioni potenzialmente pericolose per la vita o altre gravi infezioni (vedere paragrafo 4.4.). Itraconazolo Teva è controindicato, inoltre, in caso di insufficienza epatica moderata o grave.
Posologia
Al fine di assicurare un assorbimento ottimale, è essenziale assumere il farmaco immediatamente dopo uno dei pasti principali. La capsula non deve essere aperta e deve essere deglutita intera. Terapia delle infezioni micotiche superficiali
Indicazione | Dose | Durata |
Pityriasis versicolor | 200 mg 1 volta al giorno | 7 giorni |
Dermatomicosi | 200 mg 1 volta al giorno | 7 giorni |
Il trattamento delle aree particolarmente cheratinizzate, come nelle forme plantari di tinea pedis e palmari di tinea manus, richiede una posologia di 200 mg 2 volte al giorno per 7 giorni. | ||
Onicomicosi | 1 ciclo = 200 mg 2 volte al giorno per una settimana | 2 cicli per le infezioni ungueali delle mani, 3 cicli per quelle dei piedi. Ogni ciclo deve essere seguito da 3 settimane di non trattamento |
Candidosi vulvovaginale | 200 mg 1 volta al giorno | 3 giorni |
oppure | ||
200 mg 2 volte al giorno | 1 giorno | |
Candidosi orale | 100 mg 1 volta al giorno | 15 giorni |
Nei pazienti immunodepressi la biodisponibilità orale del farmaco può risultare diminuita. In tali casi pertanto la dose può essere raddoppiata. | ||
Cheratite fungina | 200 mg 1 volta al giorno | 21 giorni |
Indicazione | Dose | Durata media | Osservazioni |
Aspergillosi | 200 mg 1 volta al giorno | 2 - 5 mesi | 200 mg b.i.d. nel caso di infezioni invasive o disseminate |
Candidosi | 100 - 200 mg 1 volta al giorno | 3 settimane - 7 mesi | |
Criptococcosi non meningea | 200 mg 1 volta al giorno | 2 mesi - 1 anno | Terapia di mantenimento: Vedere paragrafo 4.4. |
Meningite criptococcica | 200 mg 2 volte al giorno | ||
Istoplasmosi | da 200 mg 1 volta al giorno a 200 mg 2 volte al giorno | 8 mesi | |
Sporotricosi | 100 mg 1 volta al giorno | 3 mesi | |
Paracoccidioidomicosi | 100 mg 1 volta al giorno | 6 mesi | |
Cromomicosi | 100 - 200 mg 1 volta al giorno | 6 mesi | |
Blastomicosi | da 100 mg 1 volta al giorno a 200 mg 2 volte al giorno | 6 mesi |
Avvertenze e precauzioni
Effetti cardiaci - In uno studio su volontario sano con Itraconazolo IV è stata osservata una transitoria riduzione della frazione di eiezione ventricolare sinistra; l’evento si è risolto prima dell’infusione successiva. Il significato clinico di questo evento per quanto riguarda la formulazione orale è sconosciuto. - Itraconazolo ha mostrato di avere un effetto inotropo negativo e l’Itraconazolo è stato associato a episodi di insufficienza cardiaca congestizia. Casi di insufficienza cardiaca sono stati riportati più frequentemente fra i pazienti che avevano assunto una dose giornaliera totale di 400 mg rispetto ai pazienti che avevano assunto dosi giornaliere totali inferiori; ciò suggerisce che il rischio di insufficienza cardiaca può aumentare con l’aumentare della dose giornaliera totale di itraconazolo. Itraconazolo Teva non deve essere utilizzato in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia o con storia di insufficienza cardiaca congestizia a meno che il beneficio atteso non sia chiaramente superiore al rischio. La valutazione individuale del rapporto rischio/beneficio deve prendere in considerazione fattori come l’importanza clinica dell’indicazione, il regime posologico e i fattori di rischio individuali per insufficienza cardiaca congestizia. Questi fattori di rischio comprendono patologie cardiache, come la patologia ischemica e valvolare; patologia polmonare significativa come la malattia polmonare cronica ostruttiva; insufficienza renale e altri disordini edematosi. Questi pazienti devono essere informati riguardo ai segni e ai sintomi della insufficienza cardiaca congestizia, trattati con attenzione e monitorati durante il trattamento per quanto riguarda segni e sintomi della insufficienza cardiaca congestizia. Se questi segni o sintomi dovessero apparire durante il trattamento Itraconazolo Teva deve essere sospeso. - I calcio antagonisti possono avere effetti inotropi negativi che possono aggiungersi a quelli dell’itraconazolo; l’itraconazolo può inibire il metabolismo dei calcio antagonisti. Pertanto, è necessario usare prudenza nella co-somministrazione di itraconazolo e calcio antagonisti per un aumentato rischio di insufficienza cardiaca congestizia (vedere paragrafo 4.5). Possibili interazioni - La co-somministrazione di itraconazolo con specifici medicinali può comportare modifiche nell’efficacia di itraconazolo e/o del medicinale somministrato contemporaneamente, pericolo di vita e/o morte improvvisa. I medicinali controindicati, non raccomandati o raccomandati per l’uso con cautela in associazione ad itraconazolo sono elencati al paragrafo 4.5. - L’itraconazolo non deve essere utilizzato nelle due settimane successive all’interruzione del trattamento con induttori dell’enzima CYP3A4 (rifampicina, rifabutina, fenobarbitale, fenitoina, carbamazepina, Hypericum perforatum (erba di San Giovanni). L’uso di itraconazolo con questi farmaci può portare a livelli plasmatici sub-terapeutici di itraconazolo e quindi al fallimento della terapia. Ridotta acidità gastrica - L’assorbimento del farmaco è ridotto se l’acidità gastrica diminuisce. I farmaci antiacidi (p.e. idrossido di alluminio) devono essere somministrati almeno due ore dopo l’assunzione di Itraconazolo Teva. Nei pazienti con acloridria, come alcuni pazienti con AIDS o pazienti in trattamento con farmaci antisecretori (p.e. H2-antagonisti, inibitori della pompa protonica) è consigliabile somministrare Itraconazolo Teva con una bevanda acida (come una cola non dietetica). L’attività antimicotica deve essere monitorata e la dose di itraconazolo aumentata, se ritenuto necessario (vedere paragrafi 4.5 e 5.2). Popolazione pediatrica - I dati sull’uso pediatrico del farmaco sono limitati; pertanto l’impiego in tal senso deve essere destinato solo a quei bambini in cui il beneficio atteso superi il rischio potenziale. Effetti epatici - Con l’utilizzo di itraconazolo si sono verificati casi molto rari di grave epatotossicità inclusi alcuni casi fatali di insufficienza epatica acuta. La maggior parte di questi casi ha coinvolto pazienti che avevano una pre-esistente epatopatia, che erano stati trattati per indicazioni sistemiche, che avevano altre condizioni mediche significative e/o stavano assumendo altri farmaci epatotossici. Alcuni pazienti non avevano evidenti fattori di rischio per patologie epatiche. Alcuni di questi casi si sono osservati nel primo mese di trattamento, inclusi alcuni casi osservati durante la prima settimana. Nei pazienti in trattamento con Itraconazolo Teva deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzionalità epatica. I pazienti devono essere istruiti a segnalare prontamente al proprio medico segni e sintomi indicativi di epatite quali appetito ridotto, nausea, vomito, stanchezza, dolore addominale o cromaturia. In questi pazienti il trattamento deve essere immediatamente interrotto e deve essere fatto un controllo della funzionalità epatica. Nei pazienti con livelli elevati o anormali degli enzimi epatici o con patologia attiva del fegato o che hanno già sperimentato tossicità epatica con altri medicinali, il trattamento con Itraconazolo Teva è fortemente sconsigliato a meno che non ci sia una grave situazione o un pericolo di vita e il beneficio atteso superi i rischi. Si raccomanda di monitorare la funzionalità epatica nei pazienti con preesistenti anomalie epatiche o in coloro che hanno già sperimentato tossicità epatica con altri medicinali (vedere paragrafo 5.2). Insufficienza epatica - Sono disponibili dati limitati sull’uso orale di itraconazolo nei pazienti con insufficienza epatica. Deve essere prestata cautela quando il medicinale viene somministrato in questa popolazione di pazienti. Si raccomanda un attento monitoraggio dei pazienti con funzionalità epatica compromessa quando assumono itraconazolo. Si raccomanda di tenere in considerazione l’emivita di eliminazione prolungata osservata in uno studio clinico con itraconazolo capsule a dose orale singola nei pazienti cirrotici, anche quando si decide di iniziare una terapia con altri medicinali metabolizzati da CYP3A4 (vedere paragrafo 5.2). In pazienti con insufficienza epatica moderata o grave è controindicato l’uso di Itraconazolo Teva (vedere paragrafo 4.3). Insufficienza renale - Sono disponibili dati limitati sull’uso di itraconazolo somministrato per via orale in pazienti con insufficienza renale. La biodisponibilità orale dell’itraconazolo può essere ridotta nei pazienti con insufficienza renale. Bisogna somministrare con cautela il farmaco in questi pazienti, monitorarne i livelli plasmatici e, ove necessario, correggere il dosaggio. Uso nei pazienti anziani - I dati clinici sull’uso di Itraconazolo capsule nei pazienti anziani sono limitati. Itraconazolo Teva non deve essere utilizzato in questi pazienti a meno che il beneficio atteso non superi il rischio potenziale. In generale si raccomanda che la scelta della dose per un paziente anziano debba tenere in considerazione la maggiore frequenza di diminuzione della funzionalità epatica, renale o cardiaca e la presenza concomitante di patologie o altre terapie farmacologiche. Perdita dell’udito - È stata riportata perdita transitoria o permanente dell’udito in pazienti trattati con itraconazolo. Molte di queste segnalazioni hanno riportato la somministrazione contemporanea di chinidina che è controindicata (vedere paragrafo 4.5). Solitamente la perdita dell’udito si risolve con la sospensione del trattamento ma in alcuni pazienti tale perdita può essere permanente. Pazienti immunocompromessi - In alcuni pazienti immunocompromessi (per esempio pazienti affetti da neutropenia o AIDS o pazienti sottoposti ad un trapianto d’organo), la biodisponibilità orale di Itraconazolo Teva può risultare diminuita. Pazienti con micosi sistemiche ad elevato pericolo di vita - A causa delle sue caratteristiche farmacocinetiche (vedere paragrafo 5.2) l’Itraconazolo Teva capsule non è raccomandato come terapia iniziale in pazienti ad immediato pericolo di vita. Pazienti con AIDS - Per pazienti affetti da AIDS, già trattati per un’infezione sistemica come sporotricosi, blastomicosi, istoplasmosi o criptococcosi (meningea e non-meningea) e che sono considerati a rischio di ricaduta, il medico curante deve valutare l’opportunità di una terapia di mantenimento. Fibrosi cistica - Nei pazienti affetti da fibrosi cistica, la variabilità dei livelli terapeutici di itraconazolo è stata osservata con un dosaggio allo steady state di itraconazolo soluzione orale di 2,5 mg/kg due volte al giorno. Le concentrazioni allo steady state > 250 ng/mL sono state raggiunte all’incirca nel 50% dei soggetti con età superiore ai 16 anni, ma in nessuno dei pazienti con età inferiore ai 16 anni. Se un paziente affetto da fibrosi cistica non ha risposto a Itraconazolo Teva, bisogna prendere in considerazione il passaggio ad una terapia alternativa. Neuropatia - L’eventuale insorgenza di una neuropatia, correlata all’assunzione del farmaco, deve indurre la sospensione del trattamento. Ipersensibilità crociata - Sono disponibili informazioni limitate sull’ipersensibilità crociata tra itraconazolo ed altri antimicotici azolici. È necessario valutare l’opportunità di trattare con Itraconazolo Teva capsule pazienti che abbiano dimostrato ipersensibilità nei confronti di altri azoli. Resistenza crociata - Nelle candidosi sistemiche, se si sospettano ceppi di Candida spp, resistenti a fluconazolo non è detto che questi siano resistenti anche ad itraconazolo. In ogni caso la loro sensibilità deve essere testata prima dell’inizio della terapia con itraconazolo. Il medicinale contiene saccarosio: I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.
Interazioni
L’itraconazolo è metabolizzato principalmente dal citocromo CYP3A4. Altre sostanze che condividono la stessa via metabolica o che modificano l’attività del CYP3A4 possono influenzare la farmacocinetica di itraconazolo. In maniera analoga, l’itraconazolo può modificare la farmacocinetica di altre sostanze che condividono questa via metabolica. L’itraconazolo è un potente inibitore del CYP3A4 e un inibitore della glicoproteina-P. In caso di uso concomitante di medicinali, si raccomanda di consultare il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto per informazioni sulla via metabolica e l’eventuale necessità di aggiustamento delle dosi. Medicinali che possono diminuire la concentrazione plasmatica di itraconazolo. I medicinali che riducono l’acidità gastrica (es. farmaci neutralizzanti l’acidità come idrossido di alluminio o soppressori della secrezione acida come gli antagonisti del recettore H2 e gli inibitori della pompa protonica) interferiscono con l’assorbimento di itraconazolo dalle capsule di itraconazolo. Si raccomanda di usare con cautela questi medicinali quando co-somministrati con itraconazolo capsule: Si raccomanda di somministrare itraconazolo con una bevanda acida (come una cola non dietetica) dopo il trattamento concomitante con medicinali che riducono l’acidità gastrica. Si raccomanda di somministrare i medicinali che neutralizzano l’acido (es. alluminio idrossido) al massimo 1 ora prima o 2 ore dopo aver assunto Itraconazolo Teva. Dopo la co-somministrazione, si raccomanda di monitorare l’attività antimicotica e aumentare la dose di itraconazolo se ritenuto opportuno. La co-somministrazione di itraconazolo con potenti induttori enzimatici del CYP3A4 può diminuire la biodisponibilità di itraconazolo e di idrossi-itraconazolo di entità tale da poterne ridurre l’efficacia. Gli esempi includono: - Antibatterici: isoniazide, rifabutina (vedere anche Medicinali la cui concentrazione plasmatica può essere aumentata dall’itraconazolo), rifampicina. - Anticonvulsivi: carbamazepina (vedere anche Medicinali la cui concentrazione plasmatica può essere aumentata dall’itraconazolo), fenobarbitale, fenitoina. - Antidepressivi: Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum). - Antivirali: efavirenz, nevirapina. Pertanto, la somministrazione di potenti induttori di CYP3A4 con itraconazolo non è raccomandata. Si raccomanda di evitare l’uso di questi medicinali da due settimane prima e durante il trattamento con itraconazolo, a meno che i benefici superino i rischi di una riduzione potenziale di efficacia di itraconazolo. Dopo la co-somministrazione, si raccomanda di monitorare l’attività antimicotica e, se necessario, aumentare la dose di itraconazolo. Medicinali che possono aumentare la concentrazione plasmatica di Itraconazolo Potenti inibitori di CYP3A4 possono aumentare la biodisponibilità di itraconazolo. Gli esempi includono: - Antibatterici: ciprofloxacina, claritromicina, eritromicina. - Antivirali: darunavir potenziato con ritonavir, fosamprenavir potenziato con ritonavir, indinavir, ritonavir (vedere anche Medicinali la cui concentrazione plasmatica può essere potenziata dall’itraconazolo) e telaprevir. Si raccomanda di usare con cautela questi medicinali quando co-somministrati con itraconazolo capsule. Si raccomanda di monitorare attentamente i pazienti che prendono itraconazolo in concomitanza a potenti inibitori di CYP3A4 per segni o sintomi di aumento o prolungamenti degli effetti farmacologici di itraconazolo e, se necessario, diminuirne la dose. Quando appropriato, si raccomanda di misurare la concentrazione plasmatica di itraconazolo. Medicinali la cui concentrazione plasmatica può essere aumentata dall’itraconazolo Itraconazolo e il suo maggior metabolita, idrossi-itraconazolo, possono inibire il metabolismo dei medicinali metabolizzati da CYP3A4 e possono inibire il trasporto dei medicinali mediante la glicoproteina-P, che può risultare in un aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi medicinali e/o dei loro metaboliti attivi quando somministrati con itraconazolo. Queste concentrazioni plasmatiche elevate possono aumentare o prolungare sia gli effetti terapeutici sia gli eventi avversi di questi medicinali. I medicinali metabolizzati da CYP3A4 che prolungano l’intervallo QT possono essere controindicati con itraconazolo in quanto l’associazione può portare a tachiaritmia ventricolare, incluso casi di torsione di punta, una aritmia potenzialmente fatale. Una volta terminato il trattamento, la concentrazione plasmatica di itraconazolo diminuisce fino ad una concentrazione non rilevabile entro 7-14 giorni, in base alla dose e alla durata del trattamento. Nei pazienti con cirrosi epatica o in soggetti che ricevono inibitori del CYP3A4, la diminuzione della concentrazione plasmatica può essere più graduale. Questo è particolarmente importante quando viene iniziata una terapia con medicinali il cui metabolismo è influenzato dall’itraconazolo. I medicinali che interagiscono con l’itraconazolo sono classificati come segue: - “Controindicato”: in nessun caso il medicinale deve essere co-somministrato con itraconazolo e per le due settimane successive l’interruzione del trattamento con itraconazolo. - “Non raccomandato”: si raccomanda di evitare l’uso del medicinale durante e per due settimane dopo l’interruzione del trattamento con itraconazolo, a meno che i benefici superino i rischi potenzialmente aumentati degli eventi avversi. Se non si può evitare la co-somministrazione, si raccomanda un monitoraggio clinico dei segni o sintomi di aumento o prolungamento degli effetti terapeutici o degli eventi avversi del medicinale interagente e, se necessario, ridurre la dose o interrompere il trattamento. Quando appropriato, si raccomanda di misurare la concentrazione plasmatica. - “Usare con cautela”: si raccomanda un attento monitoraggio quando il medicinale è co-somministrato con itraconazolo. Dopo la co-somministrazione, si raccomanda di monitorare attentamente i pazienti sui segni o sintomi di aumento o prolungamento degli effetti terapeutici o degli eventi avversi del medicinale interagente e, se necessario, di ridurne la dose. Quando appropriato, si raccomanda di misurare la concentrazione plasmatica. Sono riportati di seguito alcuni esempi di medicinali la cui concentrazione plasmatica può essere aumentata dall’itraconazolo, presentati per classe farmacologica, con consigli riguardanti la co-somministrazione con itraconazolo:
Classe farmacologica | Controindicato | Non raccomandato | Usare con cautela |
Alfa-bloccanti | tamsulosina | ||
Analgesici | levacetilmetadolo (levometadile), metadone | fentanil | alfentanil, buprenorfina e.v. e sublinguale, oxicodone, sufentanil |
Antiaritmici | disopiramide, dofetilide, dronedarone, chinidina | digossina | |
Antibatterici | telitromicina in soggetti con compromissione renale grave o con compromissione epatica grave | rifabutinaa | telitromicina |
Anticoagulanti e Farmaci antiaggreganti piastrinici | ticagrelor | apixaban, rivaroxaban | cumarinici, cilostazolo, dabigatran |
Anticonvulsivanti | carbamazepinaa | ||
Antidiabetici | repaglinide, saxagliptin | ||
Antielmintici e Antiprotozoari | alofantrina | praziquantel | |
Antiistaminici | astemizolo, mizolastina, terfenadina | bilastina, ebastina | |
Farmaci antiemicrania | alcaloidi dell’ergot come diidroergotamina, ergometrina (ergonovina), ergotamina, metilergometrina (metilergonovina), eletriptan | ||
Antineoplastici | irinotecan | axitinib, dabrafenib, dasatinib, ibrutinib, nilotinib, sunitinib, trabectedina | bortezomib, busulphan, docetaxel, erlotinib, gefitinib, imatinib, ixabepilone, lapatinib, ponatinib, trimetrexato, alcaloidi della vinca |
Antipsicotici, Ansiolitici ed Ipnotici | lurasidone, midazolam orale, pimozide, quetiapina, sertindolo, triazolam | alprazolam, aripiprazolo, brotizolam, buspirone, aloperidolo, midazolam e.v., perospirone, ramelteon, risperidone | |
Antivirali | simeprevir | maraviroc, indinavirb, ritonavirb, saquinavir | |
Beta-bloccanti | nadololo | ||
Bloccanti dei canali del calcio | bepridil, felodipina, lercanidipina, nisoldipina | altre diidropiridine, verapamil | |
Farmaci cardiovascolari, Vari | aliskiren, ivabradina, ranolazina | sildenafil, per il trattamento dell’ipertensione polmonare | bosentan, riociguat |
Diuretici | eplerenone | ||
Farmaci gastrointestinali | cisapride, domperidone | aprepitant | |
Immunosoppressori | everolimus | budesonide, ciclesonide, ciclosporina, desametasone, fluticasone, metilprednisolone, rapamicina (anche nota come sirolimus), tacrolimus, temsirolimus | |
Farmaci regolanti i lipidi | lovastatina, simvastatina, atorvastatina | ||
Farmaci respiratori | salmeterolo | ||
SSRI, Triciclici e Antidepressivi correlati | reboxetina | ||
Farmaci urologici | fesoterodina, in soggetti con compromissione renale da moderata a grave, o compromissione epatica da moderata a grave, solifenacina, in soggetti con compromissione renale grave, o compromissione epatica da moderata a grave | darifenacina, vardenafil | fesoterodina, imidafenacina. ossibutinina, sildenafil per il trattamento della disfunzione erettile, solifenacina, tadalafil, tolterodina |
Altri | colchicina, nei soggetti con insufficienza renale o epatica | colchicina, conivaptan, tolvaptan, erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) | alitretinoina (formulazione orale), cinacalcet, mozavaptan |
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse (ADR) più comunemente riportate durante il trattamento con Itraconazolo capsule identificate negli studi clinici e/o derivanti da segnalazioni spontanee sono mal di testa, dolore addominale e nausea. Le ADR più gravi sono reazione allergiche gravi, insufficienza cardiaca, insufficienza cardiaca congestizia, edema polmonare, pancreatite, epatotossicità grave (inclusi alcuni casi di insufficienza epatica acuta fatale) e reazioni cutanee gravi. Fare riferimento alla sottosezione Tabella riassuntiva delle reazioni avverse per le frequenze e per le altre ADR osservate. Fare riferimento al paragrafo 4.4 per informazioni aggiuntive sugli altri effetti gravi. Tabella riassuntiva delle reazioni avverse Le reazioni avverse elencate nella tabella seguente derivano da studi clinici in aperto e in doppio cieco con Itraconazolo capsule che hanno coinvolto 8499 pazienti nella terapia delle dermatomicosi e onicomicosi e da segnalazioni spontanee. La seguente tabella riporta le reazioni avverse classificate per sistemi e organi. Nell’ambito di ogni classificazione per sistemi e organi, le ADR sono state ordinate in base alla frequenza, usando la seguente convenzione: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100, <1/10); Non comune (≥1/1000, <1/100); Raro (≥1/10.000, < 1/1000); Molto raro (<1/10.000); Non noto (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili.
Tabella riassuntiva delle reazioni avverse | |
Infezioni ed infestazioni | |
Non comune | sinusite, infezione delle vie respiratorie superiori, rinite |
Patologie del sistema emolinfopoietico | |
Raro | leucopenia |
Disturbi del sistema immunitario | |
Non comune | ipersensibilità* |
Raro | malattia da siero, reazione anafilattica |
Molto raro | reazione anafilattoide |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
Raro | ipertrigliceridemia |
Patologie del sistema nervoso | |
Comune | cefalea |
Non comune | disgeusia, parestesia, stato confusionale |
Raro | tremore, ipoestesia |
Patologie dell’occhio | |
Raro | compromissione della visione (inclusi diplopia e visione offuscata) |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | |
Raro | sordità transitoria o permanente*, tinnito |
Patologie cardiache | |
Raro | insufficienza cardiaca congestizia* |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
Raro | dispnea |
Patologie gastrointestinali | |
Comune | dolore addominale, nausea |
Non comune | diarrea, vomito, stipsi, dispepsia, flatulenza, disgeusia |
Raro | pancreatite |
Patologie epatobiliari | |
Non comune | funzione epatica anormale, iperbilirubinemia |
Raro | grave epatotossicità (inclusi alcuni casi di insufficienza epatica acuta fatale)* |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Non comune | orticaria, eruzione cutanea, prurito, alopecia |
Raro | necrolisi tossica epidermica, sindrome di Stevens-Johnson, pustolosi esantematica acuta generalizzata, eritema multiforme, dermatite esfoliativa, vasculite da ipersensibilità, reazione di fotosensibilità, angioedema |
Patologie renali ed urinarie | |
Raro | pollachiuria |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | |
Non comune | disturbo mestruale |
Raro | disfunzione erettile |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Non comune | edema |
Raro | piressia |
Esami diagnostici | |
Raro | creatinfosfochinasi ematica aumentata |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza Itraconazolo Teva non deve essere utilizzato in gravidanza tranne che in caso di micosi sistemiche ad elevato pericolo di vita dove il beneficio atteso per la madre sia superiore al rischio potenziale per il feto (vedere paragrafo 4.3). In studi su animali l’itraconazolo ha mostrato tossicità riproduttiva e teratogenicità (vedere paragrafo 5.3). Sono disponibili poche informazioni sull’uso di Itraconazolo durante la gravidanza. Nella fase di farmacovigilanza, si sono riscontrati casi di anomalie congenite, come malformazioni alla muscolatura scheletrica, al tratto genito-urinario, all’apparato cardiovascolare, agli occhi e anche malformazioni cromosomiche e multiple. Non è stata, però, definita una relazione causale fra la comparsa di queste anomalie e l’utilizzo di Itraconazolo. Studi epidemiologici sull’esposizione a Itraconazolo durante il primo trimestre di gravidanza (la maggior parte delle pazienti è stata sottoposta ad un breve trattamento per una candidosi vulvovaginale) non hanno evidenziato un aumento del rischio di malformazioni rispetto a soggetti che non si sono mai esposti a farmaci teratogeni noti. Fertilità Si raccomanda alle donne in età fertile di utilizzare misure contraccettive durante il trattamento con Itraconazolo Teva e continuarle ad usare fino alla mestruazione successiva al periodo di fine del trattamento con Itraconazolo Teva. Per informazioni sui dati di fertilità nell’animale, vedere paragrafo 5.3. Allattamento Solo una piccolissima quantità di itraconazolo viene escreto nel latte materno. Nel somministrare Itraconazolo Teva ad una donna in allattamento è necessario valutare il rischio potenziale in funzione del beneficio atteso.
Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.