CLOROCHINA BAYER 30CPR RIV 250 -Avvertenze e precauzioni
Prolungamento del tratto QT. La clorochina può prolungare l’intervallo QT nel sovradosaggio acuto ed alle dosi raccomandate. La clorochina deve essere usata con cautela nei pazienti con prolungamento congenito o acquisito documentato del QT e/o fattori di rischio noti per il prolungamento dell’intervallo QT, come: - malattia cardiaca, ad es. insufficienza cardiaca, infarto miocardico; - condizioni proaritmiche, ad es. bradicardia (<50 bpm); - pregresse disritmie ventricolari; - ipokaliemia e/o ipomagnesiemia non corretta; - durante la somministrazione concomitante di sostanze che prolunghino l’intervallo QT (vedere paragrafo 4.5) perché in tal caso può aumentare il rischio di aritmie ventricolari, talvolta con esito fatale. L’ampiezza del prolungamento dell’intervallo QT può aumentare con l’aumento della concentrazione del medicinale. Pertanto, la dose raccomandata non deve essere superata (vedere anche paragrafi 4.8 e 4.9). Qualora si manifestino dei segni di aritmia cardiaca durante il trattamento con clorochina, il trattamento deve essere interrotto e va eseguito un ECG. Cardiomiopatia: Nei pazienti in terapia con clorochina sono stati segnalati casi di cardiomiopatia che hanno determinato insufficienza cardiaca, talvolta con esito fatale (vedere paragrafi 4.8 e 4.9). Qualora si manifestino segni e sintomi di cardiomiopatia durante il trattamento con clorochina, il trattamento deve essere interrotto. Cardiotossicità: La clorochina può indurre cardiotossicità nel sovradosaggio acuto ed alle dosi terapeutiche. Nel sovradosaggio acuto la clorochina può indurre insufficienza cardiaca acuta e gravi aritmie cardiache (vedere paragrafo 4.9). Alle dosi terapeutiche sono stati riportati cardiomiopatia e vari gradi di blocco atrioventricolare. Retinopatia: Non essendo possibile prevedere l’eventuale insorgenza di reazioni avverse a carico dell’occhio, è indicato un controllo oculistico prima di intraprendere una terapia a lungo termine, da ripetersi ad intervalli trimestrali. Al primo segno di retinopatia (perdita della percezione visiva del colore rosso), il trattamento deve essere sospeso. I metodi principalmente raccomandati per lo screening della retinopatia sono il test della campimetria automatica computerizzata e la tomografia a coerenza ottica-Spectral domain (SD-OCT). Qualora il test della visione dei colori sia l’unico metodo di screening disponibile per la retinopatia, la clorochina dovrebbe essere somministrata solo ai bambini che siano in grado di eseguire il test della visione dei colori. Le alterazioni irreversibili del campo visivo, derivate dalla retinopatia indotta dalla clorochina, rappresentano una complicanza ben documentata del trattamento a lungo termine e ad alto dosaggio. Nei pazienti trattati a lungo termine con Clorochina viene raccomandato il monitoraggio della retina. Dosi cumulative di 1 g di clorochina base/kg p.c. o 50-100 g come dosaggio totale di clorochina base, sono stati associati a danno retinico. La retinopatia raramente si è manifestata ai dosaggi raccomandati per la profilassi della malaria. Può diventare una patologia rilevante soprattutto nella profilassi a lungo termine (più di 5 anni). Insufficienza epatica: Dal momento che la clorochina si accumula nel fegato, in pazienti con alterazione delle funzioni epatiche deve essere apportato un aggiustamento della dose. Insufficienza renale: La clorochina viene parzialmente escreta per via renale. Quindi, in pazienti con alterazione delle funzioni renali deve essere apportato un aggiustamento della dose. Malattia Renale allo Stadio Terminale (ESRD): La clorochina non dovrebbe essere impiegata in pazienti con insufficienza renale con clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min a causa della mancanza di dati scientifici al riguardo. Quadro ematico completo: Anche il quadro ematico completo (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) deve essere controllato prima di iniziare una terapia a lungo termine e quindi ricontrollato ogni due mesi, in quanto raramente può verificarsi soppressione del midollo osseo. Sistema nervoso: Pazienti affetti da epilessia in trattamento con clorochina devono essere trattati con cautela e sottoposti a controlli regolari, poiché sono stati segnalati rari casi di convulsione (vedere paragrafo 4.5). Disordini extrapiramidali acuti (vedere paragrafo 4.8) sono stati segnalati durante la terapia con clorochina; solitamente questi effetti indesiderati scompaiono all’interruzione della terapia o se opportunamente trattati. Profilassi a lungo termine in pazienti donne in età fertile: Le pazienti che assumano clorochina per la profilassi a lungo termine della malaria devono utilizzare un adeguato metodo anticoncezionale durante il periodo di profilassi con clorochina e devono evitare la gravidanza nei tre mesi successivi, dopo il termine della profilassi. Anomalie metaboliche. Disturbi metabolici. I pazienti con la porfiria devono essere trattati con cautela in quanto l’uso di clorochina può peggiorare i sintomi. Disturbi cutanei: I pazienti con la psoriasi devono essere trattati con cautela in quanto l’uso di clorochina può peggiorare i sintomi. Ipoglicemia: È stato dimostrato che la clorochina provoca grave ipoglicemia inclusa perdita di coscienza che può mettere in pericolo di vita i pazienti trattati con e senza medicinali antidiabetici. I pazienti in terapia con clorochina devono essere avvisati del rischio di ipoglicemia e dei relativi segni e sintomi clinici. I pazienti che, durante il trattamento con clorochina, presentano sintomi clinici riconducibili ad ipoglicemia devono sottoporsi a controlli dei livelli di glucosio ematico e ad una rivalutazione della terapia, se ritenuto necessario. Trattamento a lungo termine nei bambini La clorochina non dovrebbe essere somministrata ai bambini per la profilassi a lungo termine della malaria. Quando la clorochina sia indicata per l’uso a lungo termine, si devono prendere delle precauzioni per quanto riguarda la dose cumulativa (vedere paragrafo 4.2).