ARIPIPRAZOLO TEVA 28CPR 10MG -Interazioni
A causa del suo antagonismo del recettore adrenergico α1, l’aripiprazolo può potenzialmente aumentare l’effetto di alcuni medicinali antipertensivi. Visti gli effetti primari di aripiprazolo a livello del sistema nervoso centrale, si deve prestare cautela quando l’aripiprazolo si somministra in associazione ad alcol o ad altri medicinali ad azione centrale che causano reazioni avverse sovrapponibili, come sedazione (vedere paragrafo 4.8). Si deve prestare cautela se si somministra l’aripiprazolo in concomitanza con medicinali noti per causare un prolungamento dell’intervallo QT o uno squilibrio elettrolitico. Possibilità che altri medicinali influenzino l’aripiprazolo. Un bloccante della secrezione acida dello stomaco, l’H2 antagonista famotidina, riduce il tasso di assorbimento di aripiprazolo, ma si ritiene che questo effetto non sia clinicamente rilevante. Aripiprazolo è metabolizzato da vie multiple che coinvolgono gli enzimi CYP2D6 e CYP3A4 ma non gli enzimi CYP1A. Pertanto, non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei fumatori. Chinidina e altri inibitori del CYP2D6. In uno studio clinico su soggetti sani, un forte inibitore del CYP2D6 (chinidina) ha incrementato l’AUC dell’aripiprazolo del 107%, senza alterare la Cmax. L'AUC e la Cmax del deidro-aripiprazolo, il metabolita attivo, sono diminuite rispettivamente del 32% e del 47%. La dose dell’aripiprazolo deve essere ridotta a circa la metà della dose prescritta in caso di somministrazione concomitante dell’aripiprazolo e della chinidina. Si può supporre che altri forti inibitori del CYP2D6, come la fluoxetina e la paroxetina, abbiano effetti simili, e si devono quindi applicare analoghe riduzioni della dose. Ketoconazolo e altri inibitori del CYP3A4. In uno studio clinico su soggetti sani, un forte inibitore del CYP3A4 (ketoconazolo) ha incrementato l’AUC e la Cmax dell’aripiprazolo rispettivamente del 63% e del 37%. L’AUC e la Cmax del deidro-aripiprazolo sono aumentate rispettivamente del 77% e del 43%. Nei metabolizzatori lenti per CYP2D6, l’uso concomitante di forti inibitori del CYP3A4 può causare concentrazioni plasmatiche dell’aripiprazolo più elevate che nei metabolizzatori veloci per CYP2D6. Quando si prende in considerazione la somministrazione concomitante di ketoconazolo o altri forti inibitori di CYP3A4 e aripiprazolo, i potenziali benefici per il paziente devono superare i rischi potenziali. In caso di somministrazione concomitante di ketoconazolo e aripiprazolo, la dose dell’aripiprazolo deve essere ridotta a circa la metà di quella prescritta. Si può supporre che altri forti inibitori di CYP3A4, come itraconazolo e gli inibitori delle proteasi dell’HIV, abbiano effetti simili, e si devono quindi applicare analoghe riduzioni della dose (vedere paragrafo 4.2). In seguito all’interruzione della terapia con l’inibitore del CYP2D6 o del CYP3A4, il dosaggio dell’aripiprazolo deve essere aumentato al livello precedente l’inizio della terapia concomitante. Quando si usano inibitori deboli del CYP3A4 (es. diltiazem) o del CYP2D6 (es. escitalopram) in concomitanza con l’aripiprazolo, ci si può attendere un modesto aumento delle concentrazioni plasmatiche di aripiprazolo. Carbamazepina e altri induttori del CYP3A4. In seguito a somministrazione concomitante di carbamazepina, un forte induttore del CYP3A4, e di aripiprazolo orale in pazienti con schizofrenia o disturbo schizoaffettivo, le medie geometriche della Cmax e dell’AUC per l’aripiprazolo sono state inferiori rispettivamente del 68% e del 73% rispetto a quando veniva somministrato solo l’aripiprazolo (30 mg). Analogamente, le medie geometriche della Cmax e dell’AUC per deidro-aripiprazolo in seguito alla concomitante somministrazione di carbamazepina erano inferiori rispettivamente del 69% e del 71%, rispetto a quelle ottenute dopo somministrazione del solo aripiprazolo. La dose di aripiprazolo deve essere raddoppiata in caso di somministrazione concomitante dell’aripiprazolo e della carbamazepina. Ci si può aspettare che la somministrazione concomitante di aripiprazolo e altri induttori del CYP3A4 (come rifampicina, rifabutina, fenitoina, fenobarbital, primidone, efavirenz, nevirapina ed erba di San Giovanni) abbiano gli stessi effetti, e si devono quindi applicare analoghe riduzioni della dose. Dopo interruzione del trattamento con forti induttori del CYP3A4, il dosaggio dell’aripiprazolo deve essere ridotto alla dose raccomandata. Valproato e litio. Quando valproato o litio sono stati somministrati in concomitanza con aripiprazolo, non si sono registrati cambiamenti clinicamente significativi nelle concentrazioni di aripiprazolo, e quindi non sono necessari aggiustamenti della dose quando valproato o litio sono somministrati assieme ad aripiprazolo. Possibilità che aripiprazolo influenzi altri medicinali. Negli studi clinici, dosi di 10-30 mg/die di aripiprazolo non hanno avuto effetti significativi sul metabolismo dei substrati del CYP2D6 (rapporto destrometorfano/3-metossimorfinano), CYP2C9 (warfarin), CYP2C19 (omeprazolo) e CYP3A4 (destrometorfano). Inoltre, aripiprazolo e deidro-aripiprazolo non hanno mostrato in vitro alcun potenziale di alterazione del metabolismo mediato dal CYP1A2. Pertanto, è improbabile che aripiprazolo causi interazioni farmacologiche clinicamente importanti mediate da questi enzimi. Quando l’aripiprazolo è stato somministrato in concomitanza con valproato, litio o lamotrigina non si sono registrati cambiamenti clinicamente importanti nelle concentrazioni di valproato, litio o lamotrigina. Sindrome serotoninergica. Casi di sindrome serotoninergica sono stati segnalati in pazienti in trattamento con aripiprazolo, e possibili segni e sintomi di questa condizione possono insorgere nei casi di uso concomitante con altri medicinali serotoninergici, come gli SSRI/SNRI, o con medicinali in grado di aumentare le concentrazioni dell’aripiprazolo (vedere paragrafo 4.8).