di Paola Toia
di Paola Toia
SIETE TIMIDI E INSICURI?
Temete di non essere all’altezza della situazione e di fare brutte figure? Vi assale una sensazione di nausea mista a mal di pancia quando dovete dare il massimo? La sudorazione aumenta e la lingua si impappina? Percepite un cambiamento nella vostra voce e vi sembra impossibile raggiungere l’obiettivo? Tachicardia? Tutti questi segnali sono chiari sintomi che siete persone timide e insicure. L’insicurezza e la poco fiducia nelle vostre capacità vi giocano brutti scherzi quando siete sotto pressione, sminuendo le vostre qualità per niente inferiori a chi si mostra più spavaldo e sicuro. Nessun allarme, perché non siete malati e la situazione è recuperabile, dovrete solo lavorare su voi stessi per conoscervi meglio e capire appieno le vostre capacità.
Badate bene che la timidezza non è un difetto caratteriale, perché cela riservatezza e discrezione, qualità che oggi vengono un po’ dimenticate a favore di un approccio ‘da leoni’, alle volte un po’ forzato. Essere timidi non significa avere qualcosa che non va, purché questo lato caratteriale non diventi invalidante, minando la propria vita, dalla sfera privata a quella lavorativa e sociale.
CHE TIMIDO SEI?
Ci sono diversi tipi di timidezza e per lavorare su voi stessi, dovrete prima capire quale sia il vostro ‘tallone d’Achille’!
Le principali tipologie sono:
- timidezza d’azione: caratterizza le persone che non vogliono disturbare l’altro per nessuno motivo e pertanto non osano esprimere la propria opinione, non fanno domande in pubblico ed evitano qualsiasi tipo di intervento. Temono il confronto per paura di essere poco stimati;
- timidezza da prestazione: quando si ha paura di essere sempre e solo giudicati dal prossimo;
- timidezza del quotidiano: si manifesta quando anche le più piccole azioni della propria routine diventano difficili da praticare, perché ci si auto-ostacola per il timore di sbagliare;
- timidezza della rivelazione di sé: la persona non ha problemi a parlare con gli altri, ma non rivela nulla di sé, perché non ama parlare della propria sfera personale per eccessivo pudore;
- timidezza di visibilità: si ha paura di farsi vedere, di passare davanti a delle persone, di incrociare gli sguardi altrui.
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I PRIMI PASSI PER RIAPPROPRIARSI DI SÉ
La prima cosa da fare per diventare persone più sicure di sé e controllare la propria timidezza nei momenti di stress è capire la natura di tale aspetto caratteriale. Che cosa pensa realmente una persona timida? Ha una bassa autostima di sé? Ha paura del giudizio altrui? Fate cadere ogni inibizione e accettate questo lato del vostro carattere, comprendendo la vera causa scatenante: potrete aiutarvi stilando una lista di ciò che genera ansia e preoccupazione. Un timido deve lavorare sulla sua mente, sforzandosi di spostare l’attenzione da sé agli altri, magari cimentandosi in qualche attività socialmente utile, perché aiutare il prossimo permette di conoscersi, generando un senso di appagamento per essersi messi in gioco. È’ molto importante volersi bene, cercando di assumere posture che dimostrino che ci si apprezza (testa alta, spalle aperte e schiena dritta) e non si ha paura di mostrarsi per quello che si è. Per tale motivo è bene abbandonare un vestiario nero monocolor (ciò non significa eliminare il nero dal proprio guardaroba!), utilizzato per nascondersi, come anche gli abiti oversize per celare le proprie forme. Infine un po’ di cura alla propria persona e uno sguardo fiero allo specchio saranno la marcia vincente per affrontare la giornata a testa alta. Non dimenticate di guardare i vostri interlocutori negli occhi, non per sfidarli, ma come segno di rispetto e di educazione facendo passare il concetto che si è ben presenti e attenti!
L'omoepatia può aiutare in casi di insicurezza e poca fiducia in se stessi: scoprite i fiori di Bach che fanno al caso vostro!
LA MENTE PUÒ TUTTO
Consigli che vi potranno aiutare ad appropriarvi in modo totale di voi stessi:
- non paragonatevi mai agli altri, perché ogni individuo è ‘unico e irripetibile’ con propri pregi e potenzialità;
- non dimenticate che gli altri non sono perfetti e invincibili;
- ognuno ha i suoi tempi, per cui se vi vedete indietro nella vita non disperate e non sminuitevi;
- convincetevi che siete persone meravigliose con un qualcosa di speciale da offrire;
- individuate i vostri punti di forza e lavorate su questi;
- non fatevi imprigionare dalle etichette;
- imparate a gestire le situazioni sociali, affrontandole in diverse fasi, senza farvi prendere dal panico pensando al traguardo finale;
- quando avete a che fare con gli altri, siate voi a rompere il ghiaccio parlando di argomenti generici o su cui siete ferrati con fare tranquillo, prendendo delle pause;
- sorridere vi aiuterà a sdrammatizzare le situazioni;
- siate sempre voi stessi, pensando che in voi tutto funziona alla grande!
L’AUTOSTIMA È UNA PRIORITÀ
Quali step seguire per imparare a volersi bene e a non temere se stessi? La verità è che i timidi non hanno paura degli altri, ma di sé e dell’incapacità di sentirsi all’altezza delle situazioni. Lavorando su se stessi, col tempo devono capire che la prima persona che devono amare è la propria, perché solo convivendo in modo equilibrato con il proprio ‘io’ potranno affrontare le diverse situazioni della vita in modo armonioso e sereno. Alle volte la poca stima nasce proprio in casa, vivendo in un ambiente domestico poco stimolante o problematico o a causa di brutte esperienze in età infantile e/o adolescenziale, quando il carattere non è ancora formato.
Gli step per essere fieri di voi stessi:
- allontanate i pensieri negativi;
- mettete in atto degli stratagemmi per essere più ottimisti;
- cercate di non chiudervi in voi stessi e cogliete le occasioni per stare gli altri;
- praticate delle attività che vi permettano di inserirvi in un contesto positivo e stimolante;
- affrontate nuove sfide e cimentatevi in ciò che crea piacere;
- siate grati e felici per ciò che avete.
Vi consigliamo, inoltre, di praticare dell'attività fisica come la corsa che gioverà alla vostra autostima, facendovi sentire più felici!
Se lo reputate opportuno, rivolgetevi a uno psicologo che vi aiuterà a capire come meglio affrontare questo percorso, per acquisire una corretta percezione di voi stessi.
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