di Isabella Colombo
Evitare lo stress e cercare di combatterlo quando ce lo ritroviamo addosso è l'approccio più ovvio e naturale. Il cuore che batte forte, la respirazione affannosa, la tensione in tutto il corpo sono sensazioni spiacevoli delle quale vogliamo solo liberarci. Eppure questo approccio è sbagliato.
Uno studio dell’Università del Wisconsin ha dimostrato che chi considera lo stress un nemico da abbattere ha il 43% in più di probabilità di ammalarsi gravemente a livello cardiaco. «Al contrario, lo stress va considerato un alleato e capire che non è affatto una malattia, ma una reazione formidabile di adattamento del corpo a un pericolo percepito dalla mente e spesso non reale», spiega Terenzio Traisci, psicologo, formatore aziendale e autore di Felicemente stressati (La meridiana).
«Lo stress diventa nocivo solo quando dura troppo e non abbiamo risorse interne per gestirlo, per esempio perché siamo stanchi o già tesi da giorni. Altrimenti è positivo, perché prepara a superare quello che noi pensiamo sia un pericolo. Ci sono studi scientifici che dimostrano come le persone sottoposte a eventi fortemente stressanti li superino brillantemente quando sanno che proprio la reazione da stress è una loro alleata. Un po' come fosse un bottone, un pulsante che ci accende per le nostre migliori prestazioni».
ATTIVA LA "BIOLOGIA DEL CORAGGIO"
Il cuore batte forte? Sta pompando più sangue. Il respiro è accelerato? Sta portando più ossigeno. In pratica, il corpo si prepara al meglio per affrontare una sfida. Proprio come succede quando fai qualcosa che implica l'uso del coraggio. «Quando pensi che ti stai attivando per superare una sfida, per la tua mente si apre uno scenario di possibilità che scatenano il coraggio a livello fisico, grazie all'ossitocina, e a livello mentale, grazie alla serotonina e alla dopamina», spiega Traisci.
FA BENE AL CUORE
L'ossitocina è lo stesso ormone della felicità, del buonumore, e durante le situazioni di stress viene rilasciato proprio per riparare i danni dello stress nocivo. «Rilassa le arterie e le vene e rigenera le cellule cardiache, facendoci vivere più a lungo», dice l'esperto. «Viene rilasciata soprattutto quando interagiamo con gli altri chiedendo supporto o confidandoci. È per questo che quando stiamo male e lo raccontiamo a un amico dopo ci sentiamo meglio».
AUMENTA LE CAPACITÀ DI CONNESSIONE SOCIALE
L’ossitocina rilasciata in situazione di stress aiuta il cervello a essere un radar che fa capire chi altro nell’ambiente sta provando le stesse emozioni, le stesse difficoltà. «Siccome l’unione fa la forza, se sai che c’è qualcun altro che è nelle tue stesse condizioni, ti senti meno perso, meno abbandonato, meno solo, ma più forte. Senti che c’è una possibilità di farcela».
GARANTISCE LUCIDITÀ
Quando sai cosa ti sta succedendo e sai che ti sta aiutando, allora riesci a guardare i problemi con più lucidità e “staccare” gli automatismi del cervello. «Si abbandonano quelle reazioni istintive di fuga e difesa per lasciar spazio alla corteccia pre-frontale del nostro cervello, che ci permette di usare la ragione e prendere decisioni».
OFFRE IL PRETESTO PER ESSERE FELICI
Se interpretare lo stress come alleato e interagire con gli altri sono le chiavi per gestirlo, in che condizioni sei più propensa a farlo? Quando sei di buonumore, ovvio. La felicità è il punto di vista migliore per approfittare delle strategie che la condizione stessa di stress offre. «Noi non possiamo prevedere gli eventi esterni, né controllarli», ricorda Traisci. «Ma possiamo arrivarci preparati, pronti per attutire i colpi e rialzarci. Questo dipende da noi».
febbraio 2017
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