I FATTORI DI RISCHIO CHE SI POSSONO CORREGGERE DA SOLI
Nello studio pubblicato su The Lancet al primo posto tra le cause di ictus c’è l’ipertensione, responsabile degli attacchi per il 48% dei casi. Se non viene mantenuta nella norma, infatti, a lungo andare causa gravi danni all'organismo, compromettendo la funzione di organi vitali come cuore, cervello e reni.
Al secondo posto invece c’è la sedentarietà, responsabile nel 36% dei casi. Quasi a pari merito, rispettivamente 18% e 16%, ci sono dieta scorretta e obesità, mentre al quinto posto col 12% si posiziona il fumo.
«Il fatto che, ad esempio, il fumo abbia una percentuale di responsabilità in apparenza bassa, non deve però depistare», interviene il dottor Barbarini, che fa anche parte del direttivo scientifico nazionale di A.L.I.Ce. Puglia Onlus, l’associazione per la lotta all’ictus cerebrale. «I fattori, infatti, si potenziano tra di loro, amplificando il rischio».