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Yogurt e latti fermentati: il menu amico dell’intestino

Come inserire al meglio nel menu yogurt e latti fermentati? Risponde l’esperta

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Latti fermentati e yogurt riequilibrano la flora batterica intestinale. Fortificano le difese immunitarie. Ti aiutano a dimagrire. Proteggono la salute di denti e gengive. Sono tante le ricerche scientifiche che parlano dei benefici del latte “trasformato” da preziosi microrganismi. Ecco perché vale la pena mangiarlo tutti i giorni. E come inserirlo al meglio nel menu.


LA TOP 5 DEI SUPERBATTERI

1. Lactobacillus casei strain Shirota

Questo microrganismo (molto studiato) è fra i più efficaci per attivare il sistema immunitario in caso di allergie: uno studio dell’Università di Firenze ha infatti chiarito che, se assunto regolarmente, è in grado di ridurre notevolmente i sintomi della rinite allergica.

2. Lactobacillus gasseri LG2055

Una ricerca giapponese, pubblicata sulla rivista European Journal of Clinical Nutrition, ha dimostrato che, bevendo per 3 mesi un bicchiere al giorno di latte fermentato contenente questo probiotico, il grasso sottocutaneo si riduce del 3,3% e quello addominale del 4,6%. Con benefiche conseguenze: perdita di peso dell’1,5% e riduzione dell’1,8% del girovita.

3. Bifidobacterium bifidum PRL2010

È uno dei lieviti con cui si produce il kefir, latte fermentato di origine caucasica. Secondo un autorevole studio uscito su Applied and Environmental Microbiology modifica l’espressione di alcuni geni coinvolti nella risposta immunitaria e stimola la produzione di anticorpi.

4. Lactobacillus acidophilus LA-14

Contrasta la proliferazione di batteri patogeni, ha azione antitumorale e, come rivelato da una ricerca italiana apparsa sul Journal of Applied Microbiology, favorisce la degradazione dell’acido ossalico, sostanza tossica presente in alcuni alimenti di origine vegetale (come bietole e spinaci) e che, se si accumula nell’organismo, può danneggiare ossa, cuore e reni.

5. Lactobacillus rhamnosus LR 06

Mantiene in equilibrio il rapporto tra due ceppi batterici abitualmente residenti nell’intestino (i Bifidobatteri e l’Escherichia Coli), aiutando così la prevenzione di obesità e malattie correlate. I risultati di un’indagine del West China University Second Hospital dimostrano per esempio che i bambini obesi hanno una flora batterica caratterizzata da poche colonie di Bifidobatteri (“buoni”)e molte di Escherichia Coli (potenzialmente cattivi).


I probiotici ti danno una mano a dimagrire

Un microbiota sano aiuta anche ad avere un metabolismo efficiente: «Se a dominare sono le colonie di batteri patogeni, si favoriscono processi infiammatori che alterano l’equilibrio di tutto l’organismo, metabolismo compreso, e spianano la strada a sovrappeso e sindrome metabolica», spiega la dottoressa Cinzia Longobucco, biologa nutrizionista a Bari.

«Studi autorevoli hanno chiarito, infatti, che negli obesi e nelle persone che seguono un’alimentazione ipercalorica prevale una flora costituita da Enterobacter, germi in grado di ostacolare la perdita dei chili in eccesso anche se si sta a dieta. Le osservazioni scientifiche mostrano, poi, che le persone magre, rispetto a quelle in sovrappeso, possiedono generalmente una microflora intestinale molto ricca e varia, in grado di modulare l’assorbimento dei nutrienti, tra cui zuccheri e grassi».

Il ruolo dei probiotici è dunque determinante anche nel controllo del peso: «Fra i ceppi più efficaci a questo scopo c’è il Lactobacillus Gasseri LG2055», conclude l’esperta.


Il menu amico dell’intestino (e non solo)

Secondo le indicazioni della Sinu (Società italiana di nutrizione umana) tutti i giorni puoi consumare 2 porzioni da 125 g di yogurt. Il momento migliore per assumere i benefici batteri? A colazione o come spezza-fame, a metà mattina e a metà pomeriggio.

Guarda lo schema qui sotto. La dottoressa Roberta Madonna, biologa nutrizionista, ti suggerisce un menu tipo con tanti altri cibi che fanno bene all’intestino: frutta, verdura e cereali integrali, che con le loro fibre nutrono la flora batterica, e pesce grasso e frutta secca, che grazie ai preziosi Omega 3 riducono le infiammazioni.


Colazione

• 1 fetta di pane integrale tostato + 1 coppa di frutta fresca con 100 g di kefir o di un altro latte fermentato a scelta

Spuntino

• 1 banana

Pranzo

• 1 trancio di salmone alla griglia + 1 piatto di insalata mista

Merenda

• 1 yogurt bianco arricchito con probiotici + 3-4 noci

Cena

• 70 g di pasta integrale con verdure saltate + 1 uovo alla coque + 1 piatto di crauti + 1 mela



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Articolo pubblicato sul n. 20 di Starbene in edicola dal 01/05/2018

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