Vaccini, e ora che succede?

Dopo il via libera al decreto per l’obbligo dei vaccini a scuola, al di là delle polemiche, si è aperta una serie di interrogativi su come mettere “in regola” i propri figli prima dell’inizio del prossimo anno scolastico evitando così le sanzioni previste. Da settembre, infatti, ai bimbi con meno di 6 anni senza certificato vaccinale sarà negata l’iscrizione al nido e alla materna, mentre per i ragazzi che devono andare alla scuola dell’obbligo, se non saranno vaccinati scatteranno maxi multe per le famiglie o addirittura la sospensione della patria potestà. Cerchiamo allora di fare chiarezza su questi nuovi obblighi: la copertura riguarda 12 malattie, ma i vaccini necessari per garantirla sono 4, perché verranno somministrati soprattutto quelli combinati, tutti a carico del Sistema sanitario e quindi gratuiiti. Se un bambino non è mai stato vaccinato prima d’ora (si pensa siano circa 800mila) nessuna full immersion vaccinale: verranno stilati programmi personalizzati per evitare un sovraccarico. I richiami, quindi, potranno essere fissati anche a distanza di anni, specie se le Asl non riusciranno a evadere le tante richieste che arriveranno. Per l’iscrizione a scuola farà fede il fato che la famiglia abbia avviato le procedure. Molti genitori temono che l’uso dei vaccini, specie dell’esavalente, porti a un incremento di reazioni avverse. Ma i medici rassicurano: gli effetti dei vaccini, anche di quelli combinati, sono notevolmente inferiori a quelli che il bambino corre se si ammala. E comunque le probabilità di reazioni nocive con vaccini combinati o singoli è inferiore a quella legata all’utilizzo di farmaci comuni. Infine, se la famiglia non si ricorda se il proprio figlio è già stato vaccinato o meno, ripetere la procedura non comporta alcun problema. Somministrare nuovamente il vaccino risveglia solo la memoria immunologica, cosa che succede già in maniera naturale nella vita quotidiana, per tutte le malattie verso le quali si maturano anticorpi.