A tavola dai retta al tuo corpo

Se metti da parte il cervello e provi ad ascoltarti davvero, mangi il giusto, non ingrassi e, soprattutto, vivi meglio



di Valeria Ghitti e Simona Acquistapace

Sappiamo bene quanto i nostri stati d’animo influenzino il modo di mangiare e, di conseguenza, l’aspetto fisico. I chili in più spesso sono il frutto di un periodo in cui siamo in ansia perché dobbiamo fare tante cose. La difficoltà a digerire magari è dovuta alle frustrazioni sul lavoro e ci fa dimagrire. Ma non è solo la mente a “parlare” al corpo. Secondo Jader Tolja, medico, psicoterapeuta e ricercatore, il corpo “pensa” e parla alla nostra mente.

Come? Prova a osservare il modo in cui mangiano le persone che ti circondano. Noterai che chi ingoia il cibo con voracità, in modo distratto, tende ad assimilare i concetti senza ragionarci su troppo. Mentre chi non riesce a “mandar giù” certi alimenti, in genere ha un atteggiamento sospettoso e di rifiuto verso molte situazioni.

Prova allora a restituire importanza al linguaggio del corpo. Non scegliere quello che mangi sulla base dei ricordi... scegli pensando ai messaggi che il tuo organismo ti sta mandando. E impara a masticare, sminuzzare, osservare e gustare il cibo: migliorerai la forma fisica e avrai anche molti benefici per la tua psiche. Ti verrà naturale avere lo stesso atteggiamento anche nei confronti della vita: emergerà un bisogno di analizzare con più attenzione e serenità anche i pareri, i pensieri, le situazioni. Ma come allenarsi a farlo?

Impara a osservarti
Abituati a un semplice esercizio: siediti a tavola e cerca di essere consapevole del modo in cui mangi, senza giudicarti. «Prestando attenzione al cibo e a come lo assumi, avvengono in modo spontaneo molti cambiamenti positivi, anche senza che modifichi subito con la volontà il tuo modo di mangiare», assicura Tolja, coautore con Francesca Speciani di Pensare con il corpo (Tea Libri). Qui dis eguito, poi, trovi tanti suggerimenti utili che ti aiuteranno ad accogliere e fare tuoi i messaggi che il corpo ti manda quando non riesci a frenare l’appetito, se hai un’irresistibile voglia di dolci oppure se sei tormentata dalla difficoltà a digerire.

Se il cibo non ti sazia masticalo bene per farlo tuo 
Non faresti altro che mangiare, non importa che cosa, e non ti senti mai davvero sazia, neppure a fine pasto. «Ingoiando il cibo in fretta la muscolatura liscia dell’apparato digerente non si distende e quindi non ti permette di assimilare. Non riesce in pratica a nutrirsene a livello profondo: così non puoi arrivare a una condizione di sazietà e continui a mangiare più di quanto ti serva», spiega Tolja.

Spesso ciò si traduce in sovrappeso: il tuo corpo, non potendo nutrirsi di quello che introduci, lo accumula in un deposito di grasso che percepisce come estraneo. «Per familiarizzare con le sensazioni che arrivano dal tuo corpo, prova a fare questo esercizio di visualizzazione», suggerisce lAngela Monetti, psicosomatista a Como. «Mentre mastichi ciascun boccone, immagina che dal cibo si sprigioni un calore benefico. Visualizzalo come una pallina di luce bianca, che si avventura nel tuo corpo e riscalda esofago, stomaco, intestino e poi passa nel sangue, e quindi al cuore, dove la senti pulsare, e poi fino alla pelle, dove la percepisci come una carezza tiepida. Ripeti questo esercizio più volte, senza smettere di masticare il boccone e inghiottendolo solo quando la pallina di luce sarà arrivata in superficie, sulla pelle. Dopo l’esercizio, quando ricominci a mangiare senza visualizzazione, osserva se ci sono dei cambiamenti».

I tuoi alleati in cucina
Ascoltare il corpo vuol dire anche nutrirlo con cibi amici: «Se fai fatica a riconoscere il senso di sazietà, ti vengono in aiuto i semi di girasole e di zucca», consiglia il dottor Erus Sangiorgi, naturopata. «Sgranocchiali quando hai fame, grazie ai loro acidi grassi benefici il corpo si sentirà subito soddisfatto. Prova anche l’aceto di mele: usalo per insalate e pinzimoni, regola i picchi glicemici e con loro l’appetit

Ti butti sui dolci?
Voglia di gelato per stemperare un momento di tensione? È il corpo a chiedertelo. Dopo però ti domanda proteine. I gusti e i bisogni alimentari cambiano se sei sotto stress. «Per affrontare un’emergenza, l’organismo richiede zuccheri così da avere subito energia disponibile e aumentare la produzione degli ormoni che lo aiutano a reagire», spiega Tolja. «Nelle fasi di relax, invece, il corpo si “ricostruisce” e al contrario ha necessità degli aminoacidi delle proteine».

Quindi, se prima di un colloquio di lavoro o di un esame è naturale che affronti lo stress con un cioccolatino, è invece un problema quando ti butti sugli zuccheri per inerzia, per l’abitudine di consolarti con il gusto che ti riporta al primo nutrimento dell’infanzia. "Quando ti prende la voglia di dolce, fermati e ripercorri la strada che collega nella tua psiche biscotti e cioccolato alla consolazione», consiglia la psicosomatista.

«Immagina di entrare in una stanza e di essere accolta da un buon profumo di dolci. Seguilo, arrivi a un primo tavolo dove c’è una torta cucinata da te. Annusala, fai il pieno nelle narici del suo profumo. Passa a un secondo tavolo con la specialità di tua mamma. Cerca di ricordarne la fragranza, inebriatene. Lo stesso con la torta che ti faceva la nonna, ancora più indietro nel tempo. Saziati del piacere di quell’atmosfera profumata. E poi esci dalla porta e respira l’aria fresca che c’è fuori, che ti godi perché il tuo corpo può apprezzare anche il piacere, la consolazione derivanti da nuove sensazioni e situazioni».

I tuoi alleati in cucina
Se il tuo intestino non è in ordine i batteri della flora intestinale alterata (che si nutrono soprattutto di zuccheri) ti fanno avvertire un maggior desiderio di dolci. La soluzione è riequilibrare la flora batterica con yogurt e latti probiotici. «Prova ad assumerli per qualche settimana e nota se questo influisce sulle tue voglie», suggerisce la dottoressa Sangiorgi.

Fai fatica digerire impara a riconoscere i tuoi veri nemici
Una digestione lenta e faticosa è un messaggio che l’organismo ti sta lanciando perché tu riduca o smetta di introdurre un alimento che fa fatica ad assorbire. «Per esempio, se non hai una produzione sufficiente di acido cloridrico nello stomaco, avrai difficoltà a digerire la carne», chiarisce Tolja. Il tuo corpo te lo fa capire: ti senti meno vitale dopo averla mangiata, e la sua vista non ti stimola l’appetito. Non continuare a mangiarla per un’abitudine familiare o culturale, meglio ascoltare le sensazioni del tuo corpo.

A volte non è così facile capire qual è l’alimento che non digerisci. «Un piatto di patatine fritte, per esempio, al gusto può apparirti gratificante anche se ti fa male», spiega l’esperto. «Ci vuole un vero e proprio processo di educazione somatica: bisogna imparare a cogliere e sperimentare il collegamento tra la qualità degli alimenti e quello che capita al tuo corpo».

Prova a osservare cosa ti succede dopo avere mangiato un alimento “sospetto”: non fermarti al semplice gusto che senti al momento sul palato, ma nelle ore seguenti raccogli segnali quali il senso di pesantezza, la patina sulla lingua, tutti segnali che il corpo ti sta mandando. Questo tipo di allenamento ti porterà ad allontanarti dai cibi che non ti fanno bene. Avverrà così una trasformazione lenta, ma duratura, del tuo stile alimentare e digerire non sarà più un problema

I tuoi alleati in cucina
Se ti sembra di fare fatica a digerire tutto, anche i piatti più leggeri, non significa che tutti i cibi siano diventati dei nemici, ma che l’apparato digerente ha bisogno di più energie. «Secondo la medicina ayurvedica, va rafforzato Agni, il fuoco digestivo», spiega Sangiorgi. «Curcuma e zenzero, le spezie tipiche della cucina indiana, hanno proprietà digestive confermate dalla medicina occidentale. Aggiungile a crudo a zuppe, insalate e risotti».


Articolo pubblicato sul n.22 di Starbene del 19/5/2015 in edicola

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