di Ida Macchi
Articolo pubblicato sul n. 22 di Starbene in edicola dal 17/05/2016
di Ida Macchi
L’intimità può diventare un supplizio, con la complicità di virus e batteri che si insinuano sotto le lenzuola. «La classifica dei nemici “intimi” è guidata dalla candida che, per l’effetto ping pong, passa da un partner all’altro», sottolinea la professoressa Rossella Nappi, docente di ostetricia e ginecologia all’Università di Pavia.
«Il 75% delle donne ne ha avuto almeno un episodio nella vita e in circa il 5-10%, l’infezione diventa cronica». «Tra i problemi più diffusi tra gli uomini ci sono gli arrossamenti e i bruciori ai genitali, che rendono dolorosa la penetrazione», sottolinea il professor Maurizio Bossi, sessuologo.
Ma tornare a vivere l’amore con piacere non è difficile. Il primo step: cogliere i sintomi sospetti e passare al contrattacco con le strategie giuste. Ecco come fare.
I TUOI DISTURBI
DOLORE DURANTE IL RAPPORTO
La penetrazione è molto fastidiosa, hai i genitali esterni gonfi.
La causa - Potresti soffrire di bartolinite, infiammazione di una delle due ghiandole di Bartolini: localizzate all’interno delle grandi labbra, secernono un liquido lubrificante attraverso due piccoli canalicoli che sboccano in vagina. Se i dotti si occludono (magari per colpa di un piccolo trauma legato al rapporto sessuale), la ghiandola si infiamma e fa male.
La cura - «Effettua bidet diluendo nell’acqua una soluzione disinfettante e astieniti dai rapporti per qualche giorno», consiglia la professoressa Nappi. «Se il disturbo non passa, consulta il medico: può prescriverti antibiotici specifici (per bocca e con applicazionelocale) per risolvere l’infiammazione».
PERDITE GIALLO VERDASTRE
Hai secrezioni fluide, schiumose e maleodoranti. Si associano a bruciore, più intenso durante i rapporti sessuali e dopo le mestruazioni.
La causa- Potresti avere una vaginosi, infezione provocata da batteri tra cui il più diffuso è la gardnerella. Colonizza normalmente la flora vaginale, ma può diventare aggressiva dopo cure antibiotiche, se sei stressata, se mangi male o con la complicità dei rapporti sessuali: alterano il pH vaginale, primo scudo naturale contro le infezioni.
La cura - «Lava le zone intime diluendo nell’acqua un paio di cucchiai di aceto da cucina. Segui, inoltre, una dieta ricca di pomodori, agrumi e fragole: aiutano ad acidificare l’ambiente vaginale e a combattere l’infezione», suggerisce l’esperta. «Rivolgiti al ginecologo: se la forma è lieve, può prescriverti tavolette vaginali a base di vitamina C che ristabiliscono il naturale pH intimo. Se l’infezione è seria, serviranno creme antibiotiche».
PUNTURE DI “SPILLI”
Avverti delle piccole scosse elettriche all’ingresso della vagina. Possono manifestarsi con la penetrazione ma anche quando vai in bici o indossi jeans stretti.
La causa - Potresti soffrire di vulvovestibolite o di vulvodinia. La prima è l’infiammazione della parte inziale della vagina, dovuta spesso a un’eccessiva contrattura dei muscoli vaginali o a traumi del pavimento pelvico indotti dal parto. La vulvodinia, invece, può essere la spia di diversi disturbi: una nevralgia del nervo pudendo, squilibri ormonali, endometriosi o cistiti ricorrenti.
La cura - «Fissa una visita ginecologica: se c’è infiammazione, lo specialista può prescriverti creme lenitive (a base di malva, calendula) e riepitelizzanti, soprattutto se ci sono microlesioni», spiega la professoressa Nappi. «È però importante identificare e agire anche sulla causa che scatena il tuo dolore: è indicato un ciclo di fisioterapia se per esempio hai contratture del pavimento pelvico o dei muscoli vaginali, funziona la pillola anticoncezionale a basso dosaggio o i progestinici se hai l’endometriosi».
I SUOI FASTIDI
FORTE PRURITO ALLO SCROTO
Il fastidio diventa più intenso di notte ed è associato a dolorose microlesioni.
La causa - Potrebbe trattarsi di eczema scrotale, irritazione scatenata da slip di fibre sintetiche, uso di detergenti troppo aggressivi, profumi applicati sulle zone intime o dalla proliferazione di funghi e batteri che vivono normalmente nelle pieghe inguinali.
La cura - «Bisogna effettuare bidet emollienti, diluendo nell’acqua amido da bagno o avena colloidale. Ed asciugarsi tamponando e non frizionando», suggerisce il professor Bossi. «Se l’irritazione non passa il dermatologo prescriverà creme antimicotiche, quando l’irritazione è dovuta a funghi, o antibiotiche quando è provocata da batteri. Da applicare per almeno una settimana».
CHIAZZE ROSSE SU GLANDE E PREPUZIO
Si forma anche una secrezione sierosa e biancastra che nel corso dei giorni ristagna e diventa giallastra. Il disturbo rende fastidioso il rapporto e accorcia i tempi dell’eiaculazione perché il glande è ipersensibile.
La causa - «Potrebbe trattarsi di balanite, un’infezione o un’infiammazione della mucosa della sommità del pene (il glande) che colpisce circa il 3% degli uomini non circoncisi: è provocata da detergenti e saponi troppo aggressivi, da funghi (la candida, per esempio) o da batteri che vivono normalmente sulla pelle», spiega il sessuologo.
«Può essere anche una spia della psoriasi, cosa più facile se si hanno squame bianche, localizzate soprattutto su cuoio capelluto, gomiti e ginocchia, o il primo campanello d’allarme di un diabete, soprattutto se si associa a ingiustificate variazioni di peso, aumento dello stimolo della sete e della diuresi».
La cura - Bisogna effettuare 3-4 bidet quotidiani, diluendo in mezzo litro d’acqua 3 cucchiai di un antisettico per uso ginecologico (per esempio a base di lovopovidone), asciugandosi con cura e senza frizionare», consiglia il professor Bossi. «Se il disturbo non passa, il medico dovrà valutare valutare se i problemi dipendono dalla psoriasi o dal diabete ed effettuare cure mirate per queste malattie».
I PROBLEMI “BISEX”
1 PICCOLE VESCICOLE BRUCIANTI
Molto dolorose sono comparse sui tuoi genitali esterni e sul pene del tuo partner. Nei primi giorni in cui sono spuntate, avete avuto anche qualche linea di febbre o un ingrossamento dei linfonodi dell’inguine.
La causa - Potrebbe trattarsi di Herpes genitale, infezione causata da un virus erpetico (soprattutto il tipo 2) che si trasmette attraverso rapporti sessuali occasionali non protetti: ha un periodo di incubazione di 5-7 giorni, dopo il quale compaiono le vescicole che possono estendersi anche al perineo e intorno all’ano.
La cura - «Bidet con un sapone disinfettante (a base per esempio di clorexidina), evitando l’uso promiscuo dell’asciugamano che diventa una via di contagio», suggerisce la professoressa Nappi. «Poi fissate una visita ginecologica, sufficiente per fare la diagnosi.
Le cure da effettuare in coppia: creme a base di antivirali (Acyclovir, per esempio) da stendere sui genitali e pastiglie a base dello stesso principio attivo da prendere per bocca. Possono essere associate a creme a base di blandi anestetici che riducono dolore e bruciore. Una volta guariti, mettete in conto cicli di cure preventive (sempre a base di acyclovir, ma a dosaggi più bassi di quelli usati quando l’infezione è acuta), per evitare le recidive».
2 PRURITO E BRUCIORE
L’infezione è associata a perdite bianche simili a ricotta nelle donne e a puntini rossi sul pene negli uomini. Ma nel sesso maschile può essere anche del tutto asintomatica.
La causa - Potrebbe trattarsi di candida recidivante, provocata da un fungo che vive normalmente in vagina e diventa aggressivo quando le difese si abbassano. Durante il rapporto passa da un partner all’altro.
La cura - «Se il tuo partner non ha sintomi, effettuate entrambi un bidet deacidificante, diluendo nell’acqua tiepida 2 cucchiai di bicarbonato di sodio (mattina e sera, per 4-5 giorni)», suggerisce l’esperta. «Il ginecologo può prescriverti anche ovuli o creme vaginali a base di acido borico, da usare per circa 5-7 giorni.
Ma se la forma è più importante e il tuo lui ha disturbi, sono necessari antimicotici da applicare sui genitali per almeno 6 giorni, o da prendere per bocca, anche in unica somministrazione, da entrambi».
Articolo pubblicato sul n. 22 di Starbene in edicola dal 17/05/2016
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