Hai superato la boa dei 40 anni? Attenzione. Non è il momento di abbassare la guardia sulla contraccezione anche se il ciclo mestruale comincia a essere irregolare e ti prepari alla menopausa. È vero che la fertilità non è più quella dei trent’anni, ma le gravidanze non si possono escludere. Quale protezione usare? La contraccezione va aggiornata anche in vista della fine della fase riproduttiva? E quali sono le novità farmacologiche tarate proprio su questa fase della vita?
Abbiamo girato gli interrogativi alla ginecologa Alessandra Graziottin, professore al Dipartimento di ostetricia e ginecologia dell’Università di Verona.
Perché la pillola è consigliata dopo i 40 anni?
Nella fascia di età tra 40 e 50 anni, la contraccezione ormonale va vista dalle donne come un grande alleato al progetto di salute, ovviamente da abbinare a uno stile di vita sano. La pillola è perfetta soprattutto quando usiamo estrogeni naturali, i famosi bioidentici, e progestinici che consentono di annullare, o quasi, tutti i disturbi della pre-menopausa dovuti alle grandi fluttuazioni ormonali. La combinazione tra le due sostanze ha effetti benefici per la donna che si prepara alla menopausa. Un’ampia letteratura scientifica ha dimostrato che le pillole con estradiolo naturale dimezzano il rischio di trombosi, già peraltro molto basso con questo tipo di farmaci, ma legato all’avanzare dell’età.
Quali sono i vantaggi di questo tipo di contraccezione?
Mantenendo il livello degli ormoni costante, migliora l’equilibrio che abbiamo nei quattro dipartimenti del cervello. Teniamo conto che quando ci si avvicina alla menopausa la fluttuazione degli estrogeni e del progesterone aumenta e questi squilibri hanno effetti destabilizzanti sulla donna. Il primo grande vantaggio della pillola è di rimettere in armonia tutte le funzioni vitali come il sonno, la pressione arteriosa, la temperatura corporea, il respiro, che regolano i fondamentali della vita neurovegetativa. Il secondo dipartimento rimesso in equilibrio è quello emotivo-affettivo. Si riduce la sindrome premestruale, l’aggressività, la depressione, la bulimia e il peggioramento dell’ansia. Il terzo dipartimento aiutato è quello cognitivo, con il recupero della concentrazione. Più i livelli ormonali sono costanti, più il cervello lavora meglio. Questo vale per il sistema nervoso centrale e periferico e per quello viscerale. Il 90% della serotonina che regola il tono dell’umore è contenuto nel sistema viscerale. Il quarto dipartimento rimesso in armonia è quello motorio. Quindi dare al corpo livelli costanti di estrogeni bioidentici aiuta a restituire armonia al cervello e alla vita.
Novità farmacologiche per la contraccezione?
La contraccezione con estetrolo è interessante perché è un estrogeno prodotto durante la gravidanza, molto protettivo contro il tumore alla mammella. Anche per la terapia ormonale sostitutiva ci si sta orientando verso questo estrogeno. La pillola con questa sostanza è in commercio, ma è poco prescritta. I medici tendono a essere piuttosto conservatori.
La pillola influisce anche sulla carenza di ferro delle quarantenni?
Certo, aiuta a evitarla. Il ciclo mestruale tende a essere più abbondante prima della menopausa. Ne consegue l’anemia da carenza di ferro, che è presente nel 25% delle donne ed esaspera tutti i disturbi della menopausa, quelli neurovegetativi, il senso di fatica al mattino, l’umore basso, la depressione e le difficoltà cognitive.
Per chi non è indicato questo tipo di contraccezione?
Le donne che hanno avuto tumori al seno, alle ovaie e all’endometrio, che soffrono di cefalea con aura, o hanno una forte familiarità per trombosi. In situazioni del genere si fanno esami per vedere se ci sono fattori genetici. Il sovrappeso non è una controindicazione, ma con l’obesità la pillola può non essere efficace. In questo caso si può usare una spirale.
Se la donna ha avuto un tumore o è a rischio trombosi?
Va bene la spirale a rame, non ha alcun ormone e garantisce ottima contraccezione. Se si considera completata la stagione procreativa, si può fare una legatura delle tube. Ci sono interventi endoscopici che inseriscono una specie di minitappo all’inizio delle tube. Questo intervento, tra l’altro, riduce il rischio di carcinoma delle tube, che contribuisce alla metà di quelli dell’ovaio. Inoltre, previene l’endometriosi se il ciclo è abbondante come avviene prima della menopausa.
Le alternative alla pillola?
Il cerotto contraccettivo o l’anello sono un’alternativa valida per chi soffre di colite, di intolleranze, di celiachia o di forme diarroiche. Queste patologie riducono l’assunzione dei principi attivi dei farmaci e l’efficacia contraccettiva della pillola. Con un sistema transdermico come il cerotto o transvaginale come l’anello, il principio attivo va direttamente nel sangue e arriva a tutti i tessuti, garantendo la massima efficacia contraccettiva e i benefici che abbiamo indicato prima.
E il profilattico? È ancora la soluzione più scelta...
Bene il profilattico ma va usato in maniera costante affinché sia efficace per la contraccezione e come protezione dalle malattie sessualmente trasmesse. Vuol dire che bisogna richiederlo al partner sempre, a cominciare dal primo rapporto e per tutta la durata della relazione. Se la donna ha partner diversi è consigliabile usare il profilattico, anche se già si usa un altro sistema contraccettivo, per proteggersi da malattie a trasmissione sessuale oggi in aumento nella fascia 40-50 anni. Tra le quarantenni stiamo assistendo a un incremento dei tumori anali e rettali da Papillomavirus oncogeni mai visto prima.
Quali esami fare per verificare la fertilità in questa età?
Innanzitutto un dosaggio dell’ormone antimulleriano e dell’inibina B. Il loro livello nel sangue si abbassa con la riduzione della riserva ovarica, cioè del numero degli ovuli da cui dipende la fertilità. Importante è anche l’ecografia transvaginale, che indica le dimensioni delle ovaie. Dopo i 40 si può assumere la pillola del giorno dopo? Non ci sono problemi legati all'età.
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