Tablet & Co. non ti fanno dormire

Insonnia, iperattività, crolli dell’attenzione e ansia: sono gli effetti insospettabili di un uso eccessivo di computer e smartphone di sera



Una nuova sindrome su cui stanno puntando il dito i centri del sonno di tutto il mondo? «Negli ultimi tre anni si è registrato un incremento vertiginoso di insonnia digitale», spiega il professor Luigi Ferini Strambi, direttore del Centro per lo studio sui Disturbi del Sonno dell’Ospedale S. Raffaele di Milano «Oggi, circa il 40 per cento delle persone che ha difficoltà ad addormentarsi deve il disturbo all’utilizzo serale di questi dispositivi elettronici. Sono giovani tra i 20 e i 40 anni che fanno le ore piccole davanti al video, che leggono eBook, chattano con lo smartphone o giocano col loro tablet anche sotto le lenzuola, quasi temendo che la notte li tagli fuori dalla rete dei social network. Il sonno è il primo a farne le spese e, per un effetto a catena, anche le performance diurne. Melatonina in tilt La causa dell’insonnia? Il display retroilluminato dei device elettronici: interferisce con la sintesi di melatonina, ormone secreto dalla ghiandola pineale (posta nel cervello) che concilia il sonno. La sua produzione si blocca con la luce solare e viene attivata dal buio, ma il fascio luminoso dei led del monitor inganna il cervello: gli dice che è ancora giorno e così la pineale blocca la produzione dell’“ormone della notte”». Stando a uno studio del Lighting Research Center del Rensselaer Polytechnic Institute di Troy (Usa), due ore serali su un tablet fanno diminuire la melatonina del 22 per cento mandando in tilt l’orologio biologico che regola il ritmo sonno-veglia. Colpevoli anche i giochi Giochi e social network attivano i centri della veglia, compromettendo la fase del sonno profondo, utile a rigenerare il cervello e l’organismo intero. Spiega Ferini Strambi: «Il sonno profondo fa riposare le aree anteriori della corteccia (frontali e prefrontali) che ci consentono di avere performance intellettive diurne al top. Di giorno, perciò, è più facile esser preda di distrazioni e cali d’attenzione». Secondo una ricerca dell’Università di Colonia, stare sino a tardi sui tablet causa difficoltà di apprendimento e memorizzazione. Ecco, qui a lato, una guida all’uso intelligente (e moderato) dei gadget elettronici. Nelle ore serali Di sera, quando usi il tuo tablet, indossa occhiali con lenti arancioni: riducono al minimo la luminosità che manda in tilt la secrezione della melatonina e che mantiene vigili i centri della veglia. Non solo: l’arancione è il colore del tramonto e quindi aiuta la pineale a lavorare bene. No, invece, a lenti o filtri blu: ricordano il cielo diurno e inibiscono ulteriormente la produzione di melatonina. No al computer a letto Evita il tablet a letto: stando alla National Sleep Foundation, autorevole organizzazione americana che sostiene le ricerche sul sonno, la stanza da letto deve essere utilizzata solamente per dormire (e per fare sesso). La cattiva abitudine di trasformarla in un salotto o in uno studio rafforza i problemi di insonnia. Spegni lo smartphone Non tenerlo sempre sul comodino: «Anche se dormi, mantiene ugualmente in allerta il cervello, creando un’inconscia aspettativa di sms che innesca microrisvegli», spiega Ferini Strambi. «E così finisci col non riposare adeguatamente. Non solo: i campi elettromagnetici emanati dal device interferiscono con le onde lente del cervello, tipiche del sonno profondo e rischiano di mandare ulteriormente in tilt i meccanismi di rigenerazione». No a stimoli luminosi Rimani mezz’ora in un ambiente con luce soffusa, prima di andare a dormire: la penombra rilassa e favorisce la produzione di melatonina. Non farlo però davanti al televisore: anche se i suoi stimoli luminosi non sono tali da alterare il lavoro della pineale, tengono ugualmente sveglio il cervello. Stenditi sul divano e ascolta della musica rilassante. Smetti 2 ore prima di andare a letto Stop a chat o giochi con tablet o pc se nel giro di 2 ore andrai a dormire: è il tempo necessario per staccare veramente la spina e consentire al tuo cervello di andare in “stand by”. Se non riesci a staccare... Se vivi la tua serata all’insegna del connected people e non ce la fai a spegnere il cellulare e a tenere fuori dalla tua camera da letto tablet e smartphone, puoi chiedere aiuto a un esperto. Rivolgiti con fiducia a un centro di medicina del sonno e chiedi di effettuare un breve ciclo di psicoterapia cognitivo- comportamentale. Con poche sedute (da 5 a 10, personali o di gruppo) riuscirai a individuare i tuoi comportamenti sbagliati, a scoprire le strategie per vincere la tentazione di tenere acceso il tablet sino alle due di notte, nonché ad apprendere comportamenti funzionali ( le cosiddette “regole di igiene del sonno”) che favoriscono l’induzione naturale di un riposo profondo e di qualità. Non importa che tu dorma sette od otto ore: l’importante è che tu riesca a “riappropriarti” di un sonno veramente ristoratore. Come quello dei bambini. Non ricorrere ai sonniferi «Le “gocce” per dormire non servono perché l’insonnia digitale si risolve eliminandone la causa e quindi agendo sull’abuso di dispositivi elettronici nelle ore notturne», sottolinea il professor Ferini Strambi. «Controindicata anche la melatonina: l’insonnia, in questo caso, non è legata a una riduzione “patologica” dell’ormone della notte, ma è provocata dall’eccesso di fonti luminose. Non c’è, quindi, bisogno di integrazioni “chimiche” che possono addirittura impigrire la pineale, rallentandone la secrezione di melatonina.