di Barbara Gabbrielli
Qual è l’alchimia che fa nascere e durare un amore? Psicologi e scienziati la stanno cercando da decenni. Ma un nuovo studio sembra porre fine all’eterna controversia: è vero che gli opposti si attraggono? Oppure bisogna credere al detto popolare “chi si somiglia si piglia”?
Secondo uno studio del Wellesley College e dell’Università del Kansas, pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology, in amore (ma anche in amicizia) tendiamo a preferire persone che condividono i nostri stessi valori, punti di vista e persino pregiudizi.
I ricercatori hanno chiesto a 1.500 coppie di rispondere ad alcune domande che mettevano in luce i loro orientamenti, le convinzioni e gli stili di vita. Dalla comparazione è emerso che tra i partner erano più le somiglianze che le differenze, anche tra quelli che si erano conosciuti da poco.
«Le similitudini sono cruciali sin dall’inizio, ma giocano un potente ruolo anche nelle interazioni successive», ha spiegato Angela Bahns, una delle autrici dello studio. «Può accadere che in una fase iniziale dell’innamoramento e del corteggiamento ci si possa sentire attratti da idee che non ci appartengono e che stimolano il dialogo o da un approccio alla vita distante dal nostro.
Ma sul lungo periodo essere troppo diversi non aiuta. Per questo sarebbe meglio sempre verificare, al di là dei comportamenti espliciti, se c’è un’affinità di orientamenti», conferma Daniela Rossi, psicoterapeuta e ideatrice del sito coachingperlacoppia.it.
Essere simili non significa essere uguali. «Per usare una metafora, i partner dovrebbero essere come due tinte coordinate e non come un solo colore», spiega Rossi. «L’importante è sentire che c’è compatibilità, che l’anima dell’altro ti corrisponde e ne percepisci il sostegno, senza per questo dover rinunciare a uno spazio individuale». Condividereun progetto non deve equivalere ad annullarsi nell’altro.
«Il rispetto è fondamentale», conclude la psicoterapeuta. «Tutelando le reciproche individualità, consente alla coppia di coltivare le affinità che la tengono insieme».
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Articolo pubblicato sul n.30 di Starbene in edicola dal 15/07/2016