I segreti della longevità
Lucio Seneca aveva già capito, 2mila anni fa, che è la qualità della vita che conta, più della sua durata. Ma da sempre il sogno dell'uomo è quello di vivere il più a lungo possibile. Solo in tempi recenti si è scoperto, però, che più la qualità della vita è alta, e più si è longevi. E, secondo gli ultimi studi, è l'amore a renderci immortali, o quasi.
LE BLUE ZONES
Dan Buettner, lo scopritore delle Blue Zones, ovvero le 5 aree dove si concentra la più alta percentuale di centenari del mondo, ha elaborato la “piramide della longevità”. Ed è arrivato alla conclusione che il filrouge che lega queste 5 aree sono soprattutto i legami familiari.
CENTENARI A ICARIA
Gli abitanti di Icaria, l’isola del Mar Egeo che, insieme alla comunità sarda del Gennargentu, vanta la più alta percentuale di centenari in Europa, vivono di pesca e di pastorizia, tramandando il proprio mestiere di padre in figlio. Tengono vive le tradizioni culturali e gli anziani non finiscono la loro vita in una casa di riposo mantenendo intatto il loro ruolo, insegnando a nipoti e pronipoti a coltivare la terra, pescare, portare il gregge al pascolo.
CENTENARI NEL GENNARGENTU
Dan Buettner racconta che la stessa cosa succede anche in un'altra zona blu, quella del Gennargentu, in Sardegna, dove in tutti i 14 paesini di quell'area le donne insegnano ai giovani a coltivare l’orto, impastare il pane, fare il pecorino in casa. Così gli anziani si sentono utili, mantengono un ruolo, tramandano il loro sapere.
LE PATOLOGIE NELLE BLUE ZONE
Proprio grazie a questo stile di vita e di relazioni sociali, sia a Icaria che nel Gennargentu l’incidenza di patologie croniche (diabete, tumori, malattie cardiovascolari) nei novantenni è 5 volte inferiore a quella che si registra negli altri Paesi occidentali. Ed è per questo che l'aspettativa di vita aumenta notevolmente.
LONGEVITA’ IN GIAPPONE
Un ruolo fondamentale lo giocano anche l'amicizia e il gruppo: la dimostrazione arriva da cinque amiche dell'isola giapponese di Okinawa, tutte ultracentenarie, che ogni giorno si ritrovano per bere il the e chiacchierare. Si conoscono da ben 97 anni e l'aver sempre condiviso gioie e dolori della vita ha contribuito, secondo la scienza, a arrivare a superare il secolo di vita. Non è un caso se Okinawa ha il record mondiale di longevità.
LONGEVITA’ IN AMERICA
La stessa cosa succede a Loma Linda, un paesino di 20mila abitanti nel Sud della California: lì la comunità degli Avventisti del Settimo giorno si ritrova al mattino all’Hulda Cross Park per fare jogging. Corrono tutti: anziani, giovani, bambini con le mamme e i loro compagni prima di entrare a scuola. E il venerdì sera si riuniscono intorno a grandi tavolate per organizzare la festa del sabato, il loro giorno sacro.
LONGEVITA’ E FEDE
Un’altra nota comune ai centenari delle cosiddette zone blu è la fede in qualcosa che va al di là della vita terrena. I pastori del Gennargentu, ad esempio, conservano il culto dei santi e dei patroni. Credenze che si riscontrano anche in Costa Rica tra gli abitanti di Nicoya (altra blue zone) di fede cattolica, tra quelli di Icaria, di religione ortodossa, e tra gli Avventisti di Loma Linda, che ogni sabato si ritrovano per commentare i passi della Bibbia.
LONGEVITA’ E SESSO
Un altro tratto che accomuna le blue zones, oltre a famiglia, amicizia e nutrire spirito e tradizioni, è il sesso. I centenari oggetto di studio in queste aree continuano a far l'amore serenamente, senza alcun tipo di aiuto: non fanno ricorso né a farmaci, né a integratori. Tanto che i ricercatori sono ormai convinti: “mantenere una vita relazionale gratificante, anche sul piano fisico, è il più potente Viagra del mondo”.
LONGEVITA’ IN ITALIA
Al di là delle “blue zones”, in Italia i centenari sono numerosi in diverse regioni. Le Marche è quella con il record di anziani che hanno superato i 100 anni di vita. Tant’è che il Ministero della Salute ha deciso di “esportare” lo stile di vita dei marchigiani dando vita a un’istituzione, “Italia Longeva”, che si prefigge di indagare e diffondere i risultati scientifici sull'invecchiamento in buona salute fisica e mentale. Sarà che nelle Marche si mangia bene? La parte del leone per vivere a lungo lo fanno, infatti, lo stile di vita, l'attività fisica, le relazioni interpersonali, ma soprattutto l'alimentazione.
LONGEVITA’ E ALIMENTAZIONE
Non a caso una dieta troppo ricca di proteine e zuccheri semplici attiva alcuni dei principali gruppi di geni che favoriscono l’invecchiamento e la comparsa del cancro, del diabete e di malattie cardiovascolari. Quindi meglio stare attenti a cosa si mangia. Valter Longo, ricercatore di fama internazionale che si divide tra l'Università della Southern California e l'Istituto di Oncologia Molecolare di Milano, ha ideato la dieta che promette di farci vivere bene e più a lungo.
LA DIETA DELLA LONGEVITA’
Si basa sul consumo di alimenti vegetali e di pesce, e prevede inoltre, 2 o più volte l’anno, per 5 giorni, un periodo di digiuno sotto stretto controllo medico, che favorisce la rigenerazione cellulare”.
ZUCCHERI E LONGEVITA’
Lo stesso ragionamento vale per gli zuccheri semplici: si è scoperto che attivano processi d’invecchiamento e provocano, nel tempo, malattie degenerative. Ecco perché devono essere ridotti molto: non bisogna vedere lo zucchero in maniera negativa, bisogna vedere tanto zucchero in maniera negativa, perché lo zuccheroti dà solo il carburante, ma pian piano causa la resistenza all’insulina e quindi va minimizzato.
GRASSI E LONGEVITA’
Anche i grassi saturi devono essere limitati: attenzione quindi a formaggi, dolci, burro, spazio in tavola, invece, a grandi quantità di lipidi buoni, contenuti per esempio nel salmone, nell’olio d’oliva e nella frutta secca in guscio. E poi proteine vegetali come piselli, fagioli, lenticchie, e come detto quelle del pesce
LONGEVITA’ E DIGIUNO
La dieta “elisir di lunga vita” tiene conto anche di un altro aspetto fondamentale: il digiuno in alcuni momenti dell'anno, che deve essere fatto solo sotto stretto controllo medico.
A cosa serve e come funziona? Mario Mirisola è docente di Biologia Genetica al Policlinico di Palermo: aiuta a eliminare le cellule danneggiate del sistema immunitario e di quello nervoso e stimola la creazione di nuove cellule come durante la crescita. Le sperimentazioni hanno verificato una diminuzione dell’incidenza dei tumori e dei fattori di rischio coinvolti nell’insorgenza di malattie cardiovascolari, obesità e diabete”.