Anche la gravidanza può essere un momento delicato per la tiroide: nel primo trimestre il piccolo nel pancione non produce gli ormoni tiroidei (il T3 e il T4) e quindi la ghiandola è sottoposta a un superlavoro che può far emergere una disfunzione, sino a quel momento “silente”.
Tieni d'occhio la tiroide con gli esami
«Nel pacchetto di esami da effettuare prima di mettere in cantiere un bebè, è perciò bene inserire anche quelli per valutarne la funzionalità: se la tiroide lavora poco, aumentano i rischi di aborti spontanei o i problemi di sviluppo del feto», spiega il dottor Tommaso Sacco, endocrinologo, responsabile scientifico della Fondazione Cesare Serono.
Un pieno di iodio per le future mamme
«Anche se la tiroide lavora bene per tutta la gravidanza è importante favorire le sue funzioni, fornendole iodio, materia prima per la sintesi dei suoi ormoni.
Occorre ricordare che, a eccezione delle regioni sul mare, gran parte del territorio italiano è carente di questo minerale», aggiunge il professor Andrea Giustina, docente di endocrinologia all’Università Vita Salute, San Raffaele di Milano. «Ok perciò al sale iodato, da sostituire a quello da cucina. Va usato soprattutto nel condimento a crudo, perché la cottura manda in fumo gran parte dello iodio».
Se la cicogna non arriva
«Anche se gravidanza si fa attendere troppo può essere colpa della tiroide. In caso di ipotiroidismo, infatti, la fertilità si riduce. Ma una soluzioe c'è: l’American Thyroid Association consiglia l’assunzione di piccole dosi di levotiroxina (ormone sintetico identico a quello prodotto naturalmente dalla tiroide), in grado di “sostenere” le funzioni della ghiandola, aiutando così il concepimento: in sicurezza e senza effetti indesiderati», dice l'esperto.
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Articolo pubblicato sul n. 32 di Starbene in edicola dal 25 luglio 2017