Viso gonfio, le possibili cause e cosa fare

Il gonfiore al viso può essere la spia di molti disturbi: dall’ipotiroidismo alle infezioni più strane (esiste persino un tipo di cellulite). Ecco la guida del medico di famiglia



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Viso gonfio? Il volume del viso può raccontarci molto del nostro stato di salute, come una mappa geografica del benessere generale. Molto di più per esempio di quello che può dirci l’osservazione delle unghie o della lingua, che già danno informazioni preziose. Perché il volto è un’area dove, attraverso il cambio della sua morfologia, si possono vedere tante cose. «Anche i primi segni di una malattia “lontana” dalla testa, come l'insufficienza renale», spiega il dottor Franco Marchetti, medico di famiglia a Milano e specialista in allergologia. «Oppure una reazione a un farmaco, una disfunzione della tiroide, persino la presenza di una gravidanza prima del test o qualcosa che non va nel suo decorso».

Il gonfiore è quindi la parola chiave di molte diagnosi che partono dal volto, e che cambiano a seconda che sia tutto l’ovale a esserne coinvolto o solo parte di esso. Perché la ritenzione idrica proprio lì non è mai una condizione fisiologica naturale. E ce lo si legge in faccia.
Ecco le cause più diffuse del gonfiore in viso e cosa fare.


  • Osservati allo specchio


Guarda il tuo ovale. Noti zone di rigonfiamento? Potrebbe essere colpa di virus o batteri. Ma anche dei calcoli. Ecco le cause più diffuse. 

Cellulite infettiva

La cellulite infettiva non c’entra nulla con quella che conosciamo tutti, e che colpisce prevalentemente le cosce. «Si tratta di un’infezione batterica abbastanza comune e che può apparire in volto, causata da Streptococchi e Stafiilococchi, prevalentemente», spiega il dottor Marchetti. «La cute appare gonfia, è calda al tatto e può esserci febbre. Di solito è causata da ferite superficiali (bastano anche dei graffi) che diventano la porta d’ingresso dei germi che vivono sulla nostra pelle. Se la nostra igiene non è sufficiente, ci grattiamo o siamo solo un po’ sfortunati si sviluppa un’infezione del sottocute, che va combattuta con l’antibiotico per evitare delle complicazioni come l’ascesso, o sistemiche».


Gestosi gravidica

Detta tecnicamente preeclamsia, la gestosi gravidica è una condizione che può svilupparsi a gravidanza avviata, di solito dopo la 20ma settimana. «È caratterizzata dalla pressione alta e da un’eccessiva perdita di proteine con le urine», spiega l’esperto. «L’edema spesso parte dalle caviglie, ma se c’è anche in viso o la ritenzione è generalizzata è un segnale importante che già il medico di base può cogliere e segnalare al ginecologo, perché può avere complicazioni gravi sia per la donna che per il bambino». Riposo assoluto e controllo della pressione e dell’alimentazione (riduzione del sale) sono i primi rimedi da adottare.


Insufficienza renale

Se i reni non funzionano bene il viso gonfio è fra i primi segnali della loro sofferenza. «Va fatta subito l’analisi delle urine e il dosaggio di creatinina, urea e dell’acido urico per capire a che livello di malfunzionamento sono i nostri organi filtratori», spiega il dottor Marchetti. Ma che cosa può scatenare l'insufficienza renale? «Un diabete non diagnosticato, un’ipertensione non controllata a dovere o gestita con i farmaci giusti. Se poi si aggiungono problemi circolatori preesistenti o l’uso cronico di antinfiammatori sono due fattori che riducono l’afflusso di sangue al rene. Purtroppo l’insufficienza renale non si può curare, ma si può fare in modo che si stabilizzi e non peggiori, curando le cause che la scatenano e adottando una dieta povera di proteine. Prima si interviene prima il danno ai reni rimane circoscritto: fatevi visitare ai primi gonfiori, magari con le analisi del sangue e delle urine prescritte dal medico già pronte».


Angioedema da farmaci

In caso di angioedema da farmaci si gonfia soprattutto la zona intorno alla bocca (labbra, guance): «È q g p una reazione allergica che può essere scatenata da molecole che non tolleriamo», spiega il nostro esperto. «Se si tratta di un medicinale la reazione è visibile in tempi abbastanza brevi rispetto all'assunzione. Quelli che più frequentemente possono dare problemi sono gli antinfiammatori, gli antipertensivi e gli antibiotici. In questi casi si sospende la cura, si prescrive un antistaminico e/o il cortisone per far fronte all’angioedema e si si sceglie, per il futuro, un’altra famiglia di molecole. Consiglio un test allergologico da fare in ospedale con prescrizione del medico per scegliere un’alternativa».


Ipotiroidismo

«Questa disfunzione della tiroide, più che gonfiare il viso lo rende più pastoso, in modo che risulti più voluminoso e spesso, come se fosse “ingrassato”», spiega il nostro esperto. «Naturalmente la presenza di “gonfiore” va valutata insieme ad altri sintomi tipici, come la stanchezza, la sonnolenza, il senso di freddo anche a temperature accettabili. Se il medico sospetta un problema tiroideo, la prima cosa da fare è valutare nel sangue i livelli di TSH e gli ormoni T3 e T4».


Papule acneiche

L’acne non è solo brufoli. Può produrre anche le cosiddette papule, piccole lesioni (meno di 10 mm) della pelle circoscritte, gonfie e rosse, che non contengono pus. «Quando l’infiammazione acneica è diffusa, si possono formare pustole, papule o tutte e due», spiega il nostro esperto. «Squilibri ormonali e infezioni batteriche sono fra le cause di questi mini-gonfiori sul viso. In questi casi occorre una visita dermatologica e farmaci specifici (dagli antibiotici in poi) per evitare che le lesioni lascino cicatrici».


Orecchioni e parotite batterica

«Nel caso degli orecchioni (si chiamano così perché il gonfiore fa apparire gli organi dell’udito più grandi) si gonfia soprattutto la zona delle parotidi, a partire dalle orecchie e lungo la mandibola, mentre se si tratta di una infezione batterica (parotite batterica) in genere la tumefazione è solo da un lato», spiega Marchetti. «Talvolta si gonfiano anche le altre ghiandole salivari, e son dolori, soprattutto quando si deglutisce. Ci sono altri tipi di parotiti provocate da batteri (gli orecchioni hanno origine virale e sono contagiosi) che possono interessare anche altre ghiandole salivari. In questo caso il gonfiore segue più la linea della mandibola, partendo dalle orecchie che però non diventano grandi. Nel caso della parotite le cure sono solo sintomatiche: antinfiammatori, antipiretici per la febbre e riposo, mentre nelle forme batteriche sono indicati gli antibiotici». Occorre intervenire presto perché nei maschi queste infezioni possono dare orchite, cioè un’infiammazione che può rendere sterili, negli altri casi provocare danni all’udito.


Reazione allergica

Può essere coinvolto tutto il volto dalla reazione allergica, dagli occhi alle labbra. «Si scatena per un alimento che non tolleriamo o per l’esposizione ad altri allergeni», spiega il nostro esperto, che è anche allergologo. «Di solito, si aggiunge l’orticaria in altre parti del corpo. Si agisce subito con antistaminici e cortisonici, ma poi occorre fare i test cutanei o il Rast test per capire con precisione di che cosa si tratta, e magari programmare un vaccino per il futuro».


Afte

Il gonfiore e il rossore della mucosa interna del cavo orale annuncia l’arrivo di queste dolorosissime lesioni, le afte. «Sulle cause non vi è certezza», spiega Marchetti. «Esiste una certa familiarità. Si chiamano in causa stress e traumi locali, ma si parla anche di carenze minerali (ferro, zinco) o vitaminiche (quelle del gruppo B), di abuso di alcol o di cibi irritanti (cioccolato, noci). In attesa che passi (ci mette qualche giorno) si possono usare collutori antisettici, cortisonici e lenitivi. In farmacia si trovano anche dei cerottini specifici orali che formano una pellicola che isola l’afta riducendo il dolore».


Calcoli alle ghiandole salivari

Dei piccoli calcoli si possono formare anche nelle ghiandole salivari, ostruendole. «Il gonfiore, in questi casi, appare da un lato della bocca subito dopo aver mangiato», spiega il nostro medico di famiglia. «Impossibile non notarlo, perché diventa grande come se ci avessero colpito con un pugno ed è dolente. Per fortuna, finito il pasto, tende facilmente a sgonfiarsi, ma va comunque programmata un’ecografia della parte. Sarà poi l’otorino a eliminarlo, ma alcune volte viene espulso da solo».


Herpes labiale

La famosa “febbre” di origine virale che colpisce le labbra non esordisce subito con il dolore e le vesciche, seguite dalle crosticine. «C’è chi la percepisce all’inizio come un leggero pizzicore, un senso di tensione e poi il gonfiore locale, anche molto limitato: sono i primi segni di questo tipo di Herpes», spiega il medico di famiglia. «È importante cogliere i sintomi all’esordio perché prima si agisce con la crema antivirale e meno importante e dolorosa sarà la lesione che comparirà sulle labbra».


  • Ora concentrati sulla zona occhi

Un cambio di volume nella parte alta del viso può segnalare l’inizio di un problema oftalmico ma anche che stiamo mangiando troppo salato. Fino agli esordi di uno dei mal di testa più fastidiosi dopo l’emicrania.


Calazio e orzaiolo

Siamo nella zona delle palpebre e parliamo, in questo caso, di due tipi di infiammazioni e dei relativi gonfiori. «Il calazio è una flogosi della ghiandola di Meibomio, che produce parte del liquido delle lacrime. Occludendola, la gonfia e la zona diventa rossa», spiega Marchetti. «Non c’è il dolore che caratterizza l’orzaiolo, che invece assume la sembianza di un brufolo e che, essendo un’infezione batterica (Stafilococco), produce pus». I calazi di solito si disinfiammano grazie a impacchi caldi di acqua e sostanze calmanti come la camomilla (se non basta si prova il cortisone, oppure vanno incisi), mentre l’orzaiolo richiede una terapia antibiotica.


Ritenzione idrica con borse oculari

Caratteristico il gonfiore sotto gli occhi, le famose borse. «Sono “sacche di pelle” rigonfie che di solito non hanno a che fare con patologie in atto (segnalano in qualche caso delle disfunzioni della tiroide), ma che però possono darci informazioni utili su qualcosa che stiamo sbagliando, per esempio un eccessivo uso di sale nella nostra alimentazione, o che stiamo dormendo troppo poco», avverte Marchetti. I rimedi drenanti si trovano in farmacia ed erboristeria: per esempio, i patch con effetti diuretici e decongestionanti possono migliorare il gonfiore.


Congiuntivite

Occhio rosso, voglia di sfregarselo per alleviare il prurito e palpebre molto gonfie? È la congiuntivite, un’infiammazione della membrana esterna dell’occhio. «Molti pensano subito a una reazione allergica (tipica è la rinocongiuntivite stagionale), ma spesso questa reazione infiammatoria è dovuta al contatto con qualche sostanza irritante che prima tocchiamo con le mani e poi portiamo agli occhi, molto più delicati e irritabili della cute», spiega Marchetti. «Polvere, vento, sostanze aggressive, saponi e perfino il fumo di sigaretta possono scatenarla. In questi casi c’è anche lacrimazione, e può essere coinvolto un solo occhio, mentre nel tipo allergico soffrono tutti e due. I colliri decongestionanti o antistaminici a seconda dei casi sono i farmaci di prima scelta. Altre volte la causa può essere un’infezione da parte di virus o batteri».


Sinusite

La sinusite, il mal di testa più feroce e doloroso dopo l’emicrania e la cefalea a grappolo, può dare i primi segni di sé non con un dolore al capo o un senso di peso frontale, ma con un gonfiore che interessa la zona sopra e sotto gli occhi e gli zigomi. «In genere si parte da un banale raffreddore che però, se non passa nel giro di 1-2 settimane, infiamma i sensi paranasali fino a dare problemi di respirazione», spiega l’esperto. «Da un lato lo spazio infiammato che si restringe, dall’altro la produzione di muco, ed ecco che si aggiungono altri sintomi, come il dolore se ci si piega in avanti o il sollievo se si mette un panno fresco sulla fronte. Le cure? Per prima cosa un aerosol disinfiammante e mucolitico. Se non basta occorre l'antibiotico».

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