Se arrossisci ma non per timidezza

Potresti soffrire di rosacea, una dermatite che colpisce soprattutto le donne. Guarisce con un’innovativa terapia per bocca e si nasconde con un gel effetto “pelle di porcellana”



di Rossella Briganti

Si chiama flushing. È l’arrossamento improvviso del volto che si manifesta in chi soffre di rosacea, una patologia che interessa ben 3.200.000 italiani. Soprattutto donne tra i 30 e i 50 anni, che spesso scambiano l’eritema diffuso alla parte centrale del viso (naso, fronte, guance e zigomi) con un disagio psicologico, frutto dello stress o dell’imbarazzo. Invece no, non arrossisci per timidezza ma per un’infiammazione cronica della pelle sulle cui cause si è fatta finalmente luce. «Oggi sappiamo che alla base della rosacea c’è un’alterazione delle difese immunitarie cutanee», puntualizza il professor Giuseppe Monfrecola, docente di dermatologia all’Università Federico II di Napoli. «La pelle reagisce alle aggressioni esterne con il rilascio di particolari sostanze, chiamate peptidi antimicrobici, che la difendono da virus, funghi e batteri. Nelle persone affette da rosacea questi peptidi si attivano anche in assenza di un nemico esterno e vengono prodotti in eccesso senza una reale necessità».

Come si manifesta?
Il risultato di questo surplus di peptidi è un’autoinfiammazione cutanea, nel senso che la pelle si infiamma senza una ragione apparente. A seconda dei soggetti e dei periodi dell’anno, la rosacea si manifesta con intensità differente. Nella forma più lieve, predominano le teleangectasie, la dilatazione dei capillari e delle venule che compongono il microcircolo superficiale, mentre in quella più vistosa compaiono delle macchioline rosse in rilievo (è la cosiddetta forma papulo-pustolosa). Molte donne, profondamente convinte della sua origine psicosomatica, non prendono l’appuntamento col dermatologo. «Nove persone su dieci arrivano troppo tardi a una diagnosi precisa», esordisce Giuseppe Micali, direttore della clinica dermatologica dell’Università di Catania. «Rassegnate a convivere con una pelle reattiva, trascurano il problema che peggiora di anno in anno».

La nuova terapia in 16 settimane
Per combattere i rossori a fior di pelle, sono stati introdotti nuovi trattamenti per bocca. «Prevedono una dose giornaliera di doxiciclina, antibiotico di vecchia data che si presenta in una nuova formulazione», spiega il professor Monfrecola. «Le compresse da 40 mg, prescritte per la cura della rosacea, sono a bassissimo dosaggio perché agiscono non tanto come antibiotico ma come potente antinfiammatorio. La bassa concentrazione del farmaco, unitamente al sistema di rilascio graduale e prolungato, consentono di tenere sotto controllo l’infiammazione della pelle senza effetti collaterali ». Fin dai primi giorni di trattamento, il rilascio della doxiciclina nell’arco delle 24 ore migliora sensibilmente il rossore e i flushing (le vampate intermittenti) e si riduce la presenza di eventuali papule e pustole. La terapia, che in virtù della “minima dose efficace” non provoca fenomeni di antibiotico resistenza, va seguita per 16 settimane. Ma nei casi più gravi, di eritema e papule persistenti, può essere proseguita fino a sei mesi.

S.O.S. volto in fiamme
1 Evita di usare pomate a base di cortisonici. Lì per lì attenuano l’infiammazione ma assottigliano e seccano l’epidermide che poi, passata la calma apparente, appare più rossa e desquamata di prima.

2 Se hai in programma un’uscita serale, non fare attività fisica intensa e prolungata nel tardo pomeriggio: acutizza l’arrossamento del volto.

3 Non esporre il viso al sole senza un’adeguata fotoprotezione. Usa sempre creme solari Spf 50+, rinnovando l’applicazione ogni volta che esci dall’acqua. Favorendo la sintesi di vitamina D, gli ultravioletti aumentano i peptidi antimicrobici e cosiddetti Vegf (vascular endotelial growth factor). In pratica, ti spuntano nuovi capillari sul viso.

4 Fai attenzione agli sbalzi di temperatura, passando da ambienti con l’aria condizionata al sedile bollente dell’auto. Rinuncia alle saune e ai bagni di vapore e, quando sei accaldata, rinfresca il viso con una bomboletta di acqua termale spray.

5 «Alcuni cibi possono aggravare l’eritema», avverte il professor Giuseppe Micali. «Sono le spezie, il cioccolato, gli agrumi e tutti gli alimenti ricchi di istamina come i formaggi stagionati, gli asparagi, gli spinaci e la salsa di soia. Serve moderazione anche con gli alcolici e le bevande molto calde».

6 No ai cosmetici contenenti profumi, alcol, parabeni, petrolati e siliconi (come il dimethicone). Sostituisci i fondotinta coprenti con quelli minerali, dall’effetto leggero e naturale. Il caolino, l’ossido di zinco e il biossido di titanio che compongono le polveri minerali esercitano una blanda azione antinfiammatoria. Se l’arrossamento è intenso, prima del fondotinta stendi la base verde di una linea “cover”: per effetto ottico, assorbe il rosso.

Il gel che spegne il rossore
Vasocostrittore, fa sparire l’eritema. È il nuovo gel a base di brimonidina. «Puoi usarlo prima di un incontro importante, per spegnere il rossore nel giro di 30 minuti», spiega Micali. «Ma attenzione! È indicato solo per il trattamento sintomatico della rosacea, non cura la malattia. Ha, infatti, un effetto cosmetico che dura 12 ore, scadute le quali la pelle torna come prima». Puoi usarlo anche tutti i giorni, massaggiando una piccola dose su gote, naso e fronte. Costo? 59 euro per il tubo da 30 grammi.

Articolo pubblicato sil n.23 di Starbene del 26/05/2015 ora in edicola

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