di Rossella Briganti e Alessandro Pellizzari
Autunno e inverno sono la stagione dei malanni, perché è con il freddo che virus e batteri riescono a penetrare le nostre difese. E poi l’altalena caldo-gelo di questo nuovo meteo in cambiamento, gli sbalzi di temperatura non ci aiutano di sicuro. Un raffreddore, la gola che brucia ed ecco che dall’antinfiammatorio all’antibiotico il passo può diventare breve.
Come evitarlo? Rinforzando le difese del nostro organismo, soprattutto se sono basse. Già, ma come saperlo con certezza, senza limitarsi a fare dottor Google basandosi sui soliti sintomi, fra stanchezza e doloretti muscolari? Occorre misurarle con un mini check up.
La lista della “spesa”
La prima cosa da fare è recarsi dal medico di base che ti prescriverà gli esami del sangue completi di emocromo: serve a conteggiare i globuli rossi e bianchi (i cosiddetti leucociti), che rappresentano le difese immunitarie. Ma questo check può anche dirti che le tue non sembrano affatto basse. «Perché, molto raramente, i leucociti sono “giù”», spiega il professor Salvatore Bardaro, docente di medicina integrata a Siena e a Pavia. «E per fortuna. Perché se fossero bassi sarebbero guai seri, dal momento che calano sensibilmente in certi tipi di tumore e nelle immunodeficienze acquisite. In realtà in una donna sana ma non troppo in forma spesso sono leggermente più alti della norma, come se le difese, anziché scarseggiare, fossero in allerta».
Contrariamente a quello che si pensa, infatti, gli anticorpi non si alzano soltanto in vista dell’aggressione esterna di virus, batteri o altri microrganismi, ma anche in risposta a stimoli interni di varia natura. «Stress e tensioni emotive, sigarette, chili di troppo, sedentarietà forzata e diete piene di cibi-spazzatura (salse, bevande gassate, caramelle, snack da “macchinetta” dolci e salati) possono provocare una reazione immunitaria che non ha nulla a che vedere con il contrattacco a virus e batteri, ma che è data unicamente da uno stato di infiammazione cronica interna», sottolinea l’esperto.
Gli esami per misurare l'infiammazione
Questo stato di infiammazione cronica spiega perché ti puoi ammalare spesso, rimanendo preda di molti dei tipici malanni stagionali, dal raffreddore in poi. Dunque, se le tue cellule immunitarie sono un po’ “mosse”, hai un’infiammazione cronica latente (low grade inflammation), ovvero una forma non acuta, come quando hai un’infezione in corso, ma debole e costante nel tempo, che mina l’efficienza del tuo esercito, impegnato a spegnere un “focolaio” interno invece di combattere i virus.
Per questa ragione, quando vai dal medico per farti prescrivere gli esami del sangue, è importante che oltre all’emocromo inserisca anche la misurazione degli indici infiammatori. Solo così potrai svelare l’infiammazione “nascosta”. Assicurati dunque che che il tuo medico di famiglia prescriva anche le importantissime spie dell’infiammazione. Per prima la PCR: rivela l’attività dei monociti attivati, che si trasformano in macrofagi. Il valore deve essere compreso tra lo 0 e i 5 mg/l.
Poi il cortisolo: è l’ormone dello stress, che può essere misurato anche su un campione di saliva, meglio se nel tardo pomeriggio. Deve stare sotto i 3,3 ng/l. Infine VES e fibrinogeno: si alzano subito in caso di infiammazione. La prima dev’essere sotto i 10 mm/ora, il secondo tra 150 e i 300 mg/dl. Ripeti questi esami dopo 2 mesi per un ulteriore check.
Che fare per ridurre l'infiammazione
Una volta accertato lo “stato di crisi” delle tue difese immunitarie, puoi abbassare gli indici infiammatori (ecco perché ripetere gli esami del sangue dopo 2 mesi) con una dieta ricca di probiotici, Omega 3 (pesce), oli e semi vegetali (Omega 6), fibre integrali, vitamine e sali minerali (frutta e verdura fresche), consumando sempre pochi alcolici. Aggiungi allo sport qualche tecnica antistress: yoga, meditazione, training autogeno. Se seguirai uno stile di vita più sano, “imparerai” in breve ad ammalarti di meno. Anche in questo periodo.
Risveglia le tue risorse naturali con integratori e probiotici
• Se soffri di infiammazioni alle prime vie aeree
I tuoi punti deboli sono naso, orecchie, gola, bronchi? Non farti mancare la propoli. Diversi studi dimostrano che i bioflavonoidi in essa contenuti svolgono non solo una spiccata azione antibatterica (come è risaputo), ma anche antivirale e antinfiammatoria. Allontana il mal di gola con 20 gocce di tintura madre di propoli, mattino e sera, diluite in un bicchiere d’acqua (puoi usarla anche per fare i gargarismi). Chiedi prima l’ok a chi ti cura.
• Sfrutta i rimedi più adatti
Il medico di medicina integrata potrebbe prescriverti Anas Barbariae. È un rimedio omeopatico estratto da dell’anatra muschiata, l’unico animale che è portatore sano del virus A influenzale. Numerosi, poi, sono i probiotici che rinforzano l’immunità. Dai preferenza ai lattobacillus salivaris, acidophilus, thermophilus, casei, reuteri, johnsonii. Al mattino, a digiuno, prendi 2 capsule o 2 bustine di lattobacilli. Segui la cura per 20 giorni, interrompi 2 mesi e ripeti.
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