di Maria Santoro
Il secondo organo più colpito dall’infezione Covid-19 è il cuore. Il virus SARS-CoV-2 aggredisce polmoni e muscolo cardiaco, in particolare espone spesso i pazienti al rischio di miocardite (11 casi su 100mila persone). Raramente anche il vaccino anti-Covid può favorire l’insorgenza di miocardite in forma blanda e completamente reversibile (2,7 casi su 100mila immunizzati). Secondo uno studio del CDC di Atlanta, un milione di dosi di vaccino nella fascia 12-29 anni possono evitare 1.550 ricoveri, 211 ingressi in terapia intensiva e 12 decessi, a fronte di 43-52 casi di miocardite lieve.
Cosa dobbiamo sapere su questa patologia e come possiamo cogliere i sintomi per agire tempestivamente? Lo abbiamo chiesto al prof. Stefano Carugo, direttore UOC Cardiologia Policlinico di Milano, autore di un recente articolo scientifico sul tema pubblicato dalla rivista Trends in Cardiovascular Medicine.
Professore, che cos’è la miocardite?
È l’infiammazione del muscolo cardiaco, generalmente legata a un virus (ad esempio coxsackie, echovirus, virus influenzale). Anche l’infezione Covid-19 può determinare questa particolare condizione. Nei casi più gravi il cuore viene “divorato” dal patogeno e cessa di funzionare, nelle forme più lievi l’infiammazione si risolve in qualche giorno grazie alla somministrazione di farmaci cortisonici.
Come si accerta la miocardite?
I pazienti manifestano mancanza di fiato, quindi respiro affannoso e debolezza. Per la conferma della diagnosi è però necessario verificare la concentrazione di biomarcatori (in particolare la troponina) che rilevano il movimento enzimatico e la sofferenza cardiaca. Al paziente inoltre viene eseguita un’ecografia al cuore e la risonanza magnetica.
Quali sono i sintomi di questa patologia?
Esistono forme di miocardite asintomatica, nei casi più gravi, invece, i sintomi comprendono dolore toracico simile all’infarto, insufficienza cardiaca e pericolose aritmie ventricolari. È importante non sottovalutare i campanelli d’allarme, ovvero la mancanza del respiro quando diventa ingravescente. La miocardite non riguarda soltanto chi ha contratto l’infezione Covid-19 acuta, ma può manifestarsi in tutti i soggetti contagiati dal virus, che sul cuore agisce in modo subdolo. Di recente, infatti, la Federazione dei Medici Sportivi Italiani (FMSI) ha chiesto, come misura precauzionale a tutti gli agonisti che abbiano avuto il Covid, di effettuare un’ecografia di controllo, per escludere eventuali danni cardiaci silenti.
Il vaccino anti-covid può provocare la miocardite?
Il vaccino determina nell’organismo una potente reazione antinfiammatoria, che in alcuni casi può tramutarsi in una risposta infiammatoria. Questo accade soprattutto con i vaccini a Rna (Pfizer, Moderna) a seguito dei quali sono state osservate rare miocarditi e pericarditi, ovvero l’infiammazione della membrana che avvolge il cuore in due “foglietti”. I casi scaturiti dal vaccino rientrano nella fattispecie “lieve” di malattia e sono risolvibili. In generale, però, è fondamentale rivolgersi al proprio medico curante se dopo la malattia o il vaccino, a distanza di giorni, persiste il respiro affannoso o si avvertano extrasistoli mai avute prima.
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