IDENTIKIT DEL NEO PERICOLOSO
«Da un recente studio IARC (Agenzia internazionale sul cancro), pubblicato su Lancet Oncology, emerge che anche gli eritemi solari, spesso trascurati o considerati come l’anticamera dell’abbronzatura, andrebbero evitati», puntualizza il professor Paolo Ascierto, direttore della Uoc Melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative dell’Istituto nazionale tumori Pascale di Napoli.
«Gli eritemi solari, infatti, sono a tutti gli effetti delle scottature di primo grado ed è importante imparare a spostarsi all’ombra prima di arrivare alla cosiddetta soglia eritematosa, in cui la pelle esposta al sole diventa calda e molto arrossata».
Tumore cutaneo molto aggressivo, il melanoma può essere riconosciuto anche da un occhio inesperto, se compare in una zona del corpo facilmente ispezionabile. Appare, infatti, come un neo il cui identikit è contrassegnato dalle prime lettere dell’alfabeto. A come aspetto, cioè una forma irregolare, a carta geografica, leggermente rilevata. B come bordi, che sono frastagliati. C come colore, che non è mai uniforme ma screziato con sfumature o puntini interni più scuri, dal grigio al marrone scuro, al nero. Infine D come dimensioni, che tendono ad aumentare rapidamente, essendo la lesione molto vascolarizzata.
Fondamentale, comunque, prenotare dal dermatologo, almeno una volta all’anno, una mappatura dei nei, per esaminare bene tutto il corpo, comprese le zone che non si riesce a controllare da soli (come la schiena).