di Ida Macchi e Rossella Briganti
Articolo pubblicato sul n. 12 di Starbene in edicola dall'08/03/2016
di Ida Macchi e Rossella Briganti
DnaSolution, G-Diet, DnaSlim, Genedieta, Nutrigene...
Sono solo alcuni dei nuovissimi programmi dimagranti che stanno registrando un vero e proprio boom. Ormai non c’è studio dietologico, centro benessere o Spa all’avanguardia che non proponga a uomini e donne in cerca della linea perduta un regime su misura, stilato sulla base del proprio profilo genetico. Ovvero il “marchio di fabbrica” del Dna, unico e inconfondibile, al quale si sono affidate, per dimagrire, star hollywoodiane come Madonna e Jessica Alba, che ha recentemente dichiarato di aver perso otto chili con nonchalance grazie alla dieta genetica.
Persino le modelle di Victoria’s Secret un po’ troppo in carne sono state sottoposte dal celebre brand di lingerie a test specifici volti a individuare il loro profilo metabolico. Perché oggi basta un piccolo prelievo i sangue o un semplice campione di saliva per identificare le “fragilità” del tuo Dna. Ovvero quell’impronta genetica che influenza la tua costituzione, il tuo metabolismo e che ti predispone alle intolleranze alimentari, responsabili occulte dei chili di troppo. Ecco cosa puoi scoprire grazie ai nuovi test e come passare al contrattacco.
SE HAI POCHI CHILI IN PIÙ
«I 3-4 chili di troppo dipendono spesso da un’intolleranza genetica al lattosio, il principale zucchero del latte», spiega la dottoressa Maria Papapithagora, medico e dietologa. «Per questo, se nel tuo menù abbondano i latticini rischi di ingrassare: l’intestino, infatti, non riesce a metabolizzarli bene e reagisce formando grandi quantità di gas, frutto della fermentazione e causa di un cronico gonfiore addominale».
La soluzione per dimagrire è semplice: eliminare dalla dieta latte, gelati, panna, burro e formaggi, a eccezione del grana, del pecorino e del provolone, che hanno un contenuto di lattosio quasi nullo. Via libera anche allo yogurt, meglio se magro: ti fornisce batteri, come il lactobacillus acidophilus, che digeriscono” parzialmente il lattosio.
Dovrai inoltre limitare, leggendo attentamente l’etichetta, gli alimenti che contengono latte: merendine, biscotti, budini e creme pronte, prosciutto cotto, prodotti da forno, corn flakes e persino minestre precotte. E ricordati che puoi sostituire il latte vaccino con la versione vegetale senza lattosio, come il latte di soia o di riso.
SE SEI IN FORTE SOVRAPPESO
«Gli 8-10 chili di troppo potrebbero dipendere da una predisposizione genetica a metabolizzare male i grassi, perché i geni che regolano le sostanze deputate alla loro scissione (come la grelina e la leptina) sono poco efficienti», spiega la dottoressa Margherita Borsa, biologa nutrizionista dello Studio Borsa di Torino.
«In questo caso per dimagrire devi dare un taglio ai lipidi: non più del 20% della quota calorica giornaliera. Sceglili soprattutto tra quelli “buoni”: olio d’oliva o extra vergine (2 cucchiai al dì). Consuma poi molto pesce e frutta secca: sardine, salmone, tonno, sgombro e acciughe contengono i preziosi acidi grassi omega 3, mentre per far incetta di omega 6 mangia tre noci o mandorle al giorno».
Riduci, invece, la carne rossa (grassi saturi) a favore di quella bianca: pollo, tacchino o coniglio. OK anche ai legumi: 30 g di piselli, fagioli o ceci secchi (o 120 g di legumi freschi) sostituiscono una porzione di carne, senza carichi di grassi. Attenzione anche ai formaggi: non portarli in tavola più di 2 volte alla settimana, prediligendo quelli magri.
SE SFIORI L'OBESITÀ
Hai tanti chili da perdere? Dovresti testare tre cose: lo stress ossidativo, la sensibilità ai cereali raffinati e la resistenza periferica all’insulina. Spiega il dottor Sergio Carlucci, nutrizionista e specialista in genetica umana presso il Laboratorio Genoma di Roma: «Se produci tanti radicali liberi, il cortisolo e l’adrenalina (i due ormoni dello stress) si impennano, si alza la glicemia e, di riflesso, si egistrano dei picchi di insulina, l’ormone che trasforma gli zuccheri in grassi di deposito. Idem se sei molto sensibile ai carboidrati raffinati».
La tua dieta? Povera di alimenti ad alto indice glicemico (dolci, miele, zucchero bianco, riso, succhi di frutta, bevande gassate, pane e pasta non integrali) e ricca di cibi ad alto contenuto di fibre idrosolubili, come i legumi e le verdure crude, ottime in pinzimonio.
Se non riesci a fare a meno del “primo”, scegli i carboidrati integrali, dal farro all’avena: vengono assorbiti lentamente, e non alzando la glicemia evitano i rischiosi picchi di insulina.
DOVE PUOI FARE IL TEST
> Per scoprire qual è il tuo profilo metabolico devi recarti in un moderno centro dietologico, che si occupa di nutrigenomica, la nuova scienza che combina nutrizione e genetica. Per effettuare il test sul Dna basta un piccolo prelievo di sangue o un campione di saliva. Vengono inviati in un laboratorio specializzato che provvede a isolare i frammenti del tuo Dna, individuando nel codice genetico eventuali polimorfismi, ossia le alterazioni tipiche di una certa predisposizione metabolica.
> «In genere, i geni analizzati sono quelli che regolano la trasformazione dei grassi, quelli legati alle intolleranze (al lattosio e al glutine, per esempio) e allo stress ossidativo», spiega Margherita Borsa. «In base all’esito delle analisi, e ad altre informazioni sulle abitudini alimentari e lo stile di vita, il dietologo ti confezionerà una dieta “su misura”, altamente personalizzata. Solo tenendo conto del tuo profilo genetico, infatti, è possibile dimagrire in modo stabile, con un occhio alla bilancia e uno alla salute». Il costo del test genetico e della dieta è di circa 250 €.
Articolo pubblicato sul n. 12 di Starbene in edicola dall'08/03/2016
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Cara lettrice/caro lettore, le consiglio di rivolgersi ad un medico specialista in scienza dell'alimentazione o ad un servizio di dietetica di un ospedale della sua zona. In questo modo, dopo un'adeg...
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