Qualche colpo di tosse e poi via, inizia la giornata. Tossire al mattino, dopo il risveglio, può nascondere diverse condizioni, più o meno preoccupanti. «In generale, il riflesso della tosse non è una malattia, ma un meccanismo fisiologico che serve a mantenere libere le vie aeree: si tratta, quindi, di un importante campanello d’allarme con cui il corpo ci avvisa che qualcosa non funziona a dovere all’interno dell’albero respiratorio», spiega il dottor Alessandro Zanasi, presidente dell’Associazione italiana per lo studio della tosse.
«Anche una persona in salute, senza patologie polmonari note e in assenza di infezioni respiratorie acute, può presentare una fastidiosa tosse mattutina, che solitamente è secca e può essere accompagnata dalla sensazione di “raspino” in gola».
Quali sono le cause più comuni della tosse mattutina?
1. L’aria è troppo secca
Spesso, la tosse mattutina è dovuta a un basso grado di umidità dell’ambiente in cui dormiamo. «Se la stanza in cui riposiamo non è sufficientemente areata e presenta un’aria troppo secca, le mucose del naso e dei bronchi asciugano, si irritano e, come conseguenza, cominciamo a tossire», descrive il dottor Zanasi. In camera da letto, il livello di umidità ideale è compreso tra il 40 e il 60 per cento: possiamo verificarlo con un igrometro ed eventualmente correggerlo installando un umidificatore elettrico.
«Altrettanto fondamentale è mantenerci ben idratati: beviamo per sedare la crisi di tosse, ma anche durante il resto della giornata per ammorbidire costantemente le mucose», suggerisce l’esperto.
2. Si è fumatori
Nei fumatori la presenza di tosse è pressoché costante a causa della continua irritazione che il fumo esercita sulla mucosa respiratoria. È stato osservato che la tosse mattutina nei soggetti fumatori tra i 40 e i 55 anni rappresenta spesso la spia di un’iniziale broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), una malattia polmonare progressiva in cui si sommano due patologie: la bronchite cronica, ovvero l’infiammazione cronica dei bronchi, e l’enfisema polmonare, che provoca il deterioramento e l’irreversibile distruzione degli alveoli.
«È come se nel polmone si formassero dei “buchi”, più o meno grandi e numerosi, che riducono la superficie di scambio gassoso, cioè quella parte di tessuto dove avviene l’assorbimento dell’ossigeno e l’eliminazione dell’anidride carbonica», racconta il dottor Zanasi.
Ecco perché nei fumatori – in particolare di quella fascia d’età – la tosse mattutina va sempre indagata con una spirometria, un esame indolore (dove il paziente deve soffiare attraverso un boccaglio monouso) che misura la capacità respiratoria e può diagnosticare la BPCO prima che compaiano i sintomi.
3. Si soffre di reflusso gastroesofageo
Anche la malattia da reflusso gastroesofageo può provocare tosse mattutina, che generalmente è accompagnata da disfonia, un’alterazione della voce, che si fa rauca e determina una frequente necessità di schiarirsi la gola.
«In questo caso, la comparsa della tosse al mattino è strettamente legata all’alimentazione della sera precedente: se la cena è stata particolarmente abbondante e ha favorito il reflusso, al mattino la tosse comparirà; in caso contrario, non si avvertirà quel riflesso», evidenzia l’esperto.
Questa forma di reflusso è definita atipica, perché non ci sono rigurgito acido, bruciore retrosternale o altri sintomi gastrici, perché le uniche manifestazioni sono appunto la tosse e la disfonia mattutine, presenti solamente nei giorni “critici”.
4. Si è allergici
Soprattutto ai cambi di stagione, la tosse mattutina può essere legata a un’allergia che coinvolge le vie respiratorie e che, tra gli altri sintomi, determina una rinorrea acquosa (gocciolamento nasale).
«Di notte, in posizione sdraiata, il muco ristagna e quindi al mattino avvertiamo il bisogno di espellere le secrezioni in eccesso. In tal caso, però, la tosse non è secca ma produttiva», indica il dottor Zanasi.
Per arrivare a una diagnosi, si può ricorrere a un test di primo livello, il Prick Test, che consiste nel mettere a contatto con la pelle i vari allergeni, disponendo una goccia per ciascuno di essi sull’avambraccio e pungendo poi delicatamente la cute con una lancetta sterile: l’eventuale positività è segnalata dalla comparsa, entro quindici minuti, di piccoli pomfi pruriginosi localizzati nel punto di contatto con l’allergene.
«Una volta accertato il problema, la prevenzione più efficace è quella ambientale, che consiste nell’eliminazione completa dell’allergene o, per lo meno, nell’adozione di strategie utili per limitarne la diffusione, mantenendo una pulizia scrupolosa degli ambienti», suggerisce Zanasi. Nel caso dei pollini la totale “esclusione” è complicata, perché significherebbe non uscire di casa e tenere sempre le finestre chiuse, per cui la terapia di prima linea si basa su farmaci antistaminici, sempre da acquistare sotto consiglio medico.
5. Nell'ambiente c'è qualcosa di irritante
C’è chi aggiunge essenze, oli essenziali e profumi all’umidificatore di casa: seppure piacevoli all’olfatto, alcune sostanze volatili potrebbero risultare irritanti per le mucose della gola e farci tossire appena svegli.
Tosse mattutina, quando preoccuparsi
«Se la tosse mattutina si ripropone ciclicamente oppure persiste per oltre 15-20 giorni senza la presenza di una causa apparente, è bene sottoporsi a una valutazione specialistica per capire cosa si nasconde dietro quella spia di disagio», tiene a precisare il dottor Zanasi.
Anche se in commercio esiste un’infinita varietà di farmaci (sedativi, mucolitici ed espettoranti) che, sotto forma di sciroppi, gocce o caramelle, promettono di dare sollievo al tormento, mettere a tacere il fastidio senza indagarne le cause non è mai una buona idea. «Meglio capire cosa c’è dietro e stabilire caso per caso la soluzione più opportuna, tenendo conto che la corretta idratazione quotidiana e la giusta umidificazione degli ambienti rappresentano un ottimo punto di partenza per tutti», conclude l’esperto.
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