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Il virtual training piace sempre di più

La lezione viene proiettata su megaschermi e la classe è trasportata in luoghi di grande impatto emozionale, sulle spiagge della California a far yoga o a New York per un corso di cycling



Sei pronta per una seduta di yoga sulle spiagge della California? O preferirsci qualcosa di più tosto, come una lezione di cycling a New York? Ovviamente sempre seguita da trainer certificati e famosi.

È il virtual training proposto da alcune catene di palestre: la lezione viene proiettata su megaschermi e la classe è trasportata in luoghi di grande impatto emozionale.

Il fenomeno piace ed è in crescita: secondo il Wexer Global Consumer Survey Report, la frequenza dei cyber-workout è più che raddoppiata negli ultimi tre anni, soprattutto da parte delle donne (64%). E il coinvolgimento è altissimo, al punto che, in media, questi corsi si frequentano tre volte a settimana.

«È un’esperienza fortemente immersiva», conferma Luca Torresan, direttore marketing della catena McFit, che offre questo tipo di proposta, «Inoltre si ha a disposizione un ventaglio di lezioni molto ampio: dance, gag, Pilates, yoga, Bootcamp, funzionale, total body, bike... ogni gym activity ha il suo corso».

Un allenamento virtuale, che dà risultati reali perché richiede fiato, fatica e impegno come nei corsi tradizionali.



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Articolo pubblicato sul n. 16 di Starbene in edicola dal 2 aprile 2019

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