Bambini: come fare il check dell’altezza

La statura è soprattutto una questione di geni, ma bisogna tener conto di alcuni segnali. Ecco quali



Tuo figlio è il più piccolo della classe? La tua bambina, minuta come una bambola, veste “due anni” in meno? Tranquilla: nell’85-90% dei casi rientra nell’assoluta normalità. I problemi di scarso accrescimento legati a patologie o squilibri ormonali sono più rari di quanto si pensi, anche se non devono essere trascurati.


Per far chiarezza su quando è necessario effettuare degli accertamenti e intervenire con i farmaci, abbiamo intervistato il professor Mohamad Maghnie, direttore dell’unità di endocrinologia pediatrica dell’Istituto Giannina Gaslini-Università di Genova.


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Se a 5 o 6 anni è più piccolo dei suoi coetanei, occorre fare accertamenti?


«Soltanto nel caso in cui, facendo le debite proporzioni, la sua altezza è molto inferiore a quella dei genitori. Perché la statura è innanzitutto una questione di geni, che si eredita come il colore degli occhi o dei capelli.


Per capire quanto il bambino si discosti dall’impronta genetica occorre basarsi sui famosi percentili, il “metro” usato dai pediatri per valutare la curva di accrescimento in base all’età, al peso e all’altezza. Se il bambino è perennemente al decimo percentile (vanno da zero a 100 e la statura media corrisponde al 50esimo) ma uno o entrambi i genitori sono bassi, non c’è da preoccuparsi. Viceversa, se i genitori sono più alti della media e lui (o lei) è costantemente al di sotto del decimo percentile occorre fare degli accertamenti per scoprire le cause della rallentata crescita».

Quali sono i disturbi che causano uno scarso accrescimento?


«La tiroidite di Hashimoto, per esempio: è una malattia autoimmune che porta a una carenza degli ormoni tiroidei, che vanno rimpiazzati con una terapia sostitutiva. Un altro problema, che interessa soltanto le femmine, è la cosiddetta Sindrome di Turner, un’anomalia cromosomica che ha un’incidenza di una bambina ogni 1500 e che, se non curata, porta a ipotiroidismo, celiachia e precoce arresto della crescita in altezza.


Meno rari di quanto si creda, infine, sono i deficit di GH (Growth Hormone), l’ormone della crescita, secreto dall’ipofisi, che assicura uno sviluppo armonico per tutta l’infanzia e l’adolescenza. Basta una disfunzione ipofisaria a bloccarne la produzione nella quantità giusta, rendendo necessaria una sua integrazione».

Anche l’alimentazione può influenzare la statura?


«Sì, la dieta conta molto. Alcuni genitori, ad esempio, bandiscono latte e latticini dalla tavola dei bambini, in nome di allergie o intolleranze (vere o presunte tali). Ma così il figlio rischia di andare incontro, se non a un vero e proprio rachitismo (oggi riscontrato quasi esclusivamente tra gli immigrati), a ritardi nell’accrescimento scheletrico.


Con un adeguato apporto di calcio si evita che l’organismo compensi le carenze nutrizionali “sequestrandolo” dal tessuto osseo, come unica fonte a disposizione. Fino ai 6 anni occorrono 600-800 mg di calcio al giorno, dai 6 ai 12 un grammo, mentre dai 12 ai 18 anni 1200-1500 mg, fondamentali per raggiungere quel picco di massa ossea che non solo assicura ai nostri figli un buon apparato muscolo-scheletrico, ma li protegge anche dal rischio osteoporosi nell’età adulta».

Le ragazze che si sviluppano precocemente restano basse?


«Sul tema della pubertà precoce c’è molta confusione. Ciò che conta non è tanto l’età in cui compare il menarca. Questo è solo il segno tangibile di un percorso di maturazione ormonale iniziato circa due anni e mezzo prima, quando compare il cosiddetto “bottone mammario”, il primo accenno di seno. È a questo che bisogna prestare attenzione, non al menarca.


Se una bambina ha un abbozzo di seno già prima degli otto anni, occorre fare dei controlli perché potrebbe incorrere in una pubertà anticipata e quindi in una precoce “saldatura” delle cartilagini ossee, compromettendo l’altezza. Solo in questo caso occorre intervenire con terapie adeguate (antigonadotropine)».

Quando occorre portare un adolescente dall’endocrinologo?


«C’è una grande variabilità individuale nello sviluppo puberale degli adolescenti. Se la mamma o il papà hanno avuto una pubertà ritardata, probabilmente l’avrà anche lui. Per la ragazza l’allarme scatta dopo i 13 anni, quando il pediatra riscontra che non ha il minimo accenno di seno. Per il ragazzino, invece, si aspetta ancora un anno: se a 14 anni passati è molto basso e ha ancora la voce da bambino, conviene fare dei controlli.


Ancora una volta, insomma, è la totale assenza di segni puberali (bottone mammario, peluria, cambio della voce) a destare sospetti. La causa più frequente è l’ipogonadismo, cioè il cattivo funzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi che dà il via a tutta la produzione ormonale. Risultato: bassi estrogeni e progesterone nella ragazza, scarso testosterone nel maschio. Tutti deficit che oggi si curano con terapie ormonali ad hoc».

Se è colpa della celiachia


«L’intolleranza al glutine (la proteina contenuta in alcuni cereali, come il frumento) è una malattia in costante aumento tra i bambini, anche perché oggi viene diagnosticata più precocemente di una volta, spiega la dottoressa Angela Calvi, pediatra presso l’ospedale Gaslini di Genova. I sintomi non passano inosservati: bassa statura a parte, nei primi due anni di vita provoca diversi disturbi gastroenterici: nausea, vomito, flatulenza, rigurgito dopo i pasti, eruttazione, mal di pancia e, soprattutto, diarrea».


Nel 10% dei casi, però, questi sintomi scompaiono da soli nel terzo anno di vita, pur permanendo l’intolleranza al glutine. Può quindi accadere che, se non è stata fatta una corretta diagnosi nella prima infanzia, il bambino si trascini questo problema negli anni a venire, con l’unica “spia” di un’altezza non proprio da manuale.


In questi casi, è bene prescrivere i test per la celiachia, insieme ad altri tesi a escludere anche la “malattia infiammatoria cronica intestinale” (morbo di Crohn) che, provocando malassorbimento dei nutrienti, impedisce al bambino di crescere in maniera armonica.

Articolo pubblicato sul n. 5 di Starbene in edicola dal 19/01/2016

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