di Oscar Puntel
Medici che appaiono sullo schermo di un computer, sedute di psicoterapia a distanza, referti che girano in formato elettronico fra ospedali, per avere più pareri. Il futuro della sanità sembra diventare sempre più telematico.
L’ultima novità arriva da un centro medico privato di Milano, che offre servizi di prestazioni sanitarie on demand, a richiesta. Serve uno specialista? Ci si collega online e si ottiene il consulto. Tutto comodamente a casa propria, senza doversi recare dal medico. Che dà le sue indicazioni online, collegandosi con gli utenti in video. Il servizio funziona grazie a un’apposita piattaforma web.
La telemedicina ha dei risvolti positivi e utili, ma occhio a non farsi raggirare dai servizi on demand che pullulano nella rete. L'incontro con il camice bianco, in molti casi, resta indispensabile e la prima diagnosi dev'essere sempre fatta da un medico in carne e ossa.
CHE COS'È LA TELEMEDICINA
«La telemedicina è la comunicazione di dati medici a fini diagnostici e terapeutici a distanza e oggi avviene in due modi», spiega Francesco Sicurello, docente di informatica medica all’Università Bicocca di Milano.
«Il primo riguarda lo scambio, fra ospedali o reparti, di referti medici, lastre, tracciati, esami: niente più carta, ma file compressi che circolano, con l’obiettivo di avere maggiori valutazioni su una certa patologia.
Il secondo riguarda i pazienti con problemi cronici. In questo caso, il medico, in carne e ossa, ha già fatto la sua diagnosi, ha già visitato il paziente e può continuare ad acquisire nel tempo altri dati (valori del sangue, lastre) sull’evoluzione della malattia, seguendo la persona a distanza. È quello che si definisce “telemonitoraggio”: collegarsi con il paziente a distanza per commentare una Tac, confermare o rivedere una terapia è un vantaggio anche per il paziente: se è anziano, per esempio, può essere più difficoltoso per lui spostarsi».
QUANDO DOBBIAMO ANDARE DAL MEDICO
«L’uso di strumenti informatici e di comunicazione va considerato come un supporto al lavoro del medico e alla salute del paziente. Ma il contatto fisico fra medico - paziente è fondamentale per la diagnosi. L’anamnesi medica non può prescindere da un incontro dal vivo», sottolinea il nostro esperto.
Per chiarire: non è telemedicina la ricetta dettata al telefono dopo che una persona ha contattato uno specialista descrivendo certi sintomi. Lo è invece il consulto sull’evoluzione della malattia, anche a distanza. Il rapporto medico-paziente mai potrà essere sostituito dal pc», chiarisce il dottor Sicurello che è anche presidente dell’Associazione italiana di telemedicina e informatica medica. «Può essere solo più diradato, perché agevolato da una diversa modalità di circolazione dei dati medici».
LE SPERIMENTAZIONI IN ITALIA
In Italia la telemedicina sta procedendo, con sperimentazioni a carattere regionale.
In Piemonte, per esempio, è stata applicata alla psicoterapia. Presso il Dipartimento di salute mentale dell’Asl TO3, 156 pazienti con depressione lieve o moderata sono stati trattati con la psicoterapia cognitivo-comportamentale computerizzata. Dopo un anno di trattamento, la metà di loro non mostrava più sintomi.
Un altro esempio? Dall’inizio del 2017 nel Lazio, l’elettrocardiogramma di 419 pazienti è stato trasmesso direttamente dalle ambulanze agli ospedali. E questo ha permesso un’ottimizzazione della diagnosi e una velocizzazione dell’intervento, prima dell’arrivo in pronto soccorso.
febbraio 2017
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