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Tatuaggi: attenzione agli inchiostri

Anche confezioni di inchiostro ancora integre possono contenere batteri che provocano infezioni. Ecco che cosa devi controllare quando vai a fare un tatuaggio

iStock



di Angelo Piemontese


Se vuoi adornare il corpo con un tatuaggio o ricorrere al trucco permanente, occhio agli inchiostri impiegati dai body artist: sebbene ci sia già una severa regolamentazione sui requisiti e i criteri per la valutazione della sicurezza dei pigmenti (per esempio sono bandite sostanze potenzialmente cancerogene), c’è però il rischio di contrarre un’infezione batterica proprio tramite questi coloranti della pelle.

Il monito è stato lanciato dalla dottoressa Christa De Cuyper, di Brusse, in Belgio, durante l’ultimo Congresso europeo di dermatologia a Vienna, i primi di ottobre.

«Il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha approvato il 20 febbraio 2008 la Risoluzione ResAP(2008)1 che prevede il controllo da parte dei produttori e dei responsabile dell’immissione in commercio degli inchiostri per assicurare che non siano tossici o cancerogeni ed è stata stilata una lista delle sostanze vietate, ma non è sufficiente a garantire la sterilità del contenuto», afferma l’esperta.


INCHIOSTRI PERICOLOSI

Uno studio danese condotto su 58 tipi di inchiostro ha portato alla luce che il 10% delle confezioni è contaminato da batteri quali stafilococchi, streptococchi, pseudomonas e enterococcus, responsabili di gravi infezioni a livello respiratorio, delle vie urinarie e perfino della meningite, specialmente in chi già soffre di patologie cardiache, diabete o malattie del sistema immunitario.

Il caso più eclatante si è verificato quest’estate negli Stati Uniti: all’interno di confezioni ancora sigillate di inchiostro sono stati individuati microrganismi che trasmettono infezioni. L’azienda ha subito ritirato il prodotto dal commercio, ma alcuni tatuatori hanno continuato a usare gli avanzi che avevano in magazzino.


GLI INCHIOSTRI UTILIZZATI PER I TATUAGGI

Ecco le sostanze che vengono usate per fare i tatuaggi:

Coloranti, composti da pigmenti, molecole che non si sciolgono in acqua e rimangono allo stato solido anche quando sono iniettati nella pelle con gli aghi. Possono essere derivati da sostanze naturali, cioè estratti direttamente da piante, oppure prodotti in maniera sintetica. In questo caso contengono metalli, per esempio alluminio. Necessitano di essere diluiti in sostanze come alcol denaturato o metanolo.

Tinture, sono molecole organiche solubili, quindi, a differenza dei pigmenti contenuti nei coloranti, non devono essere diluite in sostanze come alcol denaturato o metanolo.

Lacche, formate da composti chimici come biossido di titanio o solfato di bario. Come i coloranti sono realizzate attraverso una serie di processi chimico-fisici da miscele di metalli, materie plastiche e sostanze vegetali.

A tutti questi prodotti vengono poi aggiunti additivi come solventi, emollienti e addensanti, utili per far penetrare in modo uniforme gli inchiostri nella cute, evitando che si formino grumi di colore.


DUE CONSIGLI PER LA SICUREZZA

«Gli inchiostri devono rispondere agli stessi requisiti di garanzia dei cosmetici», spiega la dottoressa De Cuyper.

Chiedete, quindi, al tatuatore di mostrarvi l’etichetta presente sul contenitore: deve indicare nome e indirizzo del produttore, la data di scadenza, le indicazioni sull’uso e le avvertenze, il numero di lotto, la lista degli ingredienti e la garanzia di sterilità.

Per essere ancora più sicuri, non esitate a pretendere confezioni di inchiostro monouso, ovvero che si aprono solo al momento dell’applicazione, in modo da evitare contaminazioni che possono avvenire durante la conservazione di contenitori già usati in precedenza.

ottobre 2016


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