Tappi di cerume: cosa sono, come si formano, come si rimuovono

Se i suoni ci appaiano affievoliti e uno strano rimbombo accompagna la nostra stessa voce, potremmo avere un’ostruzione a livello del condotto uditivo esterno, dovuta a un accumulo anomalo di cerume



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“Ma sei sordo o cosa?”. A tutti è capitato di sentirsi porre almeno una volta questa domanda, quando il problema non era un reale deficit uditivo. Eppure può accadere che i suoni appaiano affievoliti e uno strano rimbombo accompagni le voci: nella maggior parte dei casi, la causa è un tappo di cerume, un “ospite” tanto sgradito quanto diffuso nelle nostre orecchie. «È importante che la diagnosi venga fatta da uno specialista per escludere altre condizioni che possono determinare una sintomatologia simile», raccomanda il dottor Alfredo Procaccini, otorino al D’Amore Hospital di Taranto.

Cosa sono i tappi di cerume

Come suggerisce il nome, il cerume è una sostanza simile alla cera che viene prodotta da alcune ghiandole (dette ceruminose) presenti nel condotto uditivo esterno, quel canale dalla caratteristica forma a S presente all’ingresso dell’orecchio, lungo circa 2-4 centimetri e ricoperto di pelle.

«Questa sostanza vischiosa, che vanta proprietà antimicrobiche e antibatteriche, si unisce al sebo prodotto dalle ghiandole sebacee presenti in quel distretto e al risultato della normale desquamazione della cute, che si rinnova continuamente», descrive il dottor Procaccini.

Ne deriva una miscela di sostanze molto diverse tra loro che, seppure venga considerata inutile e sporca, in realtà è fondamentale nel sistema di auto-lavaggio delle nostre orecchie: oltre a umidificare la cute, infatti, il cerume intrappola qualsiasi corpo estraneo e poi lo trascina fuori dal condotto uditivo, come una sorta di nastro trasportatore. Il problema nasce quando si accumula in eccesso, fino a formare un tappo.

Perché si formano i tappi di cerume

In condizioni di normalità, il cerume non è fastidioso né viene percepito. «Può accadere, però, che questa sostanza venga prodotta in eccesso oppure che risulti più secca, a causa dello scarso contenuto di acqua», descrive il dottor Procaccini.

«Altre condizioni critiche sono un condotto uditivo anatomicamente più stretto rispetto al normale oppure con curvature sfavorevoli all’auto-detersione, così come una dermatite a carico di quel distretto o un’igiene quotidiana effettuata con mezzi incongrui, come i cotton fioc, che spingono il cerume verso il timpano». Tutte queste condizioni possono portare alla formazione di un tappo, cioè un accumulo anomalo di cerume.


Quali sono i sintomi dei tappi di cerume

«In presenza di un tappo di cerume, il primo sintomo è un senso di occlusione, le tradizionali orecchie tappate, che si accompagnano alla percezione di suoni ovattati e di voci che rimbombano», racconta l’esperto.

Di solito non è doloroso. «Va detto, però, che il cerume è una sostanza idrofila, dunque a contatto con l’acqua tende a gonfiarsi. Quindi, durante la doccia oppure durante una nuotata in piscina, un eventuale tappo può aumentare di volume, peggiorare la percezione uditiva e, talvolta, diventare dolente».

Come si diagnosticano i tappi di cerume

Quando si avverte una sensazione di corpo estraneo nell’orecchio oppure di ovattamento uditivo, che peggiora dopo la doccia, è importante rivolgersi al medico. «La diagnosi si effettua con l’otoscopia, che consiste nell’ispezione del condotto uditivo e della membrana timpanica con una lente di ingrandimento: si tratta di un esame molto semplice e indolore, che può essere effettuato anche dal medico di famiglia», precisa il dottor Procaccini. «L’eventuale tappo appare come un accumulo di materiale scuro che occupa quel canale, normalmente libero».

Visualizzarlo è importante anche per porre una diagnosi differenziale, visto che altre condizioni possono determinare una sintomatologia simile: per esempio, l’orecchio tappato è tipico del raffreddore oppure di una dermatite allergica, che impediscono alla tromba di Eustachio (il tubicino che collega l’orecchio medio al naso) di ventilare bene, anche se generalmente questo tipo di ovattamento si accompagna sempre a dolore, la classica otite media.

«Con la visita, bisogna anche escludere un disturbo a carico dell’articolazione temporo-mandibolare, quella che consente la masticazione e che si trova molto vicino al canale uditivo esterno», commenta Procaccini. «Un’eventuale sofferenza di questa articolazione, dovuta per esempio al bruxismo notturno, può causare un’otalgia riflessa. Significa che il dolore all’orecchio è indipendente da patologie specifiche di quell’organo».

Come si rimuovono i tappi di cerume

Per rimuovere i tappi di cerume, è bene evitare i rimedi fai-da-te, come i coni auricolari o le siringhe pulisci orecchie, che possono spingere il cerume in profondità e danneggiare il timpano.

«L’iter corretto prevede l’instillazione per un paio di volte al giorno, per 3-4 giorni, di gocce ceruminolitiche, che servono ad ammorbidire il cerume. A quel punto, l’otorino può effettuare un lavaggio auricolare, dove viene erogato un getto di acqua a temperatura corporea per rimuovere il tappo», descrive il dottor Procaccini. «Questa pratica non può essere utilizzata quando si sospetta un danno preesistente della membrana timpanica. In tal caso, bisogna procedere con l’aspirazione del cerume mediante un’apposita strumentazione elettrica».

Come si prevengono i tappi di cerume

Ci sono regole di prevenzione per i tappi di cerume? Innanzitutto è importante imparare a detergere correttamente le orecchie: non inseriamo nulla all’interno, ma rimuoviamo il cerume con un semplice panno quando è vicino all’ingresso del condotto uditivo e asciughiamoci sempre bene dopo la doccia o il bagno per non lasciare ristagni di acqua.

«Se poi siamo tormentati da un prurito ricorrente, significa che il condotto uditivo è interessato da una dermatite, probabilmente di origine allergica, dovuta magari all’utilizzo di alcuni prodotti cosmetici o per l’igiene personale, come shampoo, saponi, lacche o tinture per capelli», tiene a evidenziare il dottor Procaccini. «Non sottovalutiamo il problema, ma rivolgiamoci a uno specialista per poterlo trattare efficacemente con delle creme a uso topico».

Se poi una precedente visita otorinolaringoiatrica ha riscontrato la presenza di un condotto uditivo stretto, potrebbe essere utile l’applicazione sistematica di gocce ceruminolitiche un paio di giorni al mese, ma sempre su indicazione medica.


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