Almeno una volta nella vita, è capitato a tutti di aver accusato dolore a livello del cavo orale, al punto da non riuscire a mangiare o parlare. Qualunque infiammazione a carico della bocca rientra sotto la definizione generale di stomatite, che può colpire tutte le mucose appartenenti al cavo orale, come la lingua, le gengive, l’interno delle guance o il palato.
«Il termine stomatite somma le parole greche stóma, che significa bocca, e -itis, un suffisso che indica sempre un’infiammazione», spiega il dottor Michele Cassetta, coordinatore della Dental Unit del Gruppo GVM alla Clinica Villalba di Bologna e del Mangioni Hospital di Lecco. «Può essere acuta oppure cronica, localizzata in un punto preciso della bocca oppure diffusa e generalizzata all’intera mucosa orale. In base alle caratteristiche, poi, cambiano le manifestazioni cliniche e le cause eziologiche».
Quali sono i sintomi della stomatite
La sintomatologia della stomatite è piuttosto tipica: dolore e difficoltà a mangiare, deglutire e parlare, gonfiore e arrossamento delle mucose, alitosi, eventuale presenza di lesioni (afte) e, talvolta, sanguinamenti.
«Generalmente, il fastidio si accentua quando si masticano cibi duri o potenzialmente traumatizzanti, ma in fase acuta anche soltanto aprire la bocca può essere difficile», ammette il dottor Cassetta.
Si tratta di una condizione piuttosto comune, sia tra gli adulti sia tra i bambini, che talvolta può essere ricorrente e comparire ciclicamente.
Esistono diverse forme di stomatite
La forma più nota e diffusa è la stomatite aftosa, facilmente riconoscibile per la presenza di piccole lesioni tondeggianti del diametro di 2-5 millimetri. «Sono molto dolorose ma non contagiose, per cui non possono essere trasmesse con baci oppure attraverso lo scambio di oggetti infetti, come bicchieri, posate, asciugamani o balsami per le labbra», descrive il dottor Cassetta.
Contagiosa invece è la stomatite erpetica, causata dall’Herpes Simplex di tipo 1, lo stesso che provoca l’herpes labiale.
«Altre forme di stomatite sono quelle allergiche da contatto, quelle indotte da alcuni farmaci come i chemioterapici o quelle favorite dall’abuso di sostanze irritanti, come alcol, cibi piccanti o fumo di sigaretta», elenca l’esperto. «Non così infrequenti sono le stomatiti traumatiche, che possono originare da traumi della bocca dovuti a protesi incongrue, denti o elementi protesici scheggiati, morsi delle guance o lesioni termiche».
Quali sono le cause della stomatite
Le cause di stomatite cambiano in base alla forma e comprendono virus, traumi locali, uso di particolari farmaci, sostanze irritanti o allergizzanti. «Inoltre, ci sono periodi della vita in cui queste manifestazioni possono comparire più facilmente, per esempio durante i cali momentanei delle difese immunitarie dovuti a periodi di stress psicofisico, malattie sistemiche o terapie mediche», avverte il dottor Cassetta.
«Proprio come quella intestinale, anche la flora batterica orale può vivere una situazione di squilibrio, lasciando prendere il sopravvento ai microrganismi cattivi rispetto ai buoni».
In tutto questo gioca ovviamente un ruolo importante l’igiene orale: più la bocca è pulita, meno è “vittima” di stomatite. «Anche una dieta non adeguata ai propri fabbisogni può essere una concausa di stomatite, più frequente infatti in chi è carente di ferro e vitamine».
Come si diagnostica la stomatite
A un odontoiatra esperto basta un esame obiettivo della bocca per porre la diagnosi di stomatite, mentre l’anamnesi del paziente può suggerirne la causa.
«In genere, l’infiammazione si risolve nell’arco di 15-20 giorni», evidenzia il dottor Cassetta. «Oltre quel lasso di tempo, è sempre bene richiedere un consulto medico, perché le ulcere del cavo orale non vanno mai sottovalutate. Anche se raramente, possono nascondere lesioni preneoplastiche o addirittura neoplastiche della bocca, anziché una banale stomatite».
Come si cura la stomatite
La terapia della stomatite dipende dalla causa scatenante. Nel caso della forma erpetica si può assumere un antivirale come l’aciclovir (in sospensione orale o compresse) per 5-7 giorni, mentre nella stomatite aftosa possono essere utili degli antinfiammatori per ridurre il dolore e il processo infiammatorio di base. Se invece la causa è un trauma a livello orale, è importante intervenire su protesi o elementi dentali per correggere il problema, così come vanno ridotte o evitate del tutto le sostanze irritanti qualora si ipotizzi un legame.
«In generale, poi, si può trovare giovamento con un collutorio a base di clorexidina, dall’azione disinfettante, oppure con dei rimedi da banco in spray o gel che possono contribuire a lenire il dolore, idratando la zona infiammata e accelerando la guarigione».
In fase acuta, infine, è altrettanto importante seguire un’alimentazione priva di sostanze irritanti (spezie, alcol, cibi piccanti) o cibi troppo duri, che possono peggiorare il dolore.
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