I CIBI NO
In cima all’elenco degli alimenti più ricchi di istamina ci sono salsicce, würstel, prosciutto cotto e crudo, mortadella, bresaola, e salumi in generale: «Se rimangono troppo a lungo in frigorifero o li conservi male, diventano ancora più a rischio perché durante la loro degradazione si forma ulteriore istamina», sottolinea il dottor Pasciuto.
Ma anche il pesce nasconde insidie: «Sono sorvegliati a vista tonno, sgombro, cciughe, sardine, aringhe e frutti di mare, soprattutto se conservati in salamoia o in scatola. Fra i latticini, quelli che possono riservare spiacevoli sorprese sono i formaggi stagionati sia a pasta dura, sia molle, come i francesi e quelli fusi (come sottilette e formaggini).
Attenzione anche a spinaci, melanzane e crauti (sono un concentrato di istamina) e a banane, kiwi, agrumi, ananas, fragole, cioccolato e cacao: contengono sostanze come la tiramina e la serotonina, che alterano il metabolismo del mediatore incriminato, oppure inducono l’organismo a produrre più istamina. Sul fronte degli alcolici no al vino, soprattutto se con le bollicine, e alla birra».